Sul disastro aereo Egyptair avvenuto la scorsa settimana il ministero della Giustizia egiziano sottolinea che “non è stata trovata alcuna traccia di esplosivo”. E’ quanto è stato riferito alla BBC, e riportato dall’agenzia di stampa Ansa, dopo le indiscrezioni di stamattina sull’esplosione a bordo del volo diretto da Parigi a Il Cairo e inabissatosi in mare a largo delle isole greche. In mare sono stati trovati resti umani e proprio per questo si era ipotizzato che la causa della caduta dell’aereo potesse essere stata una bomba. A ipotizzarlo era stato il medico legale egiziano che si sta occupando dell’analisi dei resti umani trovati in mare. Ma lo stesso capo del Dipartimento di medicina legale egiziana in una nota aveva smentito le indiscrezioni del medico. Ora è arrivata anche la smentita del governo dell’Egitto.



Dopo quattro ore di camera di consiglio la terza Corte d’Assise di Roma ha rilasciato la sentenza che condanna l’ex ultra della Roma Daniele De Santis a 26 anni di carcere per la morte del tifoso napoletano Ciro Esposito durante gli scontri alla vigilia della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina del maggio 2014. La madre di Esposito ha commentato: “La pena inflitta è congrua e giusta, per De Santis non provo odio perché l’ho perdonato. Qualsiasi pena sia di monito per tutti gli altri, perché non accadano più questi delitti assurdi. Il mio ragazzo non doveva morire eppure Ciro è morto per odio”.



Sarebbe stata una esplosione, come sospettato fin dal primo momento, a far precipitare il volo della Egyptair. E’ il parere del medico legale egiziano che si sta occupando dell’analisi dei resti umani trovati in mare. Di questi resti, “non è stata trovata parte più grandi di un braccio”. Il che ha fatto dire all’esperto che i corpi delle persone a bordo siano stati dilaniati da una bomba. E’ da capire dove la bomba – o il kamikaze – sia stata caricata, perché l’aereo prima di Parigi era passato dall’Eritrea e da Tunisi.

E’ cominciato senza grossi problemi lo sgombero del campo profughi di Idomene in Grecia al confine con la Macedonia. Ci vivono da mesi quasi 10mila persone, che adesso verranno trasferite in appositi campi. Sul posto oltre 1400 agenti della polizia anti sommossa ma al momento non si registrano grossi incidenti. Per terminare le operazioni di sgombero ci vorranno almeno dieci gironi dicono le autorità. Nessun giornalista è stat fatto entrare nel campo dove le condizioni igienicosanitarie sono ormai arrivate a livelli ingestibili.



Operazione a Nuoro nell’ambito di un’indagine su una casa di riposo. Sei persone, secondo quanto riferito da Tgcom24, sono state arrestate con l’accusa di violenze e maltrattamenti ai danni di anziani ospitati in una struttura socio-assistenziale. Si tratta della direttrice e di cinque operatori di una clinica della città sarda: la struttura in question si chiama “L’accoglienza”. A scoprire i maltrattamenti nei confronti delle persone assistite è stata la polizia che ha anche eseguito decine di perquisizioni nella struttura socio-assistenziale dell’isola. La casa di riposo ospitava anche molte persone con disabilità e gravemente malate. L’indagine, come riporta Rainews24, è stata avviata l’anno scorso e ha portato oggi alle perquisizioni e all’arresto delle sei persone che secondo le accuse sono gli autori delle violenze sugli anziani ricoverati nella struttura. Abusi e maltrattamenti di cui ora gli arrestati dovranno rispondere.

Si sono dovuti attendere gli esiti dei voti postali, ma poi alla fine il leader dei verdi austriaci Van der Bellen è riuscito a sopravanzare il capo del partito razzista ed xenofobo, Norbert Hofer. Mai nel paese tirolese si era avuta questa indecisione per scegliere il presidente del piccolo Stato. Un’incertezza che oltre agli austriaci ha tenuto con il fiato sospeso mezza Europa, preoccupata che una vittoria di Hofer potrebbe far prendere il sopravvento a quella parte di anti europeisti che ultimamente stanno cavalcando la paura per l’immigrazione. Hofer in serata ha riconosciuto la sconfitta ed ha fatto i complimenti all’avversario. A Van der Bellen sono giunti dai capi di governo di tutta Europa. Il nuovo presidente è un ex economista di 72 anni, già preside della facoltà di scienze economiche di Vienna: la sua posizione sull’Europa è nettamente favorevole, così come lo è il suo pensiero sull’accoglienza ai tanti migranti che vedono nell’Austria un luogo dove trasferirsi.

Non accenna a placarsi la polemica che vede contrapposti il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e il direttorio del partito di Beppe Grillo. Ieri Pizzarotti ha convocato una conferenza stampa per rispondere con dovizia di particolari a tutte le accuse lanciatogli dalla dirigenza pentastellata. La speranza è che la sospensione che lo ha colpito possa essere revocata. Immediatamente dopo la conferenza stampa, quello che era il delfino di Grillo ha pubblicato sui social una missiva con cui tende la mano ai pentastellati. “Ripartiamo insieme per fare più grande il movimento” questo l’appello di Pizzarotti ai vertici del M5S, che per il momento hanno però deciso di non rispondere. Fonti vicine al direttorio fanno sapere che per la dirigenza del partito la sospensione è ancora attiva. 

Continua l’avvicinamento della Chiesa cattolica verso le altre religioni presenti sulla Terra. Ieri Papa Francesco ha ospitato in Vaticano il grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyb, massimo esponente mondiale della religione sunnita. L’imam, accolto con tutti gli onori, si è intrattenuto per una trentina di minuti con il pontefice, ed ha quindi riallacciato quei rapporti interrotti cinque anni fa. All’epoca la frattura venne causata dalle accuse lanciate dall’allora pontefice Benedetto XVI, dopo l’attentato alla cattedrale di Alessandria. Alla fine dell’incontro, gli staff di entrambi i religiosi hanno espresso una grande soddisfazione, consapevoli che i due esponenti potranno fare molto per mettere fine alle tensioni religiose che attanagliano il globo.

Un Guardiola in lacrime quello che domenica ha salutato la squadra alla fine della partita di coppa di Germania (vinta dal Bayern). Il tecnico spagnolo non ha fatto nulla per evitare le lacrime, ma non si tratta di dolore. Rappresentavano infatti la gioia per le tante vittorie conquistate, ma anche di malinconia per abbandonare un ambiente che negli ultimi anni gli ha dato tanto. Manifestazioni di stima sono giunte da tutti i giocatori, con Robben che a nome dei compagni ha voluto sottolineare come il tecnico, sia prima di tutto un grande uomo e poi un grande allenatore. Guardiola a giorni ufficializzerà il suo futuro, panchina del Bayern che invece il prossimo anno sarà occupata dal nostro Carlo Ancellotti.