Il corpo mancante di Isabella Noventa rappresenta il vero giallo dell’intera vicenda che vede vittima la segretaria di Albignasego. Dalla cella del suo carcere, come sottolinea anche PadovaOggi, Freddy Sorgato, presunto assassino insieme alla sorella Debora, si sarebbe vantato con gli altri detenuto del fatto che gli inquirenti non siano ancora stati in grado di recuperare il cadavere. Su questo aspetto, l’avvocato Balduin che difende la famiglia della vittima si sarebbe fatta una sommaria idea. A sua detta, il corpo di Isabella Noventa sarebbe introvabile in quanto, con ogni probabilità, sarebbe stato gettato nell’immondizia dopo averlo messo in un sacco nero. Questa ipotesi, dunque, aprirebbe la strada ad un inquietante quanto concreto interrogativo: il cadavere della segretaria sarebbe andato distrutto? Se così fosse, il suo ritrovamento sarebbe da considerarsi davvero vano sebbene l’avvocato della famiglia Noventa abbia incentivato a compiere le ricerche nei luoghi indicati dall’autore della lettera anonima.
Le posizioni dei fratelli Sorgato, Freddy e Debora, in carcere per il delitto di Isabella Noventa potrebbero complicarsi sempre di più con il passare dei giorni. Mentre Freddy dalla sua cella avrebbe manifestato un certo vanto per la difficoltà incontrata dagli inquirenti relativamente al ritrovamento del corpo della vittima, Debora percorre la strada del silenzio. Intanto, come riportato da Il Gazzettino, il legale della terza persona in carcere per il delitto di Isabella Noventa, Manuela Cacco, avrebbe intenzione di chiedere prossimamente le misure alternative al carcere per la sua assistita. Potrebbero essere gli arresti domiciliari, ipotesi già avanzata in passato dall’avvocato Alessandro Menegazzo e che potrebbe concretamente giungere dopo il risultato delle analisi sui telefoni cellulari sequestrati ai tre accusati del delitto di Isabella Noventa. L’avvocato della tabaccaia veneziana al quotidiano avrebbe aggiunto: “Intanto spesso vado a trovarla in carcere. Riceve le visite della mamma e dei figli, e può chiamare a casa. Le ho detto di avere ancora pazienza”.
Ciò che emerge dal giallo di Isabella Noventa, stando alle ultime notizie trapelate dalle parole dell’avvocato Balduin su Il Gazzettino, sarebbe l’ennesimo tentativo di Freddy Sorgato, presunto assassino della segretaria, di prendersi gioco del lavoro degli inquirenti. L’autotrasportatore lo aveva già fatto subito dopo il suo fermo, quando rivelò agli investigatori di aver gettato il corpo della donna nelle acque del fiume Brenta. Le ricerche, tuttavia, non portarono a nulla di buono ma anzi si interruppero anche in seguito alla morte di uno dei sub impegnati nelle operazioni di ricerca del cadavere. Ora, da ciò che l’avvocato della famiglia Noventa avrebbe appreso, Freddy sembrerebbe continuare sulla stessa strada. Oltre a restare impietosamente in silenzio anche di fronte ai numerosi appelli del fratello di Isabella, l’uomo si sarebbe vantato con gli altri detenuti del fatto che il corpo della segretaria difficilmente riusciranno a trovarlo. Una triste constatazione confermata anche dall’avvocato Balduin che, pur non avendo mai perso finora le speranze, di fronte alle nuove indiscrezioni delle quali sarebbe venuto a conoscenza, sarebbe quasi pronto a gettare la spugna. Al fine di non lasciare nulla di intentato, tuttavia, sarebbe utile a sua detta perlustrare le zone indicate dalle lettere – anonima e non – che gli sono giunte nei giorni scorsi sebbene non sia ancora chiara l’intenzione della Squadra Mobile e della Procura che, in merito, avrebbe manifestato non poche perplessità.
Le ultime novità legate al giallo di Isabella Noventa hanno rivelato – come vi forniamo qui sotto – le parole dell’avvocato Balduin sulla possibile fine di Isabella: il legale della famiglia Noventa ritiene che il corpo possa trovarsi in un cassonetto e comunque l’ormai imminente ripresa delle ricerche per trovare il corpo per formulare ipotesi più precise. Intanto prosegue l’operato degli investigatori per cercare di comprendere meglio la figura di Debora Sorgato, l’unica sempre in silenzio dall’inizio di questa triste vicenda. In particolare, nelle ultime settimane è il ruolo del suo ex compagno Maresciallo dei Carabinieri, Giuseppe Verde, ad interessare gli inquirenti per cercare di capire se effettivamente possa centrare anche lui con il delitto. Intanto al militare – che resta non indagato, va sottolineato – i poliziotti hanno acquisito un iPad e alcuni scritti dove lui racconta del suo rapporto sentimentale con la donna delle pulizie. La tradiva? E quanto questo possa davvero centrare con l’intera vicenda tragica su Isabella Noventa? Inutile dire che rimangono ancora, a tre mesi dal delitto, come ingombranti questioni aperte.
Il caso di Isabella Noventa continua a tenere alta l’attenzione degli inquirenti, alla luce degli ultimi sviluppi nelle indagini. Dà molto da pensare inoltre l’atteggiamento che Freddy Sorgato sta avendo nelle ultime ore in carcere. Secondo l’avvocato Gian Mario Balduin, difensore della famigla Noventa, alcune fonti gli avrebbero riferito che Freddy “si vanta con gli altri detenuti dicendo che gli investigatori non troveranno mai il corpo di Isabella. E purtroppo credo che abbia ragione“. E’ quanto riporta Il Gazzettino, puntando sulle ipotesi dell’avvocato stesso. Dopo lunghi mesi di ricerche, l’imperativo continua ad essere il ritrovamento del corpo di Isabella Noventa. L’avvocato Balduin crede che si possa trovare all’interno di “un cassonetto dell’immondizia, di sicuro vicino all’abitazione di Freddy a Noventa. La stessa sorte che è capitata al piumino bianco di Isabella“. Il legale continua a premere inoltre perché le forze dell’ordine verifichino le notizie della lettera anonima inviata alla famiglia Noventa in cui viene indicato che il corpo potrebbe trovarsi nel laghetto artificiale nelle adiacenze di Ikea oppure alle Padovanelle. Diversa invece la posizione dell’avvocato Alessandro Menegazzo, difensore di Manuela Cacco, che in questi giorni si sta preparando per la linea difensiva della sua cliente. “Sto aspettando il risultato delle analisi sui telefoni cellulari sequestrati ai tre accusati del delitto di Isabella Noventa. Quando verrò in possesso dei dati, allora deciderò se chiedere misure alternative al carcere per Manuela“.