Sono state chieste dall’avvocato di Roberto Obert, nell’ambito del giallo sulla morte di Gloria Rosboch, le nuove ricerche della pistola appartenuta a Gabriele Defilippi. L’arma, che non avrebbe nulla a che vedere con l’omicidio della donna, potrebbe tuttavia rappresentare una nuova prova della minore colpevolezza dell’uomo ed ex amante di Gabriele in merito al delitto del quale è accusato. Quella compiuta dalla difesa del 54enne alla Procura è stata una richiesta formale. La pistola, di proprietà di Defilippi ma ceduta a Obert il quale l’avrebbe nascosta in un bosco del Canavese, nel caso in cui dovesse spuntare fuori potrebbe contribuire a staccare la posizione di Obert da quella di complice, come sostenuto dall’avvocato Celere Spaziante e riportato da La Sentinella del Canavese, dimostrando come il racconto del suo assistito sia perfettamente aderente alla realtà. “Ho sempre raccontato la verità”, avrebbe ora riferito Roberto Obert tramite il suo legale.



Il giallo sulla morte di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa da Gabriele Defilippi con la collaborazione di Roberto Obert prevede un colpo di scena dietro l’altro. In un momento in cui le indagini sembravano essere giunte ad una nuova battuta di arresto, ecco che il cerchio sembra stringersi sempre di più attorno ai due uomini con l’allontanamento rispetto alle gravi accuse delle due donne. Caterina Abbattista, infatti, in carcere per concorso in omicidio potrebbe presto tornare in libertà dopo i risultati delle perizie compiute sulle celle telefoniche. La sua presenza secondo gli esami dei Ris non sarebbe contemplata sull’auto di Roberto Obert, così come quella di Efisia Rossignoli, la finta telefonista 44enne. Quest’ultima era stata indagata sia per la truffa dei 187 mila euro ordita ai danni di Gloria Rosboch, che per il suo delitto, ma la sua posizione si sarebbe fortemente alleggerita dopo i risultati delle perizie dei Ris. Come riporta il quotidiano La Sentinella del Canavese, dunque, la donna dovrà solo rispondere della truffa nella quale si finse direttrice di banca telefonando alla vittima su indicazione di Gabriele Defilippi e di spaccio di droga. E’ emerso infatti – grazie anche alle testimonianze del fratellino di Gabriele – che ha donna abbia più volte fornito stupefacenti al giovane per il quale aveva preso una cotta.



Un colpo di scena dietro l’altro per l’omicidio di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa nel gennaio scorso. Al centro del mirino non ci sarebbero quindi solo Gabriele DeFilippi e l’ex amante Roberto Obert, ma anche Caterina Abbattista, madre di Gabriele ed indagata per concorso in omicidio. A spazzare via ogni dubbio sul coinvolgimento della donna potrebbero essere i tabulati telefonici che la collocano in zona Montalenghe e non, come invece ha affermato in sede di interrogatorio, all’ospedale di Ivrea presso cui lavorava. La notizia viene riportata da Quotidiano del Canavese, mentre la conferma proviene dal perito nominato dalla difesa che ha accertato i dati sopracitati. Va precisato comunque che la connessione fra il cellulare di Caterina Abbattista e l’antenna dati di Montalenghe sarebbe possibile anche nel caso in cui fosse invece rimasta all’interno della struttura ospedaliera. Di per sé i dati non indicano infatti che ci sia stato uno spostamento effettivo della donna da una zona all’altra. E’ questo il particolare che infatti ha coinvinto gli inquirenti ad iscriverla sul registro degli indagati, ipotizzando che la sua presenza possa essere stata utile a Gabriele DeFilippi e Roberto Obert per sbarazzarsi dei vestiti di Gloria Rosboch. Il perito ha inoltre scoperto che lo stesso episodio legato al traffico dati di quella cella si sarebbe verificato già altre volte, mentre la Abbattista si trovava al lavoro. Rimane quindi da chiarire se si procederà con la scarcerazione della donna o meno, notizia che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni con il completamento della perizia. Diversa invece la posizione di Gabriele DeFilippi che è stato indicato come killer materiale della professoressa e di Roberto Obert che è stato individuato alla guida della Twingo usata quel giorno, prova evidenziata dai rilevamenti sul mezzo. Come cambierà la loro strategia difensiva? 

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