Omar Mateen, l’uomo che ha ucciso 49 persone a Orlando in Florida, apparteneva all’Isis. Lo fa sapere la polizia americana, dopo che fino ad adesso si era parlato di strage per motivi omofonici. Il procuratore federale ha anche detto che ci sarebbero indagini in corso su altre persone, coinvolte nella strage. Sempre secondo le autorità americane, l’assassino sarebbe stato due volte in Arabia Saudita, nel 2011 e nel 2011. Nel 2013 Mateen era stato segnalato all’Fbi da alcuni colleghi preoccupati per le sue dichiarazioni fondamentaliste. Gli agenti lo avevano interrogati ben tre volte, per sospetti legami con il terrorismo. Nonostante questo ha potuto comprare le armi con cui ha compiuto la strage.
Morte per esposizione ad amianto nelle aziende Olivetti: l’accusa ha chiesto sei anni e otto mesi di carcere per Carlo De Benedetti, motivazione omicidio colposo e lesioni. Chiesti tre anni e sei mesi per Corrado Passera, 3 anni e 4 mesi per Camillo Olivetti, 6 anni e 4 mesi per Franco Debenedetti. E’ stata invece chiesta l’assoluzione per Roberto Colaninno, accusato di un solo caso di lesioni. Chiesta l’assoluzione anche per Onofrio Bono mentre la posizione di Maria Luisa Ravera, ex responsabile del servizio Ecologia e Ambiente dell’azienda, quest’ultima per gravi motivi di salute dell’imputata.
Papa Francesco, primo pontefice a farlo, si è recato stamane in visita al World Food Program, la sede del programma alimentare dell’ONU a Roma. Come sempre con lui poche parole di circostanza e invece dure accuse. “Iraq, Yemen, Siria, Sudan. Perché gli Stati impediscono la distribuzione degli alimenti nelle zone di guerra, arrivando anche alla violazione dei principi e delle direttive più basilari del diritto internazionale, la cui vigenza risale a molti secoli fa, mentre non accade la stessa cosa con le armi? Perché il traffico di armi viene tollerato, quasi favorito, mentre gli aiuti alimentari o sanitari passano sempre in secondo piano” ha chiesto, polemizzando con le inutili sanzioni come quelle contro la Siria che fanno soffrire un popolo martoriato dalla guerra e invece il traffico d’armi si permette. “Urge de-burocratizzare tutto quanto impedisce che i piani di aiuti umanitari realizzino i loro obiettivi” ha aggiunto.
E’ morto dopo essere lanciato da quota 3800 metri, sulla montagna Aiguille du Midi a Chamonix in Francia. Dario Zanon, italiano, 33 anni, specialista di lanci con tuta alare, noto in tutto il mondo per la sua attività di wingsuit, si è schiantato sul ghiacciai di Bossons sul Monte Bianco a quota 2000. E’ stata la fidanzata a dare l’allarme quando ha perso ogni contatto con lui, al momento non sono ancora chiare le dinamiche del gesto. Come ogni sportivo impegnato nel wingsuit, uno sport dove ci si lancia da grandi altezze indossando una tuta alare simile alla membrana di un pipistrello, la sua tuta era dotata di dispositivo gps che ne permette la tracciabilità ma per motivi non chiari il dispositivo ha segnalato l’atterraggio senza dare l’allarme.
Quando è che diventeremo intelligenti, forti e vigilanti? si è chiesto il candidato repubblicano Donald Trump dopo la strage di ieri in un locale frequentato da omosessuali n Florida. Trump non ha perso occasione per accusare Obama e Hillary Clinton di quella che ha definito incapacità di difendere i cittadini americani, ma soprattutto ha rispolverato uno dei cavalli di battaglia che gli hanno permesso di stravincere le preliminarie del suo partito: “Sui musulmani avevo ragione io” ha detto, riferendosi ai suoi proclami di non accettare migranti islamici negli Usa e anzi di cacciarli via tutti. Ha anche rimproverato Obama per non aver in nessun modo legato la strage, compiuta da un islamico, al terrorismo musulmano chiedendo le sue dimissioni così come chiedendo alla Clinton di ritirarsi dalla corsa presidenziale per non avere neanche lei pronunciato le parole “islam radicale”. Il mio impegno è di salvare vite umane, ha aggiunto, non possiamo più permetterci di essere politicamente corretti.
È di fatto la strage più sanguinosa della storia americana, quella che nella nottata americana ha colpito la comunità gay di Orlando in Florida. 50 morti e 53 feriti, alcuni di questi in gravissime condizioni questo il bilancio finale. L’aggressore Omar Mateen, una guardia giurata, è stato anch’esso ucciso, dopo uno scontro a fuoco con le “teste di cuoio” americane, immediatamente intervenute. Il blitz della polizia si è reso necessario in quanto l’assassino si era barricato all’interno del locale, una discoteca gay, e teneva in ostaggio oltre 30 persone, probabilmente destinate a morte sicura. L’attacco ben preparato, è scattato dopo la visione d parte dell’assassino di un bacio tra due omosessuali della zona. La strage era stata sicuramente preparata in anticipo, stante il brillamento di un ordigno esplosivo ritrovato fuori dalla discoteca, ordigno che doveva fare strage tra i soccorritori, ma che è stato individuato dai “cani anti bomba” e fatto brillare. L’accurata pianificazione lascia aperte tutte le piste, anche quelle terroristiche. Solidarietà è stata espressa dal Presidente Obama, egli subito informato dell’entità della strage, ha espresso la “sua vicinanza nei confronti dei familiari delle vittime”.