Nel giallo di Gloria Rosboch, un ruolo decisamente importante sarebbe stato giocato dal fratello minore di Gabriele Defilippi, protagonista la scorsa settimana di un interessante incidente probatorio. Il ragazzino avrebbe parlato anche di Efisia Rossignoli, la cameriera 44enne la quale aveva preso parte alla truffa dei 187 mila euro ai danni della professoressa di Castellamonte e che sarebbe indagata sia per questa vicenda che per il delitto della donna 49enne. Nel corso dell’incidente probatorio, il fratellino di Gabriele avrebbe indicato Efisia come la donna che procacciava droga sia per lo stesso Defilippi (del quale si era invaghita) che per il suo ex amante e complice nell’omicidio di Gloria, Roberto Obert. E’ quanto riportato dal quotidiano locale La Sentinella del Canavese, secondo il quale Efisia sarà interrogata solo dopo che la Procura entrerà in possesso dei risultati dei Ris e dei Ros i quali hanno analizzato rispettivamente le tracce biologiche e le risultante telematiche e telefoniche della donna.
Mentre proseguono le indagini sul delitto della professoressa Gloria Rosboch, a destare particolare attenzione e preoccupazione sarebbero le precarie condizioni di salute di Gabriele Defilippi, principale indiziato dell’omicidio della donna. Il 22enne, dal giorno del suo arresto avrebbe messo da parte il suo carattere sfacciato per lasciarsi andare ad una sorta di sciopero bianco della fame, reazione psicologica allo stress post uccisione di Gloria e alla vita del carcere che, come rivela La Sentinella del Canavese, lo vedrebbe spesso lamentarsi. Troppa luce e poca privacy nella sua cella singola nel settore Sestante del carcere torinese delle Vallette. Il ragazzo sarebbe sotto cura con psicofarmaci con i quali sarebbe trattato cinque volte al giorno: “Alterna periodi di prostrazione ad altri caratterizzati da una strana euforia o da innaturale agitazione”, hanno rivelato i medici. Anche per tale ragione, il suo avvocato difensore Pierfranco Bertolino lo scorso lunedì ha avanzato la richiesta di trasferimento di Gabriele dal penitenziario ad una struttura esterna, esattamente presso un reparto ospedaliero attrezzato ed in grado di gestire il ragazzo: “Sarebbe necessario che fosse visitato e seguito da più specialisti, sessuologi e neurologi, per avere un quadro più preciso della sua personalità”, avrebbe spiegato in merito il legale. Sarà la Procura ad esprimersi su questa richiesta dando così la possibilità al presunto assassino di Gloria Rosboch di poter essere seguito da diversi specialisti in vari settori della psiche.
Si continua ad indagare per la morte di Gloria Rosboch e grazie all’ultimo interrogatorio del fratellino di Gabriele DeFilippi potrebbero emergere elementi in più per chiarire qualche punto oscuro dell’intero giallo. Nel frattempo è proprio il poliedrico Gabriele a destare qualche allarme. Il giorno stesso dell’interrogatorio del fratello, Gabriele DeFilippi era apparso strano agli inquirenti, tanto che il Procurtore di Ivrea, come mostrato in un servizio di SkyTg24, aveva chiesto al ragazzo se avesse qualcosa da dire. Gabriele era dovuto uscire dopo aver ascoltato le parole del tredicenne sui momenti precedenti alla morte di Gloria Rosboch, forse a causa di un malore. Fin dalla sua entrata in carcere, il ragazzo aveva subito diverse ripercussioni fisiche a causa dell’arresto e dei numerosi interrogatori. Nei mesi, il suo peso è sceso ogni giorno sempre di più, fino ad arrivare agli attuali 48 kg. Questo è il dato che riporta Cronaca & Dossier, sottolineando che la perdita repentina di peso sarebbe dovuta ad uno sciopero bianco intentato dal 22enne. A questo si aggiunge anche la depressione, causata ed aggravata dall’isolamento forzato. Gabriele DeFilippi si trova infatti sotto costanti cure con farmaci antidepressivi. Nelle settimane scorse, il ragazzo è stato visitato dal primario di psichiatria delle Molinette, il dottor Vincenzo Villari, che sarebbe intervenuto su richiesta dei difensori, preoccupati che Gabriele sia finito in un baratro da cui non riesca ad uscire. Il malessere subito potrebbe essere dovuto non solo al caso di per sé, ma anche a quello che rischierebbe nel caso in cui venisse richiesta una pena intera per l’omicidio di Gloria Rosboch. Sia lui che Roberto Obert rischiano infatti l’ergastolo e nell’eventualità più blanda ricevere una riduzione di pena in base ad una possibile infermità mentale.