Il caso di Trifone Ragone e Teresa Costanza prosegue nelle indagini e nel processo che dovrebbe arrivare a breve nei confronti di Giosuè Rutolo, unico vero accusato dell’omicidio della coppia di Pordenone. Ebbene, mentre spunta l’ipotesi un terzo uomo indagato (ricordiamo che la fidanzata Rosaria Patrone è accusata di favoreggiamento ma non di omicidio volontario), la difesa del militare non intende arrendersi all’idea che l’accusa abbia ragione e quindi punta sulle prove delle videoregistrazioni. Le telecamere giocano un ruolo importante per questo caso di Pordenone è proprio la telecamera posta nei pressi della via dove l’Audi A3 di Giosuè passa secondo l’accusa dopo il ritorno dal luogo del delitto di Trifone e Teresa. La difesa vuole rovesciare la prospettiva anche se le immagini a carico sono abbastanza nette: «stiamo studiano e rivedendo gli atti dell’inchiesta integrando le memorie del Riesame. Riteniamo che sarà molto difficile riuscire a dimostrare la presenza di Ruotolo sulla scena del crimine all’atto di commissione del duplice omicidio, perché nessuno dei testimoni presenti in quel frangente lo ha visto», sono le parole di Roberto Rigoni Stern, avvocato di Giosuè, al Messaggero Veneto.



Potrebbero concludersi a breve le indagini sul duplice delitto di Via Interna, a Pordenone, e che il 17 marzo 2015 portò alla morte di Trifone Ragone e Teresa Costanza. Dell’omicidio dei due fidanzati è stato accusato – e dallo scorso 7 marzo in carcere – il militare si Somma Vesuviana Giosuè Ruotolo, principale indiziato. A finire nel registro degli indagati, sebbene con l’accusa di favoreggiamento, è stata anche la fidanzata dell’ex commilitone di Trifone, Rosaria Patrone, attualmente a piede libero dopo un breve periodo ai domiciliari. Le ultime novità sul giallo, tuttavia, emergono dal quotidiano online de Il Giorno, il quale avanza un’ipotesi inquietante. E se Giosuè Ruotolo non agì da solo? Spunta infatti la pista di una terza persona indagata e finita nel mirino degli inquirenti con l’accusa di concorso in omicidio. Su questo aspetto sarebbe calato il massimo riserbo da parte dell’ambiente investigativo e della Procura, ma dalle ultime indiscrezioni pare che proprio questa terza persona sia stata sentita nei giorni scorsi, accompagnata dal suo avvocato. A confermare quelle che, come sottolinea Il Giorno, sarebbero al momento solo voci, è stato l’avvocato Roberto Rigoni Stern, difensore di Giosuè Ruotolo, il quale avrebbe dichiarato: “Ci risulta che la polizia abbia sentito diversi nuovi volti in questi giorni anche se le attenzioni si starebbero concentrando su un individuo in particolare”. Le indagini, tuttavia, sarebbero ancora in corso e probabilmente i tempi potrebbero dilatarsi ulteriormente portando a far slittare ulteriormente la data di inizio del processo, inizialmente ipotizzata al prossimo settembre. “Noi abbiamo sempre ribadito che l’impianto accusatorio costruito contro il mio assistito fosse molto fragile, e questa nuova direzione presa dagli eventi ne è solo una riprova”, ha ancora commentato l’avvocato di Giosuè Ruotolo, presunto assassino di Trifone e Teresa, in riferimento alla pista del terzo uomo. L’indiscrezione ha verosimilmente aperto la strada ad un possibile colpo di scena che potrebbe interessare il delitto di Pordenone ed i protagonisti finora coinvolti.

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