Non solo la Gran Bretagna, ma l’intera Europa ha accolto con un sentimento di paura e sconvolgimento generale la notizia della morte di Jo Cox, la deputata inglese uccisa ieri. Come riporta Ansa.it, il segretario del Labour Jeremy Corbyn ha definito l’assassinio un vero e proprio “attacco alla democrazia”. Corbyn si trovava a Birstall, esattamente nel luogo in cui sarebbe avvenuta la morte della deputata inglese e che ha definito come un “atto mosso dall’odio”. Ad intervenire di fronte a questo forte esempio di violenza è stato anche il premier britannico David Cameron giudicando una “tragedia” e asserendo: “Dove vediamo l’intolleranza dobbiamo respingerla. Questi sono i valori che Jo Cox rappresentava”. In base a quanto trapelato da Buckingham Palace, inoltre, la Regina Elisabetta avrebbe scritto una lettera di condoglianze in forma privata al marito della deputata laburista Jo Cox.



All’indomani dalla terribile uccisione di Jo Cox, la deputata inglese anti referendum Brexit, emergono le prime indiscrezioni sui suoi ultimi mesi di vita. Come riporta Ansa.it, citando il Times, la deputata aveva ricevuto diverse minacce negli ultimi tre mesi. Nonostante questo, la revisione delle misure di protezione da parte della polizia era ancora in corso. Questa volta, l’uccisione non sarebbe stata accompagnata da “Allah Akhbar”, ma dal grido “Britain first” (la Gran Bretagna prima di tutto), decisamente più patriottico e che con ogni probabilità sarebbe stato urlato proprio dal killer. L’uomo arrestato per l’omicidio di Jo Cox sarebbe il 52enne Tommy Mair, un uomo bianco originario di Batley descritto come un “solitario”. Ansa pubblica anche la foto del presunto assassino, in merito al quale si sospetta un legame con il gruppo suprematista bianco Springbok Club, ostile all’Europa. In base a quanto emerso, il presunto killer diversi anni fa avrebbe acquistato un manuale sulla fabbricazione di armi da un sito web della National Alliance, organizzazione neonazista e suprematista americana, pagando 670 dollari. Non solo: tra il 1998 ed il 2003 avrebbe comprato anche manuali sulla realizzazione di esplosivi, bottiglie incendiarie e armamenti vari.



Emergono i primi dettagli sul presunto killer di Jo Cox, la deputata anti referendum Brexit, ovvero anti-uscita della Gran Bretagna dall’Europa, che ieri è stata barbaramente aggredita e uccisa da un presunto folle inneggiante al grido di “Britain first”. I detective ancora non hanno confermato che il vero motivo del delitto sia proprio la posizioni contro la Brexit della deputata laburista, ma i sospetti aumentano sempre di più: secondo Scotland Yard Thomas Mair, l’uomo arrestato per l’aggressione e omicidio di jo Cox, sarebbe un devoto sostenitore da anni di un gruppo neonazista Usa, “Alleanza Nazionale”. Smantellamento popolo ebraico, supremazia bianca e estremo nazionalismo, il gruppo professa questi capisaldi tragici a cui l’uomo sarebbe continuamente devoto: resta da capire se quanto detto dal fratello Scott Mair ai giornali Uk sulla malattia mentale di cui soffrirebbe Thomas sia reale oppure no. Resta lo choc totale in Regno Unito per quanto accaduto ieri e che rischia di cambiare molto sull’esito del referendum Brexit del prossimo 23 giugno.



Sono ancora increduli i cittadini inglesi per ciò che è accaduto ieri a Joanne Cox, la parlamentare laburista uccisa a Birstall da un 52enne che ha diretto verso di lei sia colpi d’arma da fuoco che coltellate. La deputata è morta poco dopo la tragica vicenda mentre si trovava ricoverata. Le sue condizioni erano infatti gravissime ed ora si cercano le motivazioni che hanno spinto l’aggressore a porre fine alla vita di Jo Cox, il nome con cui tutti conoscevano Joanne. Per ora quello che si sa tramite i principali organi di stampa inglesi e riportato da Il Sole 24 Ore, è che l’uomo è stato identificato come Tommy Mair, lanciatosi verso la Cox al grigo di “Britain First”, ovvero “Prima la Gran Bretagna”. Si sospetta che il suo obiettivo fosse colpire la deputata proprio per via del referendum previsto per il 23 giugno in cui si deciderà la permanenza o meno della Gran Bretaglia all’interno dell’Unione Europea. Jo Cox aveva smeso gli ultimi giorni ad implementare la campagna per il Leave, ovvero per lasciare invariata la situazione attuale. Subito dopo l’evento, il premier David Cameron ha annullato un comizio previsto a Gibilterra di stampo filo-europeista. Al suo cordoglio si aggiungono diversi tweet del mondo della politica, non solo britannica. Una donna piena di sogni ed obiettivi Jo Cox, che aveva investito il proprio debutto politico nel Britain in Europe per la deputata Joan Walley con cui i laburisti ed i liberal democratici promuovevano l’ingresso in Europa. Un lavoro senza tregua anche in direzione di tematiche altruistiche come la Maternal Mortality Campaign, con cui cercava di smuovere le coscienze internazionali sulla mortalità delle donne africane durante il parto. Tutto ciò valse a Jo Cox il titolo di Young Global Leader, consegnatole in Svizzera in occasione del Forum Economico Mondiale. Questa è solo una delle tante iniziative in cui si era prodigata con tutta se stessa, non ultima anche la co-presidenza al Friends of Syria, un gruppo parlamentare trasversale con cui Jo Cox aveva espresso la propria opinione favorevole per instaurare un dialogo con il dittatore Assad.