Sin dal delitto di Marco Vannini, ciò che è emerso è sempre stato il forte quanto irrazionale distacco da parte dell’intera famiglia Ciontoli, da domani a processo con l’accusa di concorso in omicidio insieme a Viola Giorgini (quest’ultima accusata solo di omissione di soccorso) nei confronti della vittima. A pochi giorni dalla prima udienza che darà il via al lungo processo sulla morte di Marco Vannini, la trasmissione Quarto Grado ha ripercorso quanto accadde pochi giorni dopo l’omicidio attraverso una serie di intercettazioni shock che vedono protagonisti tutti e cinque gli imputati. Le dichiarazioni più discutibili sono giunte da parte del fratello di Antonio Ciontoli, presunto assassino di Marco, il quale parlando al telefono con lui quantificò il “valore” della morte del povero Vannini asserendo: “Tonino, questo dolore che provi per la morte di questo ragazzo è grande, lo puoi paragonare al furto di una Ferrari”. Parole, queste, pronunciate il 20 maggio dello scorso anno, esattamente il giorno che precedette i funerali del ragazzo ucciso.
Prenderà il via domani l’atteso processo sulla morte di Marco Vannini, a distanza di poco più di un anno dalla tragedia. La famiglia è in trepida attesa per questa data che segna l’inizio della sperata giustizia e verità per la vittima appena ventenne, morta in circostanze ancora non del tutto chiare nell’abitazione della famiglia Ciontoli la sera del 17 marzo 2015. Marco fu colpito da un colpo di pistola, esploso da Antonio Ciontoli, in base a quanto asserito da quest’ultimo. Ancora oscure le modalità ma soprattutto il movente del delitto poiché appare sempre meno credibile la versione finora fornita dal capofamiglia Ciontoli e dal resto della famiglia. A giudizio, oltre alla fidanzata di Marco Vannini, Martina Ciontoli, al fratello Federico, al padre Antonio ed alla madre Maria Pezzillo – tutti accusati di concorso in omicidio – è chiamata a rispondere di omissione di soccorso anche la fidanzata di Federico, Viola Giorgini. In base a quanto anticipato dalla trasmissione Quarto Grado, tuttavia, nessuno degli imputati sarà presente in aula in occasione della prima udienza, ma solo la famiglia di Marco Vannini.
Mancano 24 ore al via del processo che vede imputata la famiglia Ciontoli per l’omicidio di Marco Vannini, il ventenne di Cerveteri rimasto ucciso da un colpo di pistola in casa della fidanzata Martina il 17 maggio del 2015. In attesa che il conto alla rovescia per il processo arrivi a conclusione, dopo la puntata di Quarto Grado andata in onda su Rete 4 venerdì sera, sono finite di nuovo sotto accusa alcune dichiarazioni della famiglia incriminata. A destare la sollevazione di tanti cittadini sul web sono state in particolare alcune affermazioni che testimonierebbero del poco attaccamento dei Ciontoli alla giovane vittima. Lasciano basiti le parole di Antonio Ciontoli, il capofamiglia, che si preoccupa del “danno economico” che questa vicenda gli sta procurando; la reazione è la stessa ascoltando le frasi di Maria, la moglie di Antonio, che si preoccupa del fatto che questo processo potrebbe “costare almeno 50.000 euro” e che la vendita della casa già messa in preventivo potrebbe sfumare. Le parole che però fanno probabilmente più male sono quelle di Martina Ciontoli, fidanzata di Marco, che in commissariato, a poche ore dalla morte del ragazzo, si preoccupa di non essere “in grado di andare all’università” per fare l’esame e di rischiare di “prendere 18”. Neanche elementi della famiglia all’apparenza “marginali” come il fratello di Martina e la rispettiva fidanzata si distinguono in quanto all’atteggiamento nei confronti del lutto per la morte di Marco: Federico Ciontoli in un’intercettazione è a dir poco infastidito del fatto che questa storia possa pregiudicargli la possibilità di essere assunto in una qualche azienda; la sua partner, Viola Giorgini, ipotizza invece di denunciare i giornalisti che parlano di lei così da “spillare qualche soldo”. Insomma, non una scala di valori nobilissima per la famiglia Ciontoli, attesa tra poche ore da un appuntamento decisivo per le proprie sorti e attesissimo dalla famiglia di Marco Vannini, alla disperata ricerca di giustizia e verità per questo sfortunato giovane.