Non ottimismo beota. O per dirla con il grande filosofo Augusto Del Noce, “nichilismo gaio”. Ma ottimismo vero, che ha il profumo della speranza. Sarà una due giorni davvero da non perdere Golosaria Veneto (www.golosaria.it), l’evento che Paolo Massobrio e il club di Papillon hanno organizzato, allo scopo di fare conoscere alcune delle tante esperienze in atto nel mondo dell’agroalimentare, improntate all’innovazione. Una boccata di ottimismo, di speranza, appunto. Una possibilità di incontrare uomini e donne che, consapevoli di crisi, mondo che cambia, incertezza del futuro, invece di farsi travolgere dalla realtà, hanno preso sul serio la sfida di mettersi in discussione, e con quella creatività e capacità di sacrificio tutta italiana, hanno trovato nuove strade, in molti casi rivelatesi vincenti se non di grande successo.



L’appuntamento è il 4 e 5 giugno a Villa Giusti Dal Giardino a Bassano del Grappa. In questa splendida cornice, in programma momenti di confronto e di racconto e soprattutto la possibilità di conoscere alcuni dei migliori produttori di cose buone de ilGolosario, cuochi di osterie, trattorie e ristoranti del GattiMassobrio, artisti della pizza protagonisti di quel movimento di valorizzazione nato proprio in Veneto con il Mulino Quaglia di Vighizzolo d’Este (di questa “rivoluzione” si parlerà domenica alle 16), e ancora produttori di vini, e interpreti sapienti della cucina di strada. Insomma, artigiani e imprenditori che nel loro campo hanno saputo fare e fanno innovazione. Figure come Alessio Bottin che sfruttando l’innovazione tecnologica ha creato un laboratorio che sforna 1200 coperti al giorno, con due sole persone impiegate, con piatti preparati in sottovuoto o in vasocottura secondo un sistema brevettato da lui, che consentono la conservazione in frigo per sei mesi. O come Roberto Astuni e la magnifica confraternita dei Ristoratori De.Co. che han pensato di proporre i piatti della tradizione vicentina valorizzando i prodotti del territorio, le De.Co. , dando vita a un circolo virtuoso dalla terra alla tavola al consumatore. A campioni del vino come Anselmi, che nemmeno l’alluvione ha fermato, o Salvan, “angelo matto” dei Colli Euganei, piuttosto che a realtà come Maeli, San Giuseppe, Secondo Marco, giovani che hanno preferito la terra alla scrivania e con Fior d’arancio, Prosecco e Amarone hanno creato cantine che oggi sono punti di riferimento nei loro territori.



O ancora, quella squadra di produttori – Montecrocetta, Bastianello, Casa Cecchin, Corte Moschina, Fattori vini, Fongaro, Franchetto, Marcato Gianni Tessari, Sandro De Bruno, Vivetis – che presenti con il Consorzio Tutela Vino Lessini Durello, saranno la testimonianza di cosa voglia dire saper far fruttare i talenti, visto che avendo creduto nel loro territorio e nel loro vino, oggi si ritrovano con uno dei vini e dei brut più grandi d’Italia, e con il futuro che si preannuncia felicissimo. E se non mancheranno gli innovatori nel campo della birra, alcuni dei protagonisti della nascita del movimento dei birrifici artigianali. Saranno clamorose alcune presenze nel campo degli “spirits”, da Gianni Capovilla, con le sue grappe, i suoi celeberrimi distillati di frutti (realizzati con frutta di qualità somma), e i rhum. E Poli, “La” storia della grappa veneta. A Carlotto con il rosolio, a Donna Frida con una crema di limoncello da manuale, a Gambrinus con il suo elisir, fino a quel Liquorificio San Giuseppe il cui amaro è uno dei migliori d’Italia. E ancora Pedon, che è leader dei legumi a livello mondiale o Rigoni di Asiago, capofila di chi ha saputo innovare scegliendo il biologico. Sarà uno spettacolo vedere come alcuni macellai hanno inventato l’evoluzione delle macellerie.



Conoscere giganti del gusto come Alessandro Baggio di Bassano del Grappa, che è stato tra i primi a capire che il futuro sarebbe stato trasformare la bottega, in boutique del gusto, puntando tutto sulla qualità, con i risultati che gli hanno dato ragione visto che il suo negozio di cose buone è oggi uno degli indirizzi più noti d’Italia. Scoprire storie curiose, come quella di Dal Cortivo, con i suoi brezel, che spopolano negli aperitivi, Figulì, con le geniali salse in tubetto, Valier capace di valorizzare in modi sorprendenti le noci, fino a quella di Francesco Donati, Liolà, inventore di un formidabile caffè con le vinacce! Dulcis in fundo? A ci sarà Meeso, con la sua macchina per il tiramisù perfetto! E la Pasticceria Giotto, il laboratorio di pasticceria nato all’interno del carcere di Padova – eccellenza italiana nel mondo ed esempio di come un progetto di rieducazione sociale e reinserimento si sposi alla qualità – diventato celebre per i suoi panettoni, tra i migliori d’Italia, e ora in uscita con una novità, i gelati! Tutti a Bassano del Grappa!

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