L’omicidio di Sara Di Pietrantonio, la 22enne uccisa e poi data alle fiamme dall’ex fidanzato Vincenzo Paduano, è stato affrontato anche nel corso della trasmissione di Canale 5, Pomeriggio 5. L’inviata del programma ha raccolto l’importante testimonianza di un uomo il quale ha ammesso di essere passato verso le ore 4:30 del mattino del 29 maggio scorso da via Magliana, periferia romana. Qui avrebbe visto l’auto in fiamme ma non il corpo della giovane: “Ho aspettato qualche minuto per paura che potesse esplodere ma non ho visto nessuno. Quando sono passato io quell’essere stava ancora qui. Avrei visto benissimo se ci fosse stato il corpo. Il mio rammarico è per non essere passato 5 minuti prima”, ha dichiarato l’uomo. Successivamente è stata trasmessa l’intervista a Lamberto, zio di Vincenzo Paduano, il quale ha usato parole molto dure asserendo: “Io sono molto vicino alla mamma di Sara… a 22 anni non si può morire così”. Alla famiglia della vittima ha riservato una sola parola: “Coraggio!”. Parlando del nipote e assassino reo confesso di Sara, infine, ha asserito: “Per me Vincenzo è un ragazzo normale come tutti gli altri…”. A sua detta, i genitori di Vincenzo – “persone rispettabilissime” – non starebbero affatto bene in questo momento.
L’omicidio di Sara Di Pietrantonio, la 22enne uccisa e poi bruciata dall’ex fidanzato 27enne, Vincenzo Paduano, si arricchisce di particolari inquietanti. Secondo quanto emerso da un servizio trasmesso nella trasmissione Estate in Diretta, Paduano avrebbe cercato di difendersi sostenendo di aver portato con sé la bottiglietta di alcol sostenendo di aver voluto dare fuoco all’auto del nuovo fidanzato di Sara. Nel penitenziario romano dove è attualmente detenuto in una cella singola e controllato a vista 24 ore su 24, lo stesso Vincenzo si è definito un mostro. Pare che il ragazzo, secondo una ricostruzione avanzata dal programma di Rai 1, abbia visto baciare la sua ex ed il suo nuovo ragazzo e per una settimana abbia deciso di rinchiudersi in un silenzio inaspettato. Nessuna telefonata, nessun pedinamento fino allo scorso sabato con l’aggressione e il tragico epilogo di una storia iniziata due anni prima. Probabilmente tramite una app scaricata sul suo cellulare Vincenzo avrebbe capito che la strada che gli indicava il dispositivo era la medesima nella quale abitava il nuovo fidanzato di Sara. La ragazza avrebbe chiesto aiuto invano a ben cinque automobilisti e motociclisti che avrebbero percorso il tratto di via Magliana, periferia romana, i quali tuttavia avrebbero proseguito il loro viaggio nella piena indifferenza. “Credo che questa vicenda troverà anche la premeditazione contestata. E’ ampiamente contestabile, forse il gip in questa fase ha ritenuto opportuno non confermarla. Quella settimana di silenzio è particolarmente significativa. E’ un segnale di allarme enorme perché entra in una fase di progettazione e poi di esecuzione”, ha commentato la criminologa Roberta Bruzzone, ospite del programma di Rai 1.
L’omicidio di Sara Di Pietrantonio, la 22enne romana uccisa in zona Magliana dal suo ex fidanzato Vincenzo Paduano nella notte tra il 28 ed il 29 maggio scorso non sarebbe stato premeditato. E’ quanto emerso in seguito alla convalida del fermo a carico della guardia giurata 27enne, reo confesso del delitto, avvenuta ieri da parte del gip Paola Della Monica. Secondo il giudice, dunque, l’omicidio di Sara non sarebbe stato studiato a tavolino dal suo ex fidanzato che avrebbe quindi agito in preda all’istinto. A carico di Vincenzo Paduano, dunque, restano le gravi accuse di omicidio volontario e stalking, sebbene per la procura resti indagato anche per la premeditazione. Come riporta oggi Tiscali.it, infatti, il ragazzo che si è macchiato dell’assurdo quanto efferato delitto difficilmente avrebbe agito d’istinto se si pensa che aveva con sé una bottiglia di alcol probabilmente portata da casa, quindi ampiamente deciso prima di recarsi dall’ex ragazza.
Parla oggi sul Messaggero il nuovo ragazzo di Sara Di Pietrantonio che la povera ragazza uccisa barbaramente nell’omicidio della Magliana (tramortita, strangolata e poi carbonizzata) sta frequentando dopo aver lasciato Vincenzo Paduano. Sconvolto, quasi inerme di fronte a quanto successo, Alessandro Giorgi ha voluto raccontare degli ultimi giorni di Sara: ha spiegato come la ragazza gli avesse raccontato tutto di quella relazione che era riuscita finalmente a mettersi alle spalle. Una storia che stava diventando morbosa, racconta Alessandro, con gelosia e continua smanie di controllo dell’uomo che purtroppo poi l’ha uccisa quattro giorni fa nella periferia di Roma Sud. «Sara era convinto che Vincenzo se ne farebbe fatto una ragione di quella separazione, era stufa dei continui messaggi, sapeva di essere seguita, ma non aveva paura. Si riprometteva di parlargli per farlo calmare, a mettersi l’anima in pace che orami la loro storia era finita». Quella ragazza uccisa in via della Magliana voleva solo voltare pagina ma le è stato impedito: un orrore quanto successo, un orrore ancora apparentemente senza una vera motivazione.
Emergono novità importanti quanto inquietanti sulla morte di Sara Di Pietrantonio, la giovane 22enne romana uccisa dall’ex fidanzato 27enne reo confesso, Vincenzo Paduano. Nella giornata di ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia presso il carcere Regina Coeli, nel corso del quale Paduano ha confermato di essere lui l’autore di quello che è stato ribattezzato “omicidio della Magliana”. Un delitto che, stando ai primi risultati dell’autopsia compiuta nella medesima giornata sul corpo di Sara Di Pietrantonio,, ha delineato un quadro shock di quanto accaduto nella notte tra il 28 ed il 29 maggio scorso. Intanto, il gip di Roma, Paola Della Monica, come riportato da “Il Fatto Quotidiano”, ha confermato il fermo della guardia giurata 27enne accogliendo al tempo stesso le richieste della Procura di Roma relative all’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Vincenzo Paduano dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario premeditato e stalking. All’assassino reo confesso è stato chiesto per tre lunghe ore di descrivere le modalità con le quali avrebbe ucciso, dandole poi fuoco, l’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, ma il suo racconto sarebbe apparso piuttosto confuso e privo di ricordi chiari. A fornire maggiori dettagli sulle dinamiche con le quali Sara Di Pietrantonio, la studentessa 22enne sarebbe stata uccisa, sono stati invece i primi risultati inquietanti dell’autopsia che si è svolta ieri nell’istituto di medicina legale dell’università la Sapienza. In base a quanto emerso, la vittima sarebbe stata prima aggredita, poi tramortita e strangolata, quindi data alle fiamme. In questo sconvolgente ordine Vincenzo Paduano si sarebbe macchiato di uno dei delitti più atroci degli ultimi anni. E’ stata sempre l’autopsia a rivelare come quasi certamente Sara Di Pietrantonio, era già morta quando Paduano ha deciso di infierire sul suo corpo dandole fuoco. Al fine di accertare questa circostanza saranno eseguiti ulteriori esami (del sangue e dei polmoni) già fissati per la prossima settimana.