Il processo a carico di Massimo Bossetti, unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, è ormai agli sgoccioli, in vista dell’attesa sentenza prevista per il prossimo giugno. Mentre il clima si surriscalda in vista del prossimo appuntamento nel quale a parlare sarà la difesa di Bossetti, all’indomani dall’udienza nel corso della quale hanno parlato i legali della famiglia Gambirasio è stata intercettata una lettera indirizzata alla Corte d’Appello del Tribunale di Bergamo ed al pm Letizia Ruggeri. Oltre a contenere alcune minacce scritte in stampatello e rivolte ai due magistrati, il plico vedeva al suo interno anche due proiettili, come riporta BlitzQuotidiano.it. Secondo gli inquirenti si tratterebbe dell’opera di un mitomane, sebbene non siano state individuate impronte digitali. In merito è sceso in campo anche uno degli avvocati di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, il quale ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Ho sempre condannato ogni forma di violenza non solo fisica. Ho sempre chiesto moderazione e ragionamento critico. Il confronto anche aspro fa parte del “duello mentale” purché non trascenda i limiti del rispetto. Quindi, qualora anche in via di ipotesi, qualcuno possa solo associare quanto recentemente apparso anche in rete e mi riferisco all’asserito invio di una busta minatoria al pubblico ministero del processo contro Mgb, a questa difesa provvederò immediatamente ad una formale denuncia querela. Vi prego di segnalarmi eventuali post calunniosi e diffamatori in tal senso. Grazie”. Clicca qui per leggere i commenti.



Il processo per Massimo Bossetti è alle battute finali, con la parola alla difesa del muratore di Mapello che deve replicare le accuse del pm Ruggeri di settimana scorsa. Per i presunto assassino di Yara Gambirasio si moltiplicano i momenti con gli avvocati difensori per pensare alle prossime decisive strategie, mentre intanto fuori dal carcere aumentano a dismisura i messaggi di appoggio al muratore accusato di omicidio aggravato. “Libertà per Bossetti“ è diventato trend su Facebook e i gruppi di sostengo sono sempre di più, a cominciare da quello molto attivo dell’avvocato suo assistente Salvagni. attorno alla figura di questo legale si sono ritrovate numerose persone convinte dell’innocenza di Bossetti e ogni giorno gli utenti postano sul profilo di Salvagni articoli e messaggi che provano a mettere in dubbio le prove contro il marito di Marita Comi.



Il processo sulla morte di Yara Gambirasio e che vede imputato Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere della tredicenne di Brembate, è arrivato alle sue battute finali. Lo scorso venerdì si è svolta la terzultima prima della camera di consiglio nel corso della quale i giudici decideranno sulla richiesta di ergastolo a carico del muratore di Mapello, avanzata dal pm Letizia Ruggeri. Nell’ultima occasione, presso il Tribunale di Bergamo è andata in scena una arringa esplosiva che ha visto protagonisti i legali di parte civile. L’avvocato Andrea Pezzotta, legale della madre di Yara Gambirasio, come riporta CronacaeDossier.it si sarebbe rivolto proprio a Massimo Bossetti durante l’arringa, quasi ad attendere una sua replica: “Ci dica come sono andate veramente le cose. Lei è un uomo tormentato: liberi la propria coscienza, così potrà vivere meglio. Per la famiglia sarebbe importantissimo saperlo”. A detta del legale, quello che Bossetti avrebbe compiuto a scapito della giovane Yara Gambirasio sarebbe da definirsi “un’orribile operazione di macelleria”. Anche l’avvocato Enrico Pelillo che completa la difesa della famiglia Gambirasio, si è rivolto a Massimo Bossetti ricostruendo quanto a sua detta avrebbe commesso il 26 novembre di sei anni fa. “Non è vero niente!”, avrebbe asserito Bossetti, sbottando in aula e sostenendo ancora una volta la sua innocenza. In sua difesa, al termine dell’accesa udienza, era sceso in campo l’avvocato Claudio Salvagni che, come riporta Il Giorno, aveva definito paradossale quanto vissuto in aula: “Il difensore di parte civile che chiede all’imputato di confessare se no non sapremo mai come è andata! Sono due anni che cercano di fare confessare un omicidio che non ha commesso”, ha dichiarato. Oggi Yara Gambirasio avrebbe 19 anni e la verità su quanto realmente accaduto sarebbe ormai molto vicina. Tra pochi giorni, il prossimo 27 maggio, interverranno in aula i difensori di Massimo Bossetti. Presumibilmente il 10 giugno ci sarà l’ultima udienza, al termine della quale i giudici della Corte d’Assise di Bergamo si riuniranno in camera di consiglio. Dopo questa data e che anticipa la sentenza, tuttavia, non è escluso che possa essere fissata una ulteriore udienza di un processo infinito che si protrae da ormai due anni.