Secondo i periti che hanno sottoposto Veronica Panarello a perizia psichiatrica, la donna, presunta assassina di Lorys Stival sarebbe stata ritenuta affetta da disturbo istrionico-narcisistico, come riportato dal settimanale Giallo. Del disturbo in questione ne ha parlato ampiamente sulle pagine del medesimo settimanale la psicanalista Vera Slepoj che ha spiegato che si tratta di un vero e proprio disturbo della personalità. A detta dell’esperta, tale disturbo emergerebbe dopo l’adolescenza e presenterebbe alcuni sintomi tra cui il desiderio costante di essere al centro dell’attenzione anche con atteggiamenti provocatori e seduttivi. “Queste personalità, capaci di intendere e di volere, manifestano sentimenti che tendono ad assumere la posizione di leader con azioni tendenti alla manipolazione della realtà”, ha ancora aggiunto Vera Slepoj. Anche i sintomi da lei indicati sembrano corrispondere a quanto finora emerso dal quadro psicologico di Veronica Panarello.
Dalla perizia psichiatrica alla quale è stata sottoposta Veronica Panarello, ritenuta la presunta assassina di Lorys Stival, sarebbero emerse alcune contraddizioni che metterebbero in discussione le sue versioni finora emerse. A far trapelare le parole degli stessi esperti è il settimanale Giallo, che riporta quanto scritto nelle 105 pagine depositate e relative alla perizia di Veronica Panarello. Nel documento sono ripercorse tutte le tappe precedente e successive all’omicidio di Lorys, compresa l’ultima versione nella quale la Panarello accusa del delitto il suocero Andrea Stival con il quale ha rivelato di aver avuto anche una relazione extraconiugale. Dalla perizia emerge come in alcuni casi Veronica abbia detto di essersi concessa al suocero per “proteggere i figli”, mentre in altri colloqui avrebbe detto di averlo fatto perché lui si era rivolto in maniera gentile e premurosa nei suoi confronti. Alla domanda sul perché non abbia mai fatto il nome del suocero, scrivono i periti, la donna avrebbe replicato: “Potrebbe non avere un nome o io non sono pronta a dirlo”. I periti nella loro relazione avrebbero tenuto conto anche del modo in cui nei successivi colloqui Veronica chiamata il suocero, ovvero sempre con il suo nome di battesimo.
In seguito alla decisione di sottoporre Veronica Panarello a perizia psichiatrica, la speranza della difesa era quella di far emergere l’incapacità piena di intendere e di volere e di far così passare la giovane mamma per non imputabile. Contrariamente alle aspettative, tuttavia, gli esperti nella lunga perizia a carico della mamma e presunta assassina di Lorys Stival avrebbero confermato la piena lucidità e consapevolezza della donna che risulta quindi perfettamente sana di mente quando il figlio primogenito fu ucciso. Ciò significa che Veronica Panarello è ufficialmente imputabile e che il prossimo 20 giugno il giudice per l’udienza preliminare la rinvierà a giudizio con la terribile accusa di aver ucciso il figlio Lorys Stival. Come sottolinea il settimanale Giallo senza molti giri di parole, la Panarello sarà processata per omicidio. Come sappiamo, la giovane mamma di Santa Croce Camerina finora aveva fornito diverse versioni, compresa l’ultima, secondo la quale il vero responsabile del delitto del piccolo di otto anni sarebbe il suocero Andrea Stival, nonno paterno di Lorys.
Si gioca tutto ormai su quella perizia che potrebbe salvare Veronica Panarello o condannare definitivamente all’ergastolo. La perizia psichiatrica infatti si è rivelata controproducente per la mamma di Lorys Stival, visto che è stata giudicata come lucidissima e senza problemi di consapevolezza mentali. Dunque si gioca tutto sul fotogramma che inquadrerebbe una figura d’uomo nascosta in macchina di Veronica, e che secondo la donna si tratterebbe del suocero Andrea Stival: verità o bufala? Il processo probabilmente si risolverà tutto in questo dilemma: dopo la rivelazione di Quarto Grado le polemiche sono scattate e ci si è di nuovo divisi tra colpevolisti e innocentisti. Gli avvocati baseranno sull’immagine della sagoma sul sedile posteriore dell’auto l’intero impianto difensivo: per l’accusa si tratterebbe di pixel che non giustificano la presenza in auto di qualcuno, mentre per la difesa invece quella sagoma potrebbe essere l’unica vera carta da giocare ancora per evitare a Veronica Panarello il massimo della pena per il delitto del figlio Lorys Stival. La verità dove sta?
E se Veronica Panarello, nella sua ultima versione, avesse detto la verità? E’ questo il dubbio che è sorto in seguito all’ultima novità emersa in merito al giallo sul delitto di Lorys Stival, il piccolo di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, ucciso il 29 novembre 2014. Dell’omicidio Veronica Panarello è accusata ed attualmente in carcere la giovane mamma, la quale nei mesi scorsi aveva rivelato in un nuovo cambio di versione clamoroso, come ad uccidere il figlio primogenito fosse stato il suocero, Andrea Stival, nonché suo ex amante. La versione era apparsa inverosimile agli stessi inquirenti, eppure di recente sarebbe emersa una novità in seguito alle perizie relative ai video delle telecamere di sorveglianza e che, a detta de Il Giornale, potrebbe addirittura “salvare” Veronica Panarello dalle atroci accuse a suo carico. Si tratta nel dettaglio di un fotogramma che ritrarrebbe l’ombra di un uomo seduto nell’auto della donna, sul sedile posteriore, la mattina del delitto di Lorys Stival. La perizia, tuttavia, non è stata in grado di confermare l’identità della sagoma nell’abitacolo e che, secondo la Procura, si tratterebbe del “frutto di un errore”. A proposito di perizie, in merito a quella psichiatrica alla quale è stata sottoposta Veronica Panarello nelle passate settimane, tramite il settimanale Giallo apprendiamo quali sono state le parole esatte degli esperti contenute nel documento depositato alcuni giorni fa e che avrebbero ritenuto la mamma del piccolo Lorys pienamente in grado di intendere e di volere: “Veronica Panarello, il giorno dell’omicidio di suo figlio Loris, era lucida, coerente e consapevole. Lo si deduce dai comportamenti che ha avuto. Ha portato all’asilo il figlio minore, è tornata a casa, ha messo in ordine l’abitazione, si è sbarazzata degli indizi, ha partecipato a un corso e poi è tornata alla scuola di Loris. I suoi comportamenti testimoniano adeguatezza al senso di realtà e consapevolezza del suo agire”, avrebbero scritto gli esperti incaricati. Veronica Panarello, dunque, avrebbe mentito anche in merito alla sua ultima versione fornita agli inquirenti? Per la sua difesa, l’immagine del fotogramma potrebbe davvero rappresentare l’ultima carta da giocare.