Nelle ultime settimane, il giallo sulla scomparsa di Roberta Ragusa è tornato centrale nella cronaca nera nostrana, alla luce di alcune rivelazioni trapelate grazie al quotidiano Corriere.it. Una supertestimone, vigilessa, avrebbe assistito personalmente a fatti ritenuti interessanti ai fini della risoluzione del caso ed aveva confidato alcune informazioni importanti a Luigi Murò, “commerciante, persona curiosa e dotata di notevole spirito investigativo”, come lo definisce il giornalista Fabrizio Peronaci. L’uomo, intervenuto in diretta tv anche nel corso di Pomeriggio 5, grazie alla sua testimonianza potrebbe contribuire all’attesa svolta del caso. La sua credibilità è stata supportata anche da una foto pubblicata dal giornalista sul suo account Facebook e che conferma i buoni rapporti con l’Arma dei Carabinieri. In merito alla vigilessa, scrive Peronaci: “Gli inquirenti l’hanno interrogata e hanno verbalizzato le sue dichiarazioni. Sono in corso ulteriori verifiche. Non v’è motivo di dubitare della buona fede della donna, tanto più che per lei sarebbe stato molto meno gravoso tacere: parlando, seppure dopo lungo tormento, si è assunta dei rischi, e di questo coraggio le va dato atto”.
In questi ultimi giorni si è nuovamente tornati a parlare del giallo di Roberta Ragusa, la donna scomparsa dalla provincia di Pisa ed in merito alla quale, circa un mese fa, erano emerse alcune novità interessanti. Il quotidiano Corriere.it, grazie ad alcune testimonianze, aveva parlato di un boschetto poco distante dalla stazione di San Giuliano Terme e dalla stessa abitazione di Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa. Qui, una supertestimone avrebbe non solo notato movimenti sospetti ma sarebbe anche certa della presenza del corpo della povera donna e mamma 44enne. Del caso si è occupato – e continua a farlo – con estremo interesse e massima professionalità anche il giornalista della medesima testata, Fabrizio Peronaci, che anche oggi è tornato a fornire interessanti aggiornamenti, sottolineando la piena affidabilità dei due supertestimoni: si tratta di una vigilessa e di Luigi Murò, l’uomo che nei giorni scorsi ha raccontato la sua verità alla trasmissione Pomeriggio 5. “Nelle cinque settimane trascorse, come spesso accade in Italia qualora le autorità inquirenti fatichino a venire a capo di un’indagine, piuttosto che sulla ricerca di nuovi elementi si è puntato l’indice sulla presunta inaffidabilità di supertestimoni o fonti giornalistiche”, ha scritto oggi Peronaci tramite il suo profilo Facebook. “E’ successo anche in questo caso, sia a proposito della vigilessa S. sia di Luigi Murò, a carico del quale (come risulta dal documento allegato) non risulta però alcun carico pendente, al contrario di quanto da taluni colleghi asserito. La foto a fianco ritrae lo stesso Murò con un carabiniere, a testimonianza dei cordiali rapporti con esponenti dell’Arma”, ha aggiunto il giornalista, allegando le due foto che ribadiscono la totale affidabilità dei due supertestimoni. Clicca qui per vedere le foto e leggere l’intero post.
Potrebbe essere a una svolta il caso di Roberta Ragusa, la donna scomparsa da San Giuliano Terme, in provincia di Pisa a gennaio 2012 e il cui corpo non è mai stato trovato. Secondo alcune ultime testimonianze Roberta Ragusa sarebbe sepolta in un boschetto della località dove si sono perse le sue tracce. Il giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci che sta seguendo la vicenda scrive sul proprio profilo Facebook: “Luigi Murò, commerciante, persona curiosa e dotata di notevole spirito investigativo, in passato entrato a più riprese in indagini importanti come fonte confidenziale dei carabinieri, ieri ha mostrato il suo volto nel corso della trasmissione “Pomeriggio 5″, durante un sopralluogo nel boschetto nei pressi della stazione di San Giuliano Terme (Pisa). Si tratta di un importante elemento di trasparenza in un’inchiesta da oltre quattro anni contrassegnata da ombre, omissioni e opacità. Una supertestimone, infatti, proprio a Murò si era rivolta nel dicembre 2015, confidando di poter contribuire a risolvere il mistero della scomparsa di Roberta Ragusa, avendo lei assistito di persona a fatti giudicati rilevanti. S., vigilessa, sulla quarantina, residente nella zona, aveva riferito alla fonte confidenziale dell’Arma di aver notato dei movimenti sospetti e la presenza di persone vicine all’entourage del marito della vittima nel boschetto, alcuni mesi dopo la scomparsa”. (clicca qui per leggere tutto)
Una svolta nel giallo legato a Roberta Ragusa potrebbe essere arrivata negli ultimi giorni. Durante la messa in onda di Pomeriggio 5 di ieri, è intervenuto un testimone che avrebbe visto alcuni importanti elementi nel boschetto di San Giuliano Terme. Luigi Murò ha infatti riferito di essersi recato sul posto nel dicembre del 2015 in compagnia della vigilessa di Gello, la seconda testimone. In quell’occasione, entrambi hanno visto dei lembi di tessuto nel terreno che farebbero pensare alla presenza dei resti di Roberta Ragusa. La vigilessa in particolare è convinta che il corpo della donna si trovi proprio in quel punto, come riferito agli inquirenti. Come confermato da Fabrizio Peronaci, giornalista del Corriere della Sera che più volte si è occupato della vicenda, sia la vigilessa che Murò sarebbero delle persone altamente attendibili. Il commerciante si sarebbe interessato inoltre della scomparsa di Roberta più volte in passato anche per altre indagini. Risulta infatti una fonte che i Carabinieri ritengono degna di credito e confidenziale. Secondo Peronaci, il caso potrebbe trovare una soluzione nelle prossime settimane, proprio per le ultime informazioni emerse. Il collegamento fra la scomparsa di Roberta Ragusa ed il marito Antonio Logli sembrerebbe confermato inoltre da questi nuovi elementi. Il boschetto in questione si trova infatti a 500 metri di distanza dall’abitazione della famiglia. La vigilessa che ha perlustrato il bosco avrebbe visto inoltre quel giorno anche una panda verde su cui era presente la scritta “Geste”, su cui erano presenti diverse persone. La ditta Geste è la stessa in cui lavora il Logli ed in quei giorni è possibile che la macchina fosse stata presa proprio da lui. La vigilessa potrebbe essere arrivata al boschetto tramite il campo sottostante, raggiungibile a piedi e dove spesso vengono fatti sgambettare i cani. Un particolare importante è inoltre che questo avvistamento della donna sarebbe avvenuta nei mesi successivi alla scomparsa di Roberta Ragusa. La scena risulta inoltre compromessa, come riferisce Luigi Murò, nei giorni successivi.