Nell’ambito delle indagini sul delitto di Isabella Noventa, da oggi sono iniziate – e proseguiranno per alcuni giorni – le nuove analisi su numerosi oggetti appartenenti ai tre indagati attualmente in carcere, al fine di rintracciare elementi che possano ricondurre a loro o alla vittima. Secondo quanto specificato da La Nuova di Venezia e Mestre, si tratterebbe soprattutto di oggetti sequestrati ai due fratelli Sorgato, dalle auto ad alcune armi appartenenti a Debora e Freddy, in modo particolare coltelli, uno storditore elettrico di marca Jinan trovato in una scatola di cartone rosso, e un attrezzo per arti marziali di tipo Nunchaku con manici in legno e catena in metallo. La difesa di Manuela Cacco, avvocato Alessandro Menegazzo, avrebbe invece fatto sapere: “Dopo essermi consultato con la mia cliente nel carcere di Venezia dove è reclusa abbiamo deciso di non nominare alcun consulente tecnico per questa fase di accertamenti che riguarda per la stragrande parte delle analisi oggetti di proprietà o di Freddy o della sorella Debora”.
Quella odierna sarà una nuova giornata all’insegna delle ricerche e di nuove perizie nell’ambito del giallo sulla morte di Isabella Noventa. Come annunciato dal quotidiano La Nuova di Venezia e Mestre, infatti, a partire dalle ore 9:00 di questa mattina sarebbero iniziati gli accertamenti non ripetibili disposti dalla procura di Padova e relativi ad una serie di oggetti di pertinenza delle tre persone attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario premeditato ai danni della segretaria. Gli oggetti appartenenti ai fratelli Freddy e Debora Sorgato ed a Manuela Cacco ed attualmente sotto sequestro – armi ed auto -, potrebbero contemplare tracce biologiche o di sangue utili ai fini delle indagini sull’omicidio di Isabella Noventa. Grande assente nel giallo è proprio il corpo della donna non ancora emerso anche a causa dei silenzi dei principali indiziati, i due fratelli Sorgato.
Novità nel giallo di Isabella Noventa. Per trovare la segretaria scomparsa lo scorso gennaio potrebbe arrivare Luciano Garofano, l’ex comandante del RIS di Parma: secondo quanto si legge su GiallosuGiallo Garofano starebbe per essere incaricato, in qualità di perito, dall’avvocato Gian Mario Balduin, il legale della famiglia Noventa. Il corpo di Isabella infatti non è ancora stato trovato. Inizialmente le ricerche si sono concentrate nel fiume Brenta, luogo indicato da Freddy Sorgato: l’uomo, amico di Isabella Noventa e accusato dell’omicidio dellla donna, aveva dichiarato infatti che Isabella era morta a casa sua per un incidente durante un gioco erotico e poi di averne gettato il corpo nel fiume. Ma le ricerche nel Brenta non hanno portato ad alcun risultato e il corpo di Isabella Noventa è stato cercato senza esito anche nei pressi della villetta. di Freddy. L’arrivo di Luciano Garofano come perito potrebbe portare a una svolta nelle ricerche di Isabella Noventa dopo quattro mesi dalla sua scomparsa?
Negli ultimi giorni, l’attenzione sul giallo di Isabella Noventa si è concentrata in modo particolare sul lungo interrogatorio svoltosi lo scorso mercoledì e che ha visto protagonista per quattro ore serratissime il maresciallo Giuseppe Verde, compagno (o ex?) di Debora Sorgato. L’uomo, con il quale la presunta assassina della segretaria di Albignasego conviveva da diverso tempo, potrebbe avere avuto un ruolo nel delitto avvenuto nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio 2016. Dove si trovava la sera in cui Isabella Noventa fu uccisa? Come giustificò l’assenza della compagna per diverse ore? Quale ruolo ha realmente avuto in tutta questa vicenda? Domande, queste, poste allo stesso Verde presso gli uffici del palazzo di Giustizia, come riporta Il Corriere del Veneto ed alle quali il maresciallo dei Carabinieri avrebbe risposto con non poche difficoltà, cadendo talvolta in contraddizione. L’interrogatorio sarebbe stato secretato, eppure qualche piccola indiscrezione sarebbe emersa. Come riporta il quotidiano locale, infatti, pare che uno dei punti affrontati dal pm Falcone e dal capo della Mobile Di Munno abbia riguardato nello specifico la messinscena del giubbotto di Isabella Noventa, indossato dopo il suo delitto da Manuela Cacco. Il maresciallo ha forse aiutato i tre presunti assassini indicando loro le telecamere della città e dando una mano nel tentativo di depistare le indagini? Altre domande hanno riguardato ovviamente il corpo di Isabella Noventa che, ad oggi, non sarebbe stato ancora rinvenuto anche a causa dei silenzi fitti dei due fratelli Sorgato, Freddy e Debora. Quello avvenuto lo scorso mercoledì è stato il primo vero interrogatorio a carico del maresciallo Verde, il quale potrebbe presto essere risentito nell’ambito della indagini sul delitto di Isabella Noventa.