Nelle battute finali del processo a carico di Massimo Bossetti, unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio ed in merito al quale il pm Letizia Ruggeri ha avanzato la richiesta di ergastolo, è entrata a far parte anche una nota poco piacevole che ha contribuito ad incrinare il rapporto tra il muratore di Mapello e la moglie Marita Comi. La donna, che finora è stata spesso presente nel corso delle numerose udienze del processo a carico di Bossetti, per la prima volta ha fatto un passo indietro, decidendo di non rilasciare alcuna dichiarazione dopo le lettere dal contenuto scabroso che Massimo Bossetti avrebbe inviato ad una detenuta, Gina. Si tratta di missive – circa 40 – in cui Bossetti usava spesso un linguaggio esplicito e certamente poco rispettoso nei confronti della donna la quale lo ha finora sempre sostenuto nella sua battaglia contro le pesantissime accuse a suo carico. Come riporta Urban Post, nei giorni scorsi Marita intercettata dai microfoni di Mattino 5 e interpellata proprio sulle lettere del marito e presunto assassino di Yara Gambirasio indirizzate a Gina, avrebbe preferito non rispondere ma anzi si sarebbe defilata rapidamente, salendo in auto, allontanandosi velocemente e ignorando la giornalista del programma di casa Mediaset. Nei giorni scorsi, lo stesso Bossetti si era detto pentito per quanto fatto alla moglie e aveva annunciato il suo desiderio di farla finita.



La requisitoria della difesa di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato di essere l’unico assassino della piccola 13enne Yara Gambirasio, venerdì 27 maggio vedrà la scena dopo le settimana dedicate alle parole e richieste dell’accusa. Ergastolo per omicidio aggravato è la condanna che pende sulla testa di Bossetti con il giudice che dovrà ora ascoltare la difesa prima di dare o meno ascolto alla richiesta di condanna del pm Letizia Ruggeri. Stando alle indiscrezioni fornite dalla trasmissione Mediaset Mattino 5, ci sarebbero due punti chiave su cui punteranno gli avvocati di Massimo Bossetti: per prima cosa l’orario della morte di Yara, già pesantemente contestato negli scorsi anni di dibattimenti in aula mentre secondo punto sarà il luogo del ritrovamento del cadavere. Da ultimo, il muratore di Mapello al centro del caso-delitto di Brembate, sembra che voglia chiedere di parlare con la Corte: sarebbe intenzionato a rilasciare dichiarazioni spontanee.



Mentre il processo a carico di Massimo Bossetti si avvia verso il suo termine, l’opinione pubblica riprende a dividersi fra innocentisti e colpevolisti. Come già successo in passato, sono in molti a ritenere che Bossetti sia in realtà innocente e che non abbia ucciso Yara Gambirasio. I fans del muratore di Mapello questa volta si sono spinti addirittura oltre, raggiungendo anche l’America. Come riporta Bergamo News, i sostenitori della tesi innocentista avrebbero scritto diversi commenti sul profilo social di Barack Obama chiedendo che Massimo Bossetti  venga liberato perché è innocente. Uno dei post citerebbe testualmente: “Bossetti è accusato della morte di Yara Gambirasio e rischia l’ergastolo. Tuttavia, ai difensori non è stato concesso di partecipare alla comparazione del DNA al momento in cui Bossetti è stato arrestato. Adesso la Corte non permette che entrino in campo gli esperti e la sentenza sta per essere pronunciata“. Il perno quindi su cui fa leva sia chi ritiene Massimo Bossetti colpevole dell’omicidio di Yara Gambirasio, sia chi lo ritiene innocente, è quel DNA rilevato su leggins e slip della ragazzina, più volte contestato in sede processuale dai difensori. Nel frattempo continuano a fare scalpore anche le lettere hard che il Bossetti ha inviato nelle scorse settimane ad una detenuta. Nessuna dichiarazione a riguardo da parte di Marita Comi, la moglie, che ha preferito rimanere in silenzio. In tutte le fasi del processo, la Comi si è sempre schierata al fianco del marito, difendendole più volte anche su punti ritenuti essenziali dall’accusa. Ora si attende l’udienza che avverrà il prossimo 27 maggio, dove saranno i difensori di Massimo Bossetti a parlare, contestando i punti fermi dall’accusa, ovvero l’orario in cui è morta Yara Gambirasio ed il luogo in cui è stato ritrovato il suo corpo. E’ possibile, riferisce Urban Post, che l’imputato richieda di fare delle dichiarazioni. 

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