In attesa di scoprire quali sono i dati ufficiali in riferimento alla perizia psichiatrica alla quale si è sottoposta Veronica Panarello, accusata del delitto di Lorys Stival, il settimanale “Giallo”, come riporta “Il Giornale”, avrebbe rivelato due indizi molto importanti che potrebbero ora incastrare la giovane mamma di Santa Croce Camerina. Si tratta nel dettaglio di due contraddizioni emerse dalla versione fornita dalla Panarello nella quale accusa il suocero Andrea Stival. La donna avrebbe affermato che dopo il delitto del figlio Lorys il suocero Andrea Stival le avrebbe ordinato di guidare fino al canalone con a bordo il corpicino del piccolo, che sarebbe poi stato abbandonato. Quindi, a detta della Panarello il suocero sarebbe sceso dall’auto, avrebbe preso il cadavere di Lorys e quindi abbandonato vicino al canalone. Dai rilievi degli inquirenti, tuttavia, non ci sarebbe la conferma alle parole di Veronica, contro la quale potrebbe esserci un altro indizio: sulla punta delle scarpe del bambino ci sarebbero tracce di terriccio che farebbero ipotizzare come lo stesso sia stato trascinato, a differenza di quanto asserito da Veronica secondo la quale Lorys sarebbe stato preso in braccio dal nonno per poi essere abbandonato.



Veronica Panarello, la giovane mamma di Santa Croce Camerina accusata del delitto del figlio primogenito Lorys Stival, nei giorni scorsi si è sottoposta ad un nuovo esame medico, la risonanza magnetica al cervello, al fine di valutare la sua reale capacità di intendere e di volere. Questa avrebbe rappresentato la nuova mossa della difesa, dopo la perizia psichiatrica alla quale la donna, attualmente in carcere a Catania, si è sottoposta nelle scorse settimane. La consegna dei risultati prevista per lo scorso 15 maggio è slittata ed è attesa proprio in questi giorni, sebbene il settimanale “Giallo” abbia svelato nel suo ultimo numero i principali dati. “Veronica ha agito con lucidità negli istanti in cui è morto suo figlio. Per i consulenti nominati dal giudice, la Panarello ragiona”. Sarebbero queste le clamorose conclusioni rese in esclusiva dal settimanale diretto da Andrea Biavardi e che evidenziano come Veronica sia non solo sana di mente ma sia stata anche lucida e totalmente in grado di intendere e di volere anche quando morì il piccolo Lorys. Questo significa che la giovane mamma è da ritenersi imputabile, ossia capace di affrontare un regolare processo. Cosa succederà, dunque, nelle prossime settimane? Una volta che il gup entrerà ufficialmente in possesso dei risultati della perizia psichiatrica di Veronica Panarello, dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno la presunta assassina del bambino ucciso a soli otto anni il 29 novembre del 2014. Il rischio per la donna è rappresentato dal massimo della pena previsto dal rito abbreviato, ovvero 30 anni di reclusione.

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