Nel delitto di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa lo scorso 13 gennaio, potrebbe avere avuto un ruolo, seppur marginale, anche Efisia Rossignoli, la cameriera 44enne che ammise di essersi invaghita di Gabriele Defilippi. La donna sarebbe indagata sia per la truffa dei 187 mila euro ai danni di Gloria sia del suo delitto, sebbene, come specifica il settimanale “Giallo”, il suo ruolo non sia al momento ancora chiaro. In merito alla truffa sarebbe stata invece delineata la sua posizione: la donna si finse una direttrice di banca e chiamò Gloria per rassicurarla sul suo investimento. A detta del fratellino di Gabriele Defilippi, sentito nel corso dell’incidente probatorio dei giorni scorsi, Efisia ricevette come compenso 2000 euro dal 22enne presunto assassino della professoressa Rosboch. I soldi furono depositati sul suo conto in banca. Ma la posizione della Rossignoli è ora destinata ad aggravarsi ulteriormente in seguito alle nuove accuse avanzate dal minorenne, secondo il quale la donna avrebbe fornito la droga a Gabriele ed al suo ex amante e complice Roberto Obert in diverse occasioni.



Il giallo di Gloria Rosboch potrebbe molto presto subire una repentina svolta almeno in merito ad una delle persone attualmente in carcere e coinvolte nel delitto. Si tratta di Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi ed accusata di concorso in omicidio, la quale potrebbe presto tornare in libertà. E’ quanto svelato nel corso della trasmissione La vita in diretta, su Rai 1, secondo la quale già domani potremmo conoscere il responso del giudice in merito alla richiesta avanzata dal suo legale, il quale auspicava alla piena libertà o almeno ai domiciliari per la sua assistita. A scagionare la donna sarebbe stato di recente il figlio minore, sentito nell’ambito dell’incidente probatorio, il quale con le sue rivelazioni su Gabriele, Obert e su Efisia Rossignoli avrebbe fatto molto discutere, mettendo i tre indagati nei guai ma alleggerendo allo stesso tempo la posizione della madre, implicata a sua detta solo nella truffa dei 187 mila euro ai danni di Gloria Rosboch.



Nei giorni seguenti al delitto di Gloria Rosboch, esattamente il 18 gennaio scorso, un altro uomo veniva ucciso nella medesima zona del Canavese. Si trattava di Pierpaolo Pomatto, per il cui delitto era finito in arresto un 56enne, Mario Perri. Alcuni elementi, tuttavia, sembravano collegare le due morti: l’assenza della pistola di Gabriele Defilippi, affidata a sua detta a Roberto Obert ma mai ritrovata (l’uomo sarebbe stato ucciso con un colpo di arma da fuoco alla nuca) e le finte banconote in possesso del giovane 22enne accusato dell’omicidio di Gloria Rosboch. Le medesime banconote false, dello stesso taglio, erano state rinvenute sul cadavere di Pomatto. Come rivela l’agenzia Ansa, tuttavia, si sarebbe aggravata sempre di più la posizione dell’uomo in carcere con l’accusa di aver ucciso Pierpaolo Pomatto, allontanando così l’ipotesi di un collegamento tra questa morte e quella della professoressa Gloria Rosboch, nonché l’incubo di altri atroci reati a carico delle persone già arrestate per l’assassinio della donna 49enne.



Continua a far discutere il caso di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellammonte, in provincia di Torino, uccisa quattro mesi fa. Accusati del delitto dell’insegnante sono il suo ex alunno Gabriele Defilippi e l’ex amico e amante di lui Roberto Obert: i due finora si sono sempre accusati a vinceda del delitto quindi non si sa chi abbia materialmente ucciso Gloria Rosboch. In carcere è finita anche la madre di Defipilli, Caterina Abbattista, con l’accusa di concorso in omicidio. Per la donna però potrebbero aprirsi le porte del carcere: l’avvocato della Abbattista avrebbe infatti chiesto la scarcerazione o i domiciliari per la sua assistita e si attende su questo la decisione del giudice nei prossimi giorni. Novità anche per quanto riguarda la seconda donna coinvolta nella vicenda di Gloria Rosboch, Efisia Rossignoli, che si sarebbe finta direttrice di banca nella truffa dei 187mila euro. Secondo quanto riportato da La Sentinella del Canavese il fratellino di Defilippi avrebbe raccontato che Efisia avrebbe procurato droga sia per Gabriele che per Roberto Obert.

Diversi ma probabilmente accomunati dalla stessa strategia difensiva. I due accusati dell’omicidio di Gloria Rosboch, Roberto Obert e Gabriele Defilippi, potrebbero infatti chiedere entrambi il rito abbreviato secondo quanto riferito da La Sentinella del Canavese. Defilippi, ex alunno della professoressa uccisa a metà gennaio scorso, pare che stia male fisicamente: sarebbe molto dimagrito e soffrirebbe il carcere. Al contrario per il suo amico ed ex amante Obert non sarebbero segnalati problemi fisici legati alla reclusione. I due però, secondo quanto rivelato dal quotidiano, starebbero meditando la stessa strategia per difendersi dalle accuse di aver ucciso Gloria Rosboch, ovvero la richiesta di rito abbreviato. Ancora non si sa chi dei due abbia materialmente ucciso la professoressa visto che Defilippi e Obert si sobno finora accusati a vicenda dell’omicidio. Visti i problemi di salute il legale di Defilippi ha inoltre chiesto il ricovero del suo assistito presso una struttura esterna al carcere. Per quanto riguarda la madre, Caterina Abbattista, in carcere con l’accusa di concorso in omicidio, la richiesta da parte dell’avvocato sarebbe quella di scarcerazione o domiciliari.

La settimana si è aperta con due importanti novità in merito al delitto di Gloria Rosboch, rappresentate nello specifico da due richieste da parte dei legali di Gabriele Defilippi e della madre Caterina Abbattista, in carcere insieme a Roberto Obert per l’omicidio della professoressa di Castellamonte. Mentre il legale del primo avrebbe chiesto in favore del suo assistito il ricovero presso una struttura esterna al carcere, anche in seguito alle sue precarie condizioni di salute, il legale della donna avrebbe chiesto la scarcerazione o i domiciliari sui quali si esprimerà il giudice nei prossimi giorni. Le indagini sull’uccisione di Gloria Rosboch intanto procedono, e le difese delle tre persone in carcere sono al lavoro al fine di definire i prossimi passi da percorrere. A tal proposito, in base a quanto trapelato dal quotidiano locale “La Sentinella del Canavese”, la strategia dei legali di Defilippi e dell’ex amante e complice Roberto Obert, sarebbe la medesima, ovvero procedere con il rito abbreviato. In questo modo, infatti, non solo si eviterebbe un processo pubblico in Corte d’Assise con il rischio di finire all’ergastolo, ma i due presunti assassini potrebbero godere anche di uno sconto di pena previsto proprio dal rito abbreviato rispetto a quello ordinario e consistente in un terzo della stessa. La Procura però, su un punto si è dimostrata irremovibile, ovvero sulle reali responsabilità avute dai due uomini nel delitto di Gloria Rosboch. Sebbene dall’autopsia sul corpo della professoressa sia emerso il coinvolgimento attivo di entrambi, è necessario far luce su chi abbia materialmente ucciso Gloria. Un punto, questo, difficile da risolvere anche alla luce delle contrapposte versioni finora emerse da parte dei due indagati, pronti a smentirsi a vicenda e a respingere le accuse. Dalla parte di Obert ci sarebbe tuttavia la sua iniziale collaborazione che portò gli inquirenti a trovare il cadavere a distanza di poco più di un mese dal delitto. A differenza di Gabriele, inoltre, il 54enne sarebbe caduto in minori contraddizioni. A parte condividere la medesima linea difensiva, i due sarebbero in realtà molti distanti l’uno dall’altro. Mentre Gabriele starebbe molto soffrendo la vita del carcere (al punto da far preoccupare il suo avvocato che avrebbe per questo richiesto il suo trasferimento in un reparto ospedaliero), Obert starebbe vivendo il suo arresto in modo molto più sereno, anche forte dell’appoggio del suo storico compagno che nonostante tutto gli sarebbe rimasto accanto, a differenza di quanto accaduto al 22enne, rimasto totalmente da solo, senza mai ricevere alcuna visita in carcere se non dal suo avvocato.