L’importante udienza a carico di Massimo Bossetti nell’ambito del processo sulla morte di Yara Gambirasio e che sarebbe ormai giunto alle battute finali, è stata commentata nel pomeriggio odierno anche dalla trasmissione La vita in diretta. L’inviato del programma avrebbe definito molto importante la presenza di Marita Comi, moglie dell’imputato, giunta in aula dopo la sua assenza nelle passate udienze. “Si è detto che la sua assenza al fianco di Bossetti fosse dovuta alla pubblicazione delle lettere alla detenuta Gina ma nei giorni scorsi Marita sarebbe andata a trovarlo in carcere e si sarebbe giunti ad una riappacificazione”, ha commentato l’inviato. L’attenzione si è quindi spostata sulle parole della difesa del presunto assassino di Yara Gambirasio. L’avvocato Camporini ha sottolineato i rapporti di una famiglia sconvolta da due anni da questa terribile accusa, una famiglia descritta come solida, forte. A detta dell’avvocato, se la giovane vittima era innocente lo era parimenti anche Bossetti come padre di famiglia. In apertura di udienza a prendere la parola è stato l’avvocato Salvagni. Il punto che vuole seguire la difesa è il rispetto della famiglia della piccola Yara. Il legale ha parlato anche dell’inizio delle indagini quando si è riunito con la famiglia per capire come fossero andate le cose; lui si è voluto sincerare che non fosse un assassino ed è convinto della sua innocenza assoluta altrimenti non avrebbe mai accettato di seguire il caso.
In occasione della penultima udienza del processo a carico di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello unico imputato per il delitto di Yara Gambirasio, a sorpresa è giunta in aula oggi anche la moglie Marita Comi. La donna, che come riportato ieri dal settimanale “Oggi” aveva deciso di riprendere i colloqui con il marito, precedentemente interrotti dopo la rivelazione delle circa 40 lettere che Bossetti avrebbe inviato alla detenuta Gina, nella giornata odierna sarebbe giunta a bordo di una Porsche Panamera turbo insieme al criminologo e consulente della difesa, Ezio Denti. E’ quanto rivelato da “Corriere.it”, che ricorda l’importanza dell’udienza del giorno, nel corso della quale a prendere la parola sono stati i legali difensori del presunto assassino di Yara Gambirasio, dopo il precedente appuntamento in cui a parlare furono i legali di parte civile. “Noi stessi per primi, con i consulenti, ci siamo detti “dobbiamo essere convinti che Massimo non sia l’assassino”. Io ho ragionato da padre, perché prima di essere un avvocato sono un padre. Qui si parla di ergastolo, per cui se i pezzi di un puzzle non si incastrano tutti perfettamente non si può spingere per fare in modo che si incastrino in modo forzato”, ha commentato in aula Claudio Salvagni, uno degli avvocati della difesa di Bossetti.
La lunga requisitoria della difesa di Massimo Bossetti è iniziata questa mattina in aula a Bergamo per il processo sul caso Yara Gambirasio che sta per arrivare alle battute finale: entro fine giugno ci sarà la sentenza finale su un caso durato 8 lunghi anni. Stando alle prime parole dell’avvocato Salvagni, riportate dal collega inviato di Rai News24, Massimo Bossetti sta assistendo in silenzio l’intera requisitoria prima di chiedere la parola al termine di tutto, probabilmente non oggi (come spieghiamo qui sotto). Per l’avvocato della difesa, ci sono troppe falle in questo processo che non sta andando verso la verità: «un processo mediatico, troppi colpi bassi e fughe di notizie: in più i punti più complessi e notabili di accuse, sono pieni di imprecisioni. Ad esempio il nodo delle celle telefoniche, dove ci sono contraddizioni tra dati e testimonianze eseguite in questi anni». Il legale è scatenato e tira dritto sui punti più importanti: «ci sono dubbi sul luogo che Yara avrebbe percorso nei giorni prima la tragica scomparsa, ma soprattutto non c’è ancora un vero movente e l’arma del delitto non è mai stata ritrovata».
Partita l’udienza del processo a Massimo Bossetti, l’ultima stando alle parole dei giudici: il delitto Yara Gambirasio arriva alle fasi conclusive, con l’imputata che oggi assisterà alla requisitoria della difesa nel tentativo di smontare punto dopo punto le accuse e condanne richieste dal Pubblico ministero Letizia Ruggeri. Il rischio però che intercorre per il processo odierno è quello che non basti la sola giornata di oggi per l’intera requisitoria e che, proprio come per l’accusa, potrebbe esserci bisogno di un’altra udienza da fissare nelle giornata di oggi. Massimo Bossetti potrebbe provare a discolparsi come già fece nell’udienza nello scorso 4 marzo. I cronisti presenti all’udienza nella Procura di Bergamo riferiscono che non è presente la madre dell’imputato, Ester Arzuffi, mentre a sorpresa si è presentata la moglie Marita Comi che non era attesa tra il pubblico.
Quella che andrà in scena nella giornata odierna, si presenta come una delle udienze più importanti del processo a carico di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello ritenuto dall’accusa l’assassino di Yara Gambirasio. Siamo ormai giunti alle battute finali e prima che i giudici possano entrare in camera di consiglio il prossimo 10 giugno, il processo vedrà oggi assegnare la parola alla difesa di Massimo Bossetti. Le precedenti udienze hanno visto protagonista in due occasioni la lunga requisitoria da parte del pm Letizia Ruggeri, conclusasi con la richiesta di ergastolo e sei mesi di isolamento diurno a carico dell’imputato. A questo ha fatto seguito la scorsa settimana l’intervento in aula dei legali di parte civile, i quali hanno avanzato anche le rispettive richieste di risarcimento in favore della famiglia di Yara Gambirasio e di Massimo Maggioni, ex collega di Bossetti e sul quale il muratore aveva fatto ricadere i sospetti iniziali. In uno degli ultimi appuntamenti prima della sentenza, dunque, saranno gli avvocati del presunto assassino di Yara Gambirasio ad intervenire in una attesa arringa che concentrerà l’attenzione su due punti salienti: l’orario della morte della ragazzina di Brembate e il luogo in cui fu ritrovato il corpo senza vita di Yara Gambirasio, a distanza di tre mesi dalla sua scomparsa. Ma il vero colpo finale potrebbe giungere da parte dello stesso Massimo Bossetti il quale potrebbe decidere di rilasciare importanti dichiarazioni spontanee ma non esattamente nel corso dell’udienza odierna. A rivelarlo, come riporta “Blitz Quotidiano”, sarebbe stato lo stesso avvocato Claudio Salvagni ai microfoni del programma “Legge o giustizia” in onda su Radio Cusano Campus, emittente radiofonica dell’Università Cusano. “Se Massimo Bossetti dovesse decidere rilasciare dichiarazioni spontanee in aula, lo farà nell’ultimissima udienza, il 10 giugno”, ha asserito Salvagni. L’avvocato avrebbe ritenuto necessario un suo intervento in quanto, a sua detta, l’uomo saprebbe essere molto convincente e capace di parlare con il cuore. Il legale ha poi annunciato cosa accadrà nel corso della nuova udienza di oggi: “Le cose importanti sono poche ed è facile evidenziarne. Poi ovviamente l’arringa dipende dal momento. Noi abbiamo invocato perizie su tutto, la difesa non ha mai temuto il confronto. Per noi l’accertamento della verità è imprescindibile in un processo come questo in cui l’imputato rischia l’ergastolo, che in Italia è la pena di morte. Questo processo rimane un punto interrogativo su tutto”.