Il caso dell’uccisione atroce di Sara Di Pietrantonio è stato affrontato nel corso della trasmissione Pomeriggio 5 di oggi. Oltre a riportare le dichiarazioni dello zio della 22enne romana uccisa viva in zona Magliana dall’ex fidanzato Vincenzo Paduano, la trasmissione ha raccolto anche la testimonianza di un vigilantes di una ditta di calcestruzzi che ha commentato le immagini riprese dalla telecamera di videosorveglianza. La telecamera in oggetto ha infatti immortalato non solo l’assassino ma anche l’intero terribile omicidio a scapito della studentessa di economia, preceduto da una aggressione. L’uomo ha permesso il fermo dell’ex fidanzato di Sara dopo aver consegnato il video alle Forze dell’Ordine. A detta del vigilantes intervistato, la lite tra i due ragazzi sarebbe iniziata intorno alle 4:06 di sabato 28 maggio. “Discutevano, poi lui ha preso qualcosa dall’auto e lei è scappata … allora l’uomo è risalito in auto e l’ha seguita, erano le 4:20”, ha commentato l’uomo. Al centro dell’attenzione (e della rabbia) ci sarebbe la mancata considerazione da parte dei passanti che non hanno raccolto il grido di aiuto della povera Sara Di Pietrantonio.

Il giallo di Sara Di Pietrantonio, la 22enne romana uccisa e bruciata viva dall’ex fidanzato reo confesso, Vincenzo Paduano, è stato affrontato anche nel corso della prima puntata del programma di Rai 1, Estate in Diretta. L’accento è stato posto in particolare sull’assenza di aiuti che la ragazza avrebbe avuto da coloro che passavano in zona Magliana, proprio mentre bruciava viva. Secondo quanto riferito dall’inviata della trasmissione, le persone sarebbero state identificate e sentite ed avrebbero ammesso di non aver avuto il coraggio di fermarsi. In studio, la psicoterapeuta Maria Malucelli ha commentato con parole durissime quanto accaduto: “Non capisco che cosa sta succedendo a questa umanità. Che cos’è la vita per una persona che non aiuta un’altra persona che sta bruciando. Nessuna belva avrebbe lasciato bruciare questa ragazza. Nessuno lo avrebbe fatto nel mondo animale”. Gli stessi inquirenti, come sottolineato da Repubblica.it, avrebbero sostenuto come Sara, oggi, sarebbe potuta essere tra noi se solo lei avesse avuto il coraggio di denunciare le violenze psicologiche continue subite dall’ex, se solo gli amici e i familiari non avessero sottovalutato alcuni suoi messaggi ma soprattutto se solo coloro che sono passati in auto si fossero fermati.

Ha avuto un risvolto tragico la morte di Sara Di Pietrantonio, la ragazza trovata morta carbonizzata dalla madre, insieme alla sua auto, in zona Magliana a Roma la scorsa domenica notte. Solo all’alba di oggi, dopo un lungo interrogatorio, ha confessato l’ex fidanzato della giovane 22enne, Vincenzo Paduano, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e stalking. Sono queste le accuse con relative aggravanti contestate dal pm al 27enne, guardia giurata, che ha vuotato il sacco confessando di aver bruciato viva la sua ex. In base a quanto riportato da Askanews.it, il pm Maria Gabriella Fazi e il procuratore aggiunto Maria Monteleone hanno chiesto la convalida del fermo a carico dell’ex di Sara Di Pietrantonio, oltre all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. E’ atteso a breve l’inizio dell’autopsia sul corpo della 22enne, mentre entro mercoledì dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di Paduano davanti al giudice.

Svolta nelle indagini su Sara Di Pietrantonio, la ragazza carbonizzata e uccisa in via della Magliana a Roma sud: come riportiamo qui sotto nel dettaglio, l’ex fidanzato guardia giurata, Vincenzo Paduano, ha confessato di essere l’assassino dopo l’arresto ieri notte. Un caso orribile di cronaca nera che sembra già esser risolto, con le colpe che si è addossato il ragazzo 27enne, sembra per un movente passionale, avevo rotto la loro storia solo poco tempo fa. Ma si apre un giallo legato ad una presunta richiesta di aiuto della stessa ragazza universitaria, la notte di due giorni fa prima di essere uccisa da Vincenzo, come riporta il sito di Repubblica: stando alle parole del procuratore aggiunto, Maria Monteleone, c’è almeno una persona già ascoltata dagli inquirenti che avrebbe visto Sara Di Pietrantonio chiedere aiuto poco prima della tragica morte. «Invito chi si imbatte in una ragazza che chiede aiuto a non rimanere indifferente ma a fermarsi o quantomeno a chiamare le forze dell’ordine, se questo fosse accaduto Sara forse sarebbe ancora viva». Ancora più duro il capo della Squadra Mobile che durante la conferenza stampa di questa mattina a Roma, ha fatto sapere che «È dove in situazioni simili fare almeno una telefonata a polizia o carabinieri, non hanno capito cosa stava accadendo o hanno temuto per la loro incolumità, ma diverse persone hanno sentito quanto accadeva e non si sono fermate alla Magliana», le parole di Luigi Silipo.

Ha confessato l’ex ragazzo di Sara Di Pietrantonio: è stato lui ad uccidere la studentessa morta carbonizzata, o almeno questo è quanto emerge dalla conferenza stampa appena avvenuta in Procura. Arrestato nella notte, come riportiamo qui sotto, il giovane fermato si chiama Vincenzo Paduano e ha 27 anni. Da poco tempo si erano lasciati i due ragazzi e sembra che lui non riuscisse a farsene una ragione: stando alle prime ricostruzioni del Pm espresse in conferenza stampa, nella notte ha stretto con la macchina quella di Sara, speronandola e mandola fuori strada. La ragazza ha provato a fuggire per 300 metri ma Vincenzo ha raggiunto Sara e l’ha strangolata, racconta il servizio dell’inviata a Roma di Rai News24; solo in un secondo momento ha incendiato l’auto e la stessa Sara, forse ancora viva quando è stata carbonizzata. Una morte atroce e una confessione lampo dopo l’arresto e l’interrogatorio durato tutta la notte: nelle prossime ore ovviamente tutti gli aggiornamenti e i possibili chiarimenti del caso rinominato subito sinistramente “Omicidio della Magliana” perché avvenuto proprio in quella strada “maledetta” della periferia Sud di Roma, legata alle imprese ben poco nobili della famosa Banda della Magliana. Questa volta un caso isolato, ma sempre purtroppo terribilmente tragico.

Per gli investigatori che indagano sulla morte di Sara Di Petrantonio, la ragazza trovata semi carbonizzata su via della Magliana, si tratta di un omicidio. Gli agenti della squadra mobile ieri sera, domenica 29 maggio, hanno interrogato l’ex fidanzato della studentessa, Vincenzo Paduano e nella notte è arrivata la svolta decisiva: la decisione di disporre il fermo del ragazzo. Paduano era stato indicato da amici e parenti della 22enne assassinata come un ex innamorato per nulla rassegnato alla fine della loro relazione e le attenzioni degli inquirenti si sono subito concentrate su di lui. I sospetti sono aumentati ancora di più dopo la visione di un filmato che mostra una figura maschile prima armeggiare e poi allontanarsi dalla Toyota Aygo che in pochi minuti prende fuoco ed esplode. Al momento la linea investigativa sembra propendere infatti per l’ipotesi che l’uomo ripreso dalle telecamere sia proprio il vigilantes ventisettenne.

E’ avvolta nel giallo la morte shock di Sara Di Pietrantonio, la 22enne di Roma trovata semicarbonizzata due notti fa in zona Magliana. Tutto è iniziato nella notte di sabato scorso quando la ragazza, studentessa di Economia a Roma 3, ha inviato un sms, l’ultimo, alla madre per tranquillizzarla: “Sto tornando a casa”. Di lei però, nessuna traccia. Inizia da qui l’incubo della madre di Sara Di Pietrantonio che, dopo una serie di telefonate ad amici e conoscenti dopo le 3 di notte, non vedendo tornare la figlia, decide di mettersi alla sua ricerca insieme allo zio. Poco dopo, la scoperta shock: lungo via della Magliana prima il ritrovamento dell’auto in fiamme e poi, a distanza di appena 500 metri, il corpo di Sara Di Pietrantonio avvolto in un rogo, dietro un cespuglio ed in un’area usata come parcheggio. E’ quanto riferisce l’agenzia Ansa che rivela come l’arrivo dei Vigili del Fuoco sia avvenuto poco prima delle 5 del mattino. Sin da subito non è stata esclusa alcuna pista, compresa quella dell’omicidio volontario sulla quale starebbe procedendo la Procura di Roma. Non viene tralasciata alcuna ipotesi tra cui quella del femminicidio. Dopo la scoperta shock da parte della madre, gli investigatori si sono subito messi al lavoro nel tentativo di ricostruire le ultime ore di vita di Sara Di Pietrantonio. Per tale ragione, all’indomani del tragico ritrovamento sono stati sentiti i primi amici e conoscenti della studentessa al fine di definire con chi avesse trascorso la sera prima di finire bruciata viva. Non viene tralasciato nulla, comprese le possibili telecamere della zona e che potrebbero fornire dettagli importanti ai fini delle indagini. Intanto, le prime persone ad aver rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa sono state le zie di Sara Di Pietrantonio, le quali hanno rivelato: “Si era lasciata con il ragazzo da un paio di giorni. Non lo conoscevamo benissimo ma ci sembrava un bravo giovane”. La sera prima della tragedia – raccontano le parenti della vittima – Sara Di Pietrantonio era uscita con un’amica. Poi l’sms alla madre e la speranza, oggi, che si sia trattato solo di un tragico incidente. A detta delle zie, sarebbero stati i Vigili del Fuoco a indicare poco distante dall’auto in fiamme un altro focolaio. I dubbi, ad oggi, sono ancora tanti: “Non abbiamo idea di cosa sia successo. Certo, è strano che una persona che scappa avvolta dalle fiamme si nasconda dietro un muretto per chiedere aiuto”, hanno dichiarato le parenti. Nell’inchiesta per omicidio volontario, al momento non risulterebbe alcun indagato.