La vicenda di Isabella Noventa pare essere ancora lontana da una svolta definitiva: il corpo della segretaria di Albignasego non si trova e ogni giorno che passa si affievoliscono le speranze di recuperare il cadavere della donna. Chi non ha abbandonato ancora le speranze sono gli inquirenti che, come riportato da “Il Mattino di Padova”, riprenderanno le ricerche a partire da lunedì mattina sul lago a ridosso del ponte Darwin a Padova Est. Il quotidiano “La Nuova Venezia” a tal proposito sottolinea che sono state individuate 4 zone in cui concentrare le ricerche:”il punto 1 è sul versante di via San Marco, appena varcato l’ingresso dell’area; il punto due è sotto il cavalcavia della tangenziale; i punti 3 e 4 sono proprio davanti al palazzo della Tim”. La speranza è che le indicazioni degli inquirenti consentano ai vigili del fuoco di ritrovare il corpo anche mediante l’utilizzo dell’eco scandaglio: uno strumento che permetterà ai sub di immergersi solo in presenza di qualcosa di sospetto sul fondale del lago che in alcuni settori raggiunge una profondità di una decina di metri.
In attesa della ripresa delle ricerche del corpo di Isabella Noventa, ricerche che ripartiranno sul lago di Padova lunedì prossimo, come riferito dal Mattino di Padova, interviene il legale della famiglia Noventa. A riportare le sue dichiarazioni è la stessa testata. L’avvocato Gianmario Balduin si rivolge al maresciallo Giuseppe Verde, il compagno di Debora Sorgato indagato per violazione del segreto d’ufficio e accesso abusivo alla banca dati dal pm Giorgio Falcone che sta svolgendo l’inchiesta sull’omicidio di Isabella Noventa. “Dica la verità, lui non può non sapere come sono andati i fatti in merito all’omicidio e alla sparizione della povera Isabella. Da uomo delle istituzioni e di legge qual è, deve parlare. La mia idea è che non abbia detto tutto quello che sapeva. Se ha sbagliato lo riconosca, afferma il legale. L’avvocato sarebbe infatti convinto che Debora Sorgato, in carcere assieme al fratello Freddy e a Manuela Cacco, abbia fatto delle confidenze al maresciallo riguardo all’omicidio di Isabella Noventa.
Il delitto di Isabella Noventa, continua ad essere caratterizzato da un alone di mistero. In assenza di dichiarazioni definite importanti da parte dei due presunti assassini della segretaria, Freddy e Debora Sorgato, gli inquirenti continuano a scavare nelle loro vite alla ricerca del movente che li avrebbe spinti ad uccidere. Alcune indiscrezioni clamorose sarebbero emerse proprio dal settimanale “Giallo” e farebbero riferimento a quanto compiuto dai due fratelli ora in carcere con l’accusa di omicidio premeditato, nei giorni successivi al delitto. Freddy e Debora avrebbero infatti effettuato una sistematica pulizia dei propri dispositivi elettronici, in modo particolare avrebbero eliminato le tracce di possibili conversazioni intercorse con la terza persona indagata ed in carcere per la morte di Isabella Noventa, Manuela Cacco. I due fratelli Sorgato, nello specifico, avrebbero cancellato dai rispettivi cellulari l’intera cronologia delle telefonate e tutti i messaggi scambiati con la tabaccaia veneziana nei giorni immediatamente precedenti e successivi a quelli del delitto di Isabella Noventa. Le stesse operazioni sarebbero state compiute anche su Facebook, sempre nei confronti delle conversazioni avute con Manuela. Come mai Freddy e Debora avrebbero agito in questo modo? Quasi certamente i due, sentendosi braccati e temendo che i sospetti potessero ricadere proprio su di loro, avrebbero deciso di correre ai ripari eliminando possibili prove ma soprattutto il probabile movente contenuto nelle loro conversazioni. Proprio dietro quei messaggi e quelle telefonate esistenti tra i Sorgato e la Cacco potrebbe anche celarsi la conferma che si sia trattato di un omicidio premeditato. Come spiega il settimanale diretto da Andrea Biavardi, tuttavia, sarà quasi impossibile per gli inquirenti riuscire a recuperare tutti i messaggi eliminati dal “trio diabolico”, ma ciò che invece è stato accertato, è l’aumento di contatti telefonici tra le tre persone ora in carcere ed indagate dell’omicidio di Isabella Noventa nelle ore precedenti e successive all’uccisione della segretaria.