Chris era nato con una malattia rarissima, un’ernia al diaframma che aveva provocato un buco nel diaframma stesso che faceva sì che l’intestino si spingesse fino al petto. Nel 1995, al figlio di Syd e Teresa Downs i medici diedero il 25% di possibilità di sopravvivere. I genitori non si spaventarono, da credenti quali erano, fecero fare appositamente delle spille con la scritta “credo nei miracoli” e la diedero in giro a tutto lo staff ospedaliero. Undici giorni dopo un intervento chirurgico ed essere stato attaccato a una macchina che agiva per conto del cuore e dei polmoni il piccolo Chris cominciò a migliorare. Quel bambino ha oggi vent’anni, frequenta l’università del Colorado e ha deciso di fare la sua parte per tutti coloro che soffrono di problemi e disabilità. Sta attraversando con i suoi compagni di studio gli Stati Uniti in bicicletta (3500 chilometri) in quello che hanno chiamato Journey of Hope, il viaggio della speranza, con lo scopo di raccogliere fondi di beneficenza. Ancora oggi i medici e gli infermieri che si presero cura di lui indossano quelle spillette: “Io credo nei miracoli”.



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