Anche la mamma di Fortuna, la bambina di 6 anni gettata dall’ultimo piano del suo palazzo dal presunto pedofilo killer Raimondo Caputo, tra le persone che hanno incendiato una finestra dell’abitazione della compagna dell’uomo, Marianna Fabozzi. Le ultime indagini indicherebbero come presunti responsabili la mamma Fortuna e cinque suoi familiari. Secondo le prime informazioni nelle prossime ore potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati per incendio doloso. Sempre secondo indiscrezioni il padre di Fortunata che ai tempi della morte della piccola era in carcere, e quello di Antonio anche lui morto nelle medesime circostanze, starebbero indagando sulla morte die due bambini in modo autonomo nel quartiere dove vivono le famiglie.
Annuncio a sorpresa dalla Turchia: il premier Ahmet Davutoglu si dimette dopo lo scontro negli ultimi giorni con il presidente dello Stato turco, Recep Tayyp Erdogan. Le dimissioni del primo ministro arrivano in un contesto di grave emergenza a livello europeo sul piano di migranti e terrorismo. Lo scontro è personale e politico con la linea cosiddetta moderata di Davutoglu che più volte si è scontrata con la presenza ingombrante del presidente, ai limiti dell’autoritarismo. Mercoledì sera la goccia finale che ha fatto scoppiare il vaso: un’ora e mezza di conversazione sui vari temi del momento con la Turchia al centro delle costanti discussioni in ambito europeo sul tema migranti. Alla fine, la decisione è arrivata questa mattina con l’annuncio delle dimissioni e con il prossimo 22 maggio la convocazione del Congresso dell’AKP per eleggere nuovo primo ministro. La tensione degli ultimi giorni ha fatto dunque venir meno la presenza politica ed istituzionale di quello che è ancora il presidente del partito ma che ora rischia di perdere anche quel posto. Davutoglu è salito al potere proprio grazie all’endorsement piuttosto ingente di Erdogan che però, per gli ultimi casi internazionali e per divisioni interne che hanno portato a numerosi attentati tra Isis, curdi e siriani ribelli, ora ha fatto venir meno l’appoggio e ha scatenato la discussione finale.
-Tre anni e otto mesi di carcere per atti sessuali a danno di una ragazzina di 13 anni. E’ successo a Roma, dove un professore di una scuola artistica sarebbe stato “sedotto” dalla studentessa che ha dichiarato di essersi innamorata di lui. Per mesi aveva fatto la corte all’uomo che alla fine ha ceduto con quello che sembra sia stato solo un bacio affettuoso e una carezza, ma per gli inquirenti sarebbe potuto accadere di peggio.
La Regione Lombardia che si è costituita parte civile nel processo Maugeri, ha chiesto all’ex governatore Roberto Formigoni una provvisionale di risarcimento danni di 5 milioni e 619mila euro. Per il legale della Regione quello di cui viene accusato Formigoni e cioè associazione per delinquere e corruzione, trova riscontri processuali. L’avvocato ha tenuto a chiarire che la sanità lombarda rimane una eccellenza.
Antonio Soru, europarlamentare e segretario della regione Sardegna del Pd nonché patron della Tiscali, è stato condannato a tre anni. L’accusa ne aveva chiesti quattro. E’ accusato di evasione fiscale pari a 2,6 milioni di euro per un prestito fatto alla società Andalas Ldt di sua proprietà a Tiscali. Una sentenza ingiusta ha commentato aggiungendo che sta meditando di dimettersi dai suoi ruoli politici.
Sequestro a Roma da parte delle autorità di beni per il valore complessivo di 80 milioni di euro: bar, ristoranti e pizzerie. Si tratta di una azione dei carabinieri, i beni sono stati sequestrati a quattro imprenditori che si ritiene siano coinvolti con la camorra napoletana. Tre dei quattro si trovano già in carcere, arrestati nel 2014 nel corso di un’altra indagine contro la criminalità organizzata, in tutto furono allora arrestate venti persone e sequestrati diversi locali nel centro della capitale. Nella nuova indagine sono invece stati sequestrati 28 locali anche nel centro storico, 41 beni immobili, 385 rapporti bancari, 76 automobili, 77 società titolari di parte dei beni e 300mila euro in contanti. Le autorità sostengono che tre imprenditori, fratelli fra loro, facessero opera di riciclaggio dei beni della camorra in particolare il clan dei Contini.
È un immagine sconvolgente quella che emerge dalle intercettazioni, che oggi sono state pubblicate dalla stampa, e che pongono l’attenzione di come un vero e proprio mito dell’antimafia siciliana, sia in verità solamente un piccolo estorsore. Pino Maniaci direttore della piccola emittente televisiva “tele Jato”, era infatti solamente un millantatore. Minacciato dal marito dell’amante, spacciava le minacce legate alla sua situazione sentimentale per minacce di mafia, e grazie ad essa acquisiva una popolarità che gli permetteva di chiedere favori di tutti i tipi agli amministratori locali. La situazione venuta alla luce grazie alle intercettazione dei carabinieri di Partinico, ha di fatto abbattuto un mito della lotta alla mafia, una lotta alla mafia che di certo non abbisogna di questi personaggi.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi, durante il question time alla camera ha attaccato duramente l’Austria, rea secondo il premier di cavalcare la paura dei suoi concittadini. L’intervento del Premier si riferisce alla questione del blocco del confine Italo-Austriaco, messo in atto con l’erezione di una barriera sulla strada che porta al passo del Brennero. Renzi durante il suo intervento non ha evitato di attaccare finanche alla Lega Nord, partito molto vicino alle posizioni estremistiche con cui la destra xenofoba austriaca ha vinto le elezioni per le presidenziali della scorsa settimana. Il partito del carroccio da parte sua ha bollato come “balle e frottole” le affermazioni del Premier, il deputato verde Molteni, non contento ha spinto sulla tavoletta della contestazione politica, accusando l’esecutivo in carica di “aver trasformato l’Italia in un grande campo profughi”.
Non accennano a placarsi le polemiche sull’arresto del sindaco di Lodi, Simone Uggetti, anzi se possibile esse raggiungono i più alti livelli costituzionali. Di oggi la dura presa di posizione di sette componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, che sono letteralmente insorti dopo la richiesta di Giuseppe Fanfani, membro dello stesso CSM, che aveva chiesto una “verifica di legittimità sull’arresto”. La richiesta per molti dei componenti della suprema corte era di fatto “un’indebita interferenza” nel processo, interferenza a loro detta motivata dal contesto politico in cui l’arresto è nato. Sempre oggi intanto il presiedente del Consiglio Renzi intervenendo ad una diretta su RTL, ha voluto precisare che secondo lui non esiste nessun complotto contro il suo governo, Renzi ha però esortato, come suo solito, i magistrati e gli inquirenti a velocizzare la loro azione, in maniera tale da giungere al più presto possibile ad una definizione della vicenda.
È ormai quasi scontata la nomination per il partito repubblicano di Donald Trump. L’eccentrico senatore americano stravincendo in Indiana, è a un passo dal raggiungere la quota minima di delegati che lo porterebbe ad essere il candidato per il suo partito, alle elezioni presidenziali americani che si svolgeranno in Novembre. Ma se la vittoria di ieri ha di fatto portato al ritiro uno degli sfidanti di Trump, quel Ted Cruz che ieri ha ufficializzato il suo abbandono, ha al contempo aperto una sfida all’interno del partito repubblicano. Molti degli elettori del partito non gradiscono le posizione estremistiche del miliardario, ed in alcuni di essi la tentazione di appoggiare il partito avversario, e il suo candidato (probabilmente la Clinton) sta diventando veramente forte.