Il presidente turco Erdogan ha detto di no alla richiesta dell’Unione europea di cambiare le proprie leggi anti terrorismo come condizione per i cittadini turchi di viaggiare senza visto per brevi soggiorni nei paesi dell’Unione. La richiesta dell’Europa è una delle cinque base perché la Turchia possa avvicinarsi agli standard europei per un possibile ingresso nell’Unione. Il premier Davutoglu che si è dimesso dal suo incarico ieri, ha sempre cercato di portare avanti trattative con Bruxelles, ma Erdogan è di tutt’altro avviso. Ha commentato che la Turchia vive in una condizione di terrorismo che non le permette di cambiare l’attuale disposizione legislativa e parlando alla televisione ha detto all’Europa che può andarsene per la sua strada, noi andremo per la nostra.



Simone Uggetti, sindaco di Lodi, rimane in carcere. Il gip ha chiesto la conferma della misura cautelare nei suoi confronti. Rimane in carcere anche l’avvocato Marini, arrestato insieme a lui, lunedì saranno interrogati. Intanto Di Battista del M5S chiede al vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini che all’epoca dei fatti contestati era sindaco di Lodi di chiarire la sua posizione: “Secondo articoli di stampa risulta che la Procura indaghi per frode in forniture pubbliche a proposito della gestione della piscina Faustina: un impianto olimpico da 13 milioni voluto proprio da lui. Questa operazione avrebbe creato quegli squilibri finanziari che poi avrebbero portato il suo successore, Uggetti, a truccare le gare per le altre piscine lodigiane”.



E’ inammissibile il ricorso della famiglia di Emanuela Orlandi contro la richiesta di archiviazioni delle indagini. Così ha deciso oggi la sesta sezione penale della Cassazione, il che, detto in parole povere,  significa che il caso della ragazza scomparsa nel 1983 è adesso chiuso per sempre senza che si sia mai trovato un colpevole o una traccia. A dire il vero l’ultima inchiesta aveva visto indagate sei persone, e cioè monsignor Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant’Apollinare, Sergio Virtù, autista di Enrico De Pedis, Angelo Cassani, detto “Ciletto”, Gianfranco Cerboni, (“Giggetto”), Sabrina Minardi, già supertestimone dell’inchiesta, e il fotografo Marco Accetti. Ma la procura e il gip hanno ritenuto che non fosse stato trovato contro di loro alcun indizio serio di colpevolezza o coinvolgimento nel caso in questione. 



I grandi leader europei in coda da papa Francesco. In questi minuti infatti Renzi, il re di Spagna, la Merkel, i tre presidenti europei Schulz, Juncker e Tusk, il governatore della Bce sono arrivati in Vaticano per prendere parte alla cerimonia in cui viene assegnato a Bergoglio il premio internazionale Carlo Magno. Il riconoscimento viene conferito ogni anno a partire dal 1950 dalla città tedesca di Aquisgrana a personalità che hanno favorito l’integrazione, l’unità e la pace in Europa. Anche Giovanni Paolo II lo aveva ricevuto. “Il 6 maggio 2016, in Vaticano (Roma), a Sua Santità Papa Francesco è stato conferito il Premio Internazionale Carlo Magno di Aquisgrana in tributo al Suo straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia in una società europea di valori”, è quanto si legge nell’attestato ufficiale.

Adesso mi sento meglio, lui deve pagare per quel che ha fatto. A dire così dopo la confessione choc la figlia di 11 di Marianna Fabozzi accusata di concorso in abusi sessuali e compagna di Raimondo Caputo, l’uomo accusato di aver assassinato la piccola Fortuna. La bambina era proprio l’amichetta di Fortuna e ha detto di essere stata stuprata più volte dal Caputo e che quando Fortuna morì le nascosero il fatto a lungo dicendo che la sua amica era in ospedale. La figlia della Fabozzi ha poi detto che lo stesso Caputo le confessò la morte di Fortunata a causa degli abusi, ma la piccola era stata messa a tacere dalla madre. Oggi la bambina e le due sorelline sono state portate via alla famiglia.

-La procura di Trani ha aperto una indagine ai danni della Deutsche Bank con l’accusa di manipolazione del mercato. Si tratterebbe della vendita per un valore di circa 7 miliardi di euro di titoli di stato italiani nel primo semestre del 2011. La guardia di finanza ha già provveduto al sequestro di documenti e e-mail nella sede milanese della banca, ci sarebbero cinque persone indagate. Ecco chi sono: il presidente di Deutsche Bank Josef Ackermann, gli ex co-amministratori delegati Anshuman Jain e Jurgen Fitschen, l’ex capo dell’ufficio rischi Hugo Banziger, e Stefan Krause, ex direttore finanziario ed ex membro del board di Db. Nei documenti dei magistrati si legge che il comportamento della banca tedesca ha alterato il valore dei titoli di stato: “mentre comunicava ai mercati finanziari la sostenibilità del debito sovrano dell’Italia, nascondeva agli stessi mercati e al ministero dell’Economia italiano (Mef) la reale intenzione di ridurre drasticamente e nel brevissimo termine (nel primo semestre 2011) il possesso di titoli del debito italiano in portafoglio che a fine 2010 ammontava a otto miliardi di euro”

Al termine dell’incontro tra Angela Merkel e Matteo Renzi, nel comunicato congiunto che ha seguito gli incontri bilaterali, i due leader hanno espresso “totale condivisione e ferma condanna verso la politica anti immigrati dell’Austria”. Soprattutto la “cancelliera” ha sottolineato come la politica attuata dall’Austria, è in antitesi verso quella espressa dall’unione europea, unione che va dal Polo Nord al Mar Mediterraneo. I due leader hanno inoltre fatto notare come l’accordo sulla politica legata all’immigrazione, sia simile da parte dei paesi da loro rappresentati, e anche se il finanziamento dell’accoglienza ai migranti, pone qualche problema di fondo, sia la Merkel che Renzi si sono detti pronti a ricercare dei punti di contatto soddisfacenti per entrambi.

Non accenna a placarsi la moria di amministratori legati al partito democratico, indagati o condannati. Di oggi la notizia che il tribunale di Cagliari ha condannato l’europarlamentare del PD, Renato Soru, a tre anni di carcere. La condanna è riconducibile a un’evasione fiscale di oltre 2.5 milioni di euro, messa in atto da Soru mentre guidava il colosso delle telecomunicazioni, Tiscali. Soru che ricopriva la carica di segretario del PD sardo si è autosospeso dal partito, e si è dimesso dalla poltrona di segretario. L’attuale patron di Tiscali non ha però lasciato lo scranno di europarlamentare, che ricopre dal 2014. Immediata la reazione del M5S che a fronte della nuova condanna che colpisce uomini del PD, molto vicini al presidente Renzi, chiede le dimissioni dell’intero esecutivo. 

E’ di quasi 200 milioni di euro la spesa che i contribuenti italiani dovranno sopportare, per pagare nel 2016 i vitalizi agli ex parlamentari. La cifra emerge da un audizione del presidente dell’Inps, Tito Boeri, alla camera dei Deputati, audizione che aveva il compito di chiarire alcune discrasie nel sistema pensionistico italiano. Sempre durante l’audizione è emerso un altro dato destinato a far discutere, sono infatti oltre 2600 gli assegni versati, con un importo superiore rispetto ai contributi versati, in questo caso se il sistema fosse equiparato agli altri lavoratori, (rendendo obbligatorio l’adesione al sistema contributivo) si avrebbe un risparmio di quasi 80 milioni di euro l’anno, che si innalzerebbe a oltre 800 milioni di euro in 10 anni. La spesa secondo Boeri è destinata, in assenza di correttivi, a salire anche nei prossimi anni, rendendo l’esborso ancora più esoso, e soprattutto molto più difficile “da digerire”, soprattutto in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando.

E’ stato durissimo il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, relativamente ad una presunta dichiarazione rilasciata al quotidiano “il Foglio” da Piergiorgio Morosini, membro del CSM in quota magistratura democratica. Nell’intervista Morosini si era scagliato apertamente contro l’esecutivo in carica, schierandosi nettamente contro il referendum costituzionale di ottobre. Morosini prevede un suo coinvolgimento diretto nella campagna elettorale per il “NO”, ipotizzando che un eventuale vittoria del referendum, potrebbe innescare una deriva autoritaria della democrazia italiana. Orlando in relazione alle parole dell’ex magistrato ha richiesto un “incontro formale” al vice presidente del Csm Legnini, quest’ultimo per il Ministro dovrà individuare nel futuro, i giusti accorgimenti per fare in modo che tali “inaccettabili” comportamenti non si ripetano.