Mentre si attende una svolta decisiva nel giallo di Gloria Rosboch, gli inquirenti continuano ad indagare anche sulla truffa ai danni della povera professoressa di Castellamonte uccisa lo scorso 13 gennaio. Resta il mistero della maxi truffa dei 187 mila euro ordita da Gabriele Defilippi a scapito della 49enne. Il 22enne, come riporta il settimanale Giallo, ha sempre detto agli inquirenti di averli consegnati al suo complice Roberto Obert. Sebbene avesse rivelato di averlo messi in una cassetta di sicurezza, il denaro non sarebbe mai stato trovato. Una nuova pista sarebbe ora seguita dagli investigatori e parte da un viaggio che Defilippi fece la scorsa estate in Francia, proprio alcuni mesi prima del delitto di Gloria. Il ragazzo 22enne rimase per una settimana in Costa Azzurra, precisamente a Cap-d’Ail, al confine di Montecarlo. Cosa ci faceva proprio in quel posto? Potrebbe aver concluso un passaggio di soldi in un conto estero? Questa ipotesi sarebbe ancora al vaglio degli inquirenti.



Resta tutto fermo in merito al giallo di Gloria Rosboch, nonostante l’ultimo particolare clamoroso emerso nelle ultime ore e relativo ad una dichiarazione di Roberto Obert. L’uomo 54enne, accusato insieme all’ex amante Gabriele Defilippi di essere l’assassino della professoressa di Castellamonte, nel corso dei suoi interrogatori avrebbe sin da subito dato la colpa del delitto al 22enne. I suoi racconti, tuttavia, sarebbero stati arricchiti da dettagli inquietanti, sebbene gli interrogatori in Procura siano stati sempre secretati. Ciò che emerge suggerisce un “colpo di grazia” conclusivo inflitto da Gabriele ai danni di Gloria anche dopo averla strangolata in auto. CronacaQui.it, nel riportare la dichiarazione di Obert ha anche specificato come per gli inquirenti l’uomo appaia decisamente più credibile rispetto al più giovane degli arrestati, Gabriele, che continua a destare preoccupazione con le sue attuali condizioni di salute. Dal suo arresto, infatti, il ragazzo avrebbe messo da parte l’atteggiamento sicuro adottato dopo la scomparsa di Gloria Rosboch, subendo negativamente il clima del carcere al punto da iniziare una sorta di sciopero bianco della fame come reazione psicologica a quanto da lui vissuto in queste settimane.



Le indagini sul caso Gloria Rosboch sembrano essere ferme: gli accusati in carcere non stanno fornendo molte indicazioni, nonostante siano continui gli interrogatori e quantomeno ci sono degli elementi da cui partire – cosa che ad esempio non accade in altri casi di cronaca attuali, come Noventa o Panarello – ma per ora non basta per delineare una chiara sequenza dei fatti. La povera insegnante resta per il momento uccisa da Gabriele Defilippi e Roberto Obert ma ancora ci sono forti dubbi su movente, esecutore materiale, arma del delitto e possibili complicità. La versione fornita di recente dal fratello minore di Gabriele, non ha aiutato a dare maggiori novità ma una certezza per il piccolo Defilippi: “mia madre non c’entra nulla, è stato mio fratello Gabriele”. Situazione delicatissima per un ragazzino che si trova immischiato in una vicenda in cui non c’entra nulla e per cui è l’unica vera vittima, oltre ovviamente alla povera Gloria Rosboch. «Ho sentito che Gabriele e Obert dicevano di nasconderla. Mi sembra di ricordare a Forno. Poi ne avevano anche un’altra che una volta si era inceppata. Al telefono mio fratello parlava di armi, di cose che organizzavano che non ho mai capito bene. Una volta, per esempio, mi raccontò di aver nascosto i pezzi di una pistola nel cofano di un’auto», le parole publicate dal settimanale Giallo dopo l’incidente probatorio.



Il delitto della professoressa di Castellamonte, Gloria Rosboch, si compone giorno dopo giorno di tasselli sempre più inquietanti, sebbene la soluzione sia ancora distante. Occorre chiarire le posizioni delle tre persone arrestate in quanto secondo gli inquirenti, stando a quanto rivelato dal quotidiano “Cronaca Qui”, solo Roberto Obert sarebbe stato descritto come l’unico reo confesso. Anche per tale ragione le sue dichiarazioni sarebbero state definite più sincere e genuine rispetto a quelle dell’ex amante Gabriele Defilippi, le cui condizioni di salute continuano a destare la preoccupazione del suo legale. Tornando al 54enne, sebbene i suoi interrogatori in Procura delle passate settimane siano secretati, sarebbero emersi ugualmente alcuni dettagli shock che, se confermati, andrebbero ad incastrare ulteriormente il giovane studente 22enne, che lo stesso Obert definisce l’esecutore materiale del delitto di Gloria Rosboch. Quanto emerso farebbe riferimento ad un particolare sconcertante che andrebbe a fornire ulteriori dettagli sulla fine triste e dolorosa di Gloria Rosboch. “Fuori dall’auto ho visto Gabriele che continuava a tirare. Come un colpo di grazia”, avrebbe rivelato Obert in sede di interrogatorio. A sua detta, dunque, dopo essere stata strangolata dall’ex amante all’interno della sua vettura per mezzo di un laccio, Gloria Rosboch, probabilmente ancora viva, sarebbe stata finita con una stretta definitiva fuori dall’auto, prima che il suo corpo venisse gettato nel pozzo di Rivera. Resta ancora da chiarire anche la posizione di Caterina Abbattista, madre di Gabriele ed in carcere con l’accusa di concorso in omicidio di Gloria Rosboch. La donna nei giorni scorsi ha ricevuto il secondo “no” (dopo quello della Procura) in merito alla richiesta di scarcerazione avanzata dalla sua difesa. L’istanza è stata rigettata in realtà per una serie di vizi formali che impedivano l’esame della stessa richiesta in merito alla quale la difesa ha provveduto a ripresentarla facendo riferimento alla scarcerazione o, in subordine, alla concessione degli arresti domiciliari in favore della loro assistita, sempre più provata dalla vita del carcere.