Ancora una novità nel caso di Veronica Panarello, la mamma di Santa Croce Camerina accusata di aver ucciso il figlio di 8 anni Lorys Stival. La donna, nell’ultima versione di quanto accaduto, ha accusato il suocero Andrea Stival di aver ucciso il bambino che avrebbe scoperto la loro relazione clandestina. Ma il confronto tra i due non ci sarà. A comunicarlo, come riferisce Urbanpost.it, è stato oggi il a Mattino 5 il legale di Veronica: “Devo dirlo con grande sorpresa, noi abbiamo fatto la richiesta di confronto ma la Procura non l’ha ritenuta utile e quindi l’ha immediatamente respinta, ritenendo che ‘allo stato’ non risulterebbe utile per potere avere uno sviluppo nelle indagini. L’avevamo chiesta con insistenza è stata respinta e noi ne prendiamo atto”. L’avvocato ha poi aggiunto riguardo alla reazione di Veronica Panarello: “Ci è rimasta male quando le ho comunicato che non ci sarà alcun confronto. Mi ha guardato ed ha esclamato: ‘Ma come devo fare per farmi credere?’ … Io se fossi stato il pubblico ministero avrei accolto la richiesta della difesa perché comunque è un atto di indagine che poteva anche essere utilizzato anche nella indagine parallela nei confronti di Andrea Stival”.



Potrebbe esserci una svolta nelle indagini su Veronica Panarello, in carcere da dicembre 2014 con l’accusa di aver ucciso il figlio di 8 anni Lorys Stival. La donna nei mesi scorsi ha accusato il suocero Andrea Stival di aver ucciso il bambino perché il piccolo avrebbe scoperto la loro relazione extraconiugale. Ma ora secondo il settimanale “Giallo”, come riporta “Urban Post”, avrebbe rivelato alcuni indizi che potrebbero ribaltare il racconto della mamma di Santa Croce Camerina. Uno di questi riguarderebbe le scarpe di Lorys quando il corpo del bambino è stato ritrovato nel canalone: sulle scarpine sarebbero infatti stato ritrovato del terriccio, dettaglio che non corrisponderebbe però con quanto dichiarato da Veroniaca Panarello. Il terriccio sarebbe un segno di probabile trascinamento del corpo di Lorys: la mamma invece sostiene che sia stato il suocero Andrea Stival a portare il figlio ormai morto in braccio nel canalone. Se fosse davvero così non si spiegherebbe perché sia stato trovato terriccio sulle scarpe di Lorys come se chi volesse nasconderne il corpo l’avesse trascinato forse perché troppo pesante.



La nuova udienza del processo a carico di Veronica Panarello, la presunta assassina di Lorys Stival, è fissata al prossimo 20 giugno al fine di permettere ai medici di entrare in possesso, oltre che della perizia psichiatrica anche della più recente risonanza magnetica alle quali  Veronica Panarello si è sottoposta. L’intento della difesa, finora è sempre stato quello di dimostrare l’incapacità della giovane mamma di intendere e di volere, ma ciò sarebbe stato smentito proprio dall’esito della perizia psichiatrica. Sebbene i risultati non siano ancora stati depositati ufficialmente, infatti, il settimanale “Giallo” avrebbe fornito in anteprima alcuni dati di enorme importanza riguardanti la reale condizione psicologica di  Veronica Panarello. Secondo gli esperti, la donna in carcere per il delitto di Lorys Stival, il figlio primogenito ucciso all’età di otto anni il 29 novembre del 2014, non solo sarebbe sana di mente ma avrebbe agito con estrema lucidità anche negli istanti in cui il figlioletto veniva ucciso. “Per i consulenti nominati dal giudice, la Panarello ragiona”, avrebbe riportato “Giallo”, sottolineando la piena capacità di intendere e di volere della donna. Questi risultati, dunque, farebbero crollare la speranza del difensore della madre 27enne accusata dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere di Lorys, il quale auspicava in un esito contrario in modo da evitare di mandare a processo la propria assistita. Alla luce dei dati emersi, al contrario,  Veronica Panarello è imputabile, ovvero capace di affrontare regolarmente un processo. Al giudice per l’udienza preliminare il compito di decidere se rinviare o meno a giudizio la presunta assassina di Lorys che, alla luce delle conclusioni trapelate dalla perizia e dei gravi indizi di colpevolezza, oltre ai numerosi cambi di versione ed alle bugie della donna, potrebbe ora rischiare il massimo della pena pari a 30 anni di reclusione. Il processo, ricordiamolo, sarà celebrato con rito abbreviato come richiesto dalla difesa e questo permetterà alla stessa  Veronica Panarello di eludere l’ergastolo grazie allo sconto di pena previsto.

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