A pochi giorni dal quinto anniversario della morte di Gloria Rosboch, i genitori della professoressa di Castellamonte si sono riuniti insieme ai rappresentanti delle istituzioni ed agli studenti nella scuola Giacomo Cresto del paese in provincia di Torino in occasione della intitolazione della sala professori in memoria della 49enne. Ettore Rosboch, padre di Gloria, non ha nascosto la grande commozione, così come la moglie Marisa. A voler commentare la tragedia che ha coinvolto l’intero paese è stato il primo cittadino il quale è tornato sul caso di cronaca asserendo, come riporta l’Ansa: “Gloria è stata uccisa da delle bestie. Non possono essere paragonate a persone umane”. Lo stesso appellativo di “bestie” è quello utilizzato da sempre dalla madre della professoressa per indicare Gabriele Defilippi, Roberto Obert e Caterina Abbattista, tutti e tre in carcere dallo scorso 19 febbraio per l’omicidio dell’amata figlia.
Nel medesimo giorno in cui il gip di Ivrea contestava l’istanza di scarcerazione di Caterina Abbattista nell’ambito del giallo sulla morte di Gloria Rosboch, a Castellamonte si celebrava l’intitolazione di un’aula insegnanti presso la scuola nella quale Gloria insegnava francese. Ieri è stata una giornata di immensa emozione e commozione e che ha visto la presenza degli anziani genitori della vittima 49enne. “Abbiamo il cuore distrutto dal dolore. Questa era la sua amata scuola. Non possiamo che ringraziarvi per l’affetto che ci avete dimostrato e non possiamo che sperare che da lassù Gloria veda quanto bene le volete”: sono state queste le parole della madre Marisa, come riporta Repubblica.it. A rendere omaggio alla donna brutalmente uccisa dopo essere stata già vittima di una maxi truffa di 187 mila euro sono state le letture dei pensieri scritti dagli stessi studenti dell’istituto scolastico.
Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi, avrebbe giocato un ruolo attivo nel delitto della professoressa Gloria Rosboch. E’ quanto emerso ieri in seguito alla decisione del gip di Ivrea sull’istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa della donna ma respinta dal giudice. Oltre ad aver intravisto “gravi indizi di reità”, secondo il gip la donna avrebbe avuto un ruolo saliente nell’omicidio della professoressa di Castellamonte e per questo non può ottenere i domiciliari. Secondo quanto trapelato dal Quotidiano del Canavese, la Abbattista avrebbe appreso la decisione del gip tramite i suoi avvocati solo ieri pomeriggio. I suoi legali, Erica Gilardino e Matteo Grognardi, avrebbero intenzione di presentare immediatamente ricorso al Tribunale del Riesame e probabilmente anche in Cassazione in quanto a loro detta la prova che secondo l’accusa la incastrerebbe, ovvero la cella di Montalenghe alla quale si aggancia il suo cellulare in un orario in cui Caterina sarebbe dovuta essere al lavoro, da sola non basterebbe a dimostrare la sua colpevolezza. A scagionarla, inoltre, sarebbero stati anche i due presunti assassini di Gloria, Gabriele e Roberto Obert, ma anche il figlio minore nel corso dell’incidente probatorio che si è svolto nelle passate settimane.
Nella stessa giornata in cui veniva intitolata l’aula insegnanti alla memoria di Gloria Rosboch, il gip di Ivrea respingeva per l’ennesima volta l’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Caterina Abbattista. La donna e madre di Gabriele Defilippi, principale indiziato per il delitto della professoressa di Castellamonte, è in carcere dallo scorso 19 febbraio con l’accusa di concorso in omicidio. Dal giorno del suo arresto, tuttavia, la donna, socio-operatrice sanitaria presso l’ospedale di Ivrea, avrebbe sempre negato un suo presunto coinvolgimento nell’omicidio della professoressa 49enne. Già il procuratore Giuseppe Ferrando si era opposto alla richiesta dei domiciliari avanzata dalla sua difesa che ieri ha ricevuto l’ennesimo “no” anche dal gip confermando così la permanenza in carcere per Caterina Abbattista. A detta del giudice, a carico della madre di Gabriele ci sarebbero “gravi indizi di reità”, tali da rigettare la sua istanza di scarcerazione.
E’ tanto il dolore dei genitori di Gloria Rosboch, la professoressa di 49 anni di Castellammonte, in provincia di Torino, uccisa a metà gennaio scorso e il cui corpo è stato ritrovato dopo circa un mese. Ad essere accusati del delitto sono l’ex alunno Gabriele Defilippi e il suo ex amico e amante Roberto Obert. I due sono attualmente in carcere e resta dietro le sbarre, dopo due richieste di scarcerazione respinte, anche la madre di Defilippi, Caterina Abbattista, con l’accusa di concorso in omicidio. Ieri si è svolta una cerimonia della scuola dove Gloria Rosboch insegnava ed è stata intitolata alla sua memoria l’aula docenti. Erano presenti anche i genitori e la madre, in un’intervista alla trasmissione Pomeriggio 5, come riporta Lapresse.it, ha raccontato le sue premonizioni proprio il giorno in cui fu ritrovato il corpo della figlia. Era lo scorso 19 febbraio e la madre di Gloria ha raccontato: “Ho sentito la morte di Gloria, sembrano fesserie ma è così. Avevo fatto il letto quando lei era uscita e l’ho lasciato sempre così, quel giorno, il 19 febbraio, l’ho disfatto e sistemato e alle 16 me l’avevano trovata, sembra che io senta queste cose. Avevamo cena pronta, ma non abbiamo cenato perché lei non arrivava più. E’ molto dura, mi chiedo cosa vivo a fare, non ho motivo di lottare, sento la sua mancanza ogni giorno”.
Nella giornata di ieri, il caso sulla morte di Gloria Rosboch è stato contraddistinto da una prima importante conferma. Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi (entrambi arrestati per il delitto della professoressa di Castellamonte insieme a Roberto Obert), resterà in carcere. Il gip di Ivrea ha infatti respinto l’istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa che finora si era detta certa di riuscire a dimostrare l’innocenza della donna, scagionata anche dal figlio minore nel corso dell’incidente probatorio di alcune settimana fa. Il gip tuttavia, confermando così la decisione presa in precedenza dal procuratore, avrebbe ritenuto predominanti gli elementi contro di lei, a partire dal traffico dati intercettato il giorno del delitto di Gloria Rosboch e che la collocava ben distante dal luogo di lavoro – l’ospedale di Ivrea – proprio nelle ore in cui la professoressa veniva uccisa. Sempre ieri è stata intitolata a Gloria Rosboch l’aula insegnanti della scuola di Castellamonte nella quale insegnava francese. Alla toccante cerimonia hanno preso parte anche i due anziani genitori. La madre Marisa, inoltre, ha rilasciato un’intervista alla trasmissione Pomeriggio 5 nella quale ha rivelato di aver avuto quasi una premonizione della morte della figlia, avuta proprio nel giorno in cui il suo corpo fu ritrovato, in una vasca di decantazione all’interno di una discarica abbandonata di Rivera. Era il 19 febbraio scorso quando la donna, poche ore prima di ricevere la tragica notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Gloria Rosboch, annunciò al marito l’intenzione di disfare il letto “perché ormai non serve più a niente”. Anche il giorno della scomparsa, trascorsa una certa ora, la madre era ormai certa che Gloria Rosboch non sarebbe più tornata a casa. “Però è dura… a volte mi chiedo cosa vivo a fare. Non ho più motivo di lottare… per chi?”, ha chiosato la donna in preda alla disperazione. In merito alla notizia che Caterina Abbattista resterà in carcere, la donna ha commentato ai microfoni di Pomeriggio 5: “Meno male, era ora. Per me se lo merita lei come gli altri due. Gli altri due più a lungo, lei un po’ meno ma se lo meritano tutte e tre le bestie come le ho chiamate io”.