Tutto fermo in merito al caso sulla morte di Luca Varani, per il cui delitto avvenuto al Collatino, periferia di Roma, sono in carcere da tre mesi Manuel Foffo e Marco Prato con l’accusa di aver ucciso il giovane al termine di alcune giornate di pura follia a base di alcol e droga. Ad essere bloccate sarebbero le perizie mediche in seguito a quella che è stata definita una vera e propria guerra aperta tra i due “baroni” della medicina legale impegnati nel medesimo caso ma i cui rapporti sarebbero precipitati a scapito della stessa inchiesta. E’ quanto riportato dal sito “Online News” che evidenzia come la situazione sarebbe generata in seguito al cambio dei vertici delle due unità di Medicina legale coinvolte. I responsabili delle due strutture sarebbero in lite sin dai tempi del caso Giulio Regeni ed il legale di Manuel Foffo avrebbe avanzato la possibilità di rivolgersi ad altri esperti che si trovano a Modena per il completamento degli accertamenti. I contrasti tra i due nomi della medicina legale in combutta tra oro – il professor Vittorio Fineschi, titolare di cattedra dell’Istituto di Medicina legale, e il professor Natale Mario Di Luca, responsabile dell’Unità operativa complessa di Medicina legale del policlinico Umberto I – ora rischiano di compromettere gli esiti sull’inchiesta per la morte di Luca Varani allungando ulteriormente i tempi in vista della chiusura delle indagini che difficilmente avverrà nei prossimi tre mesi.



Da molte settimane ormai non si sapeva più nulla del caso di Luca Varani, il giovane romano barbaramente ucciso alcuni mesi fa. Buio anche sui due indagati, Manuel Foffo e Marco Prato, quasi fosse caduto tutto nel dimenticatoio. Eppure non è così e la verità, seppur scandalosa, è un’altra. riporta Il Messaggero che la vicenda ha subito una battuta d’arresto a causa di una guerra in corso fra i professori di medicina legale dell’università La Sapienza di Roma. I luminari sarebbero impegnati su più fronti fra denunce ai carabinieri ed una vendetta reciproca che fa cadere nel mirino di entrambi anche la “proprietà” delle celle frigorifere e gli esami autoptici. Lo stato d’animo che intercorre ra il professor Vittorio Fineschi, titolare di cattedra dell’Istituto di Medicina legale ed il professor Natale Mario Di Luca, responsabile dell’Unità  operativa complessa di Medicina Legale del Policlinico Umberto I, sfocia immancabilmente anche in ritardi giudiziari che fanno scadere i temini entro cui effettuare la consegna delle perizie, mettendo in serio pericolo la possibilità che le indagini non vadano avanti, ma che abbiano addirittura dei risvolti del tutto inaspettati. La vicenda sarebbe emersa alcuni giorni fa, quando il perito Riccardo Amoroso, nominato dal gip, si è dovuto presentare all’udienza dell’incidente probatorio senza nulla in mano. Nè i risultati dei tossicologici quindi del giovane Luca Varani, né gli esami autoptici perché gli è stata negata la possibilità di accedere agli strumenti ed ai locali di Medicina Legale. La Legge prevede la possibilità di presentare i dati entro 60 giorni, termine ampiamente superato. In questo caso Manuel Foffo e Marco Prato potrebbero non riuscire ad usufruire del rito immediato. La situazione fra i due professori di medicina legale è più che complessa, tanto che i due sono arrivati alle mani il 7 giugno scorso. Sarà il giudice ora ad obbligarli a collaborare come avvenuto finora. 

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