C’è grande attesa per la sentenza che verrà pronunciata il 18 luglio dal tribunale del Riesame che indaga sulla morte del piccolo Lorys Stival, il bambino di Santa Croce Camerina che secondo gli inquirenti sarebbe stato ucciso dalla madre Veronica Panarello. Come sottolineato nella puntata di ieri della trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado, a caratterizzare la battaglia legale sono le diverse posizioni in campo tra Francesco Villardita, avvocato dell’imputata, e i consulenti di Andrea Stival, il suocero della Panarello chiamato in causa dalla donna. Secondo Villardita, la sua assistita era “parzialmente incapace non di intendere ma era parzialmente capace di volere”. Una sottile distinzione che però rischia di far pendere da una parte o dall’altra l’esito del processo: con 10 anni di reclusione in più o in meno a seconda del responso della giuria. Nel frattempo però la psicologa Maria Costanzo, consulente di Andre Stival, dichiara:”Sicuramente il legame tra Veronica e il bambino era un legame distorto. C’era un’inversione di ruoli: Veronica non era il genitore, Lorys era il suo amico”. Possibile che questo legame malato sia la causa scatenante del delitto?
Il prossimo 18 luglio, il giudice Andrea Reale si esprimerà sul destino di Veronica Panarello nel corso dell’udienza preliminare. La donna e mamma di Santa Croce Camerina, accusata del delitto del figlio Lorys Stival, dunque, potrebbe essere ritenuta processabile anche alla luce degli esiti delle perizie psichiatriche alle quali è stata sottoposta. Eppure, in seguito alla richiesta avanzata dal suo legale, Francesco Villardita, il gup si esprimerà solo il prossimo mese, ovvero quando avrà a disposizione un ulteriore esame con il quale la difesa proverà ancora una volta a dimostrare l’incapacità della donna di intendere e di volere. Aspetto non emerso finora dalla perizia dei due psichiatri i quali nella loro relazione avrebbero ritenuto Veronica Panarello “lucida, coerente e consapevole” nei momenti in cui Lorys Stival veniva ucciso. A proposito di perizie – punto cruciale sul quale continuerà la battaglia tra accusa e difesa – il settimanale “Giallo” avrebbe evidenziato un altro aspetto emerso dai colloqui che Veronica Panarello avrebbe avuto con gli esperti sempre nell’ambito dell’importante perizia psichiatrica. Si tratta di alcuni disegni realizzati dalla presunta assassina di Lorys Stival e che sono stati successivamente analizzati dai medici, rivelando tratti inquietanti della personalità della donna. I disegni avrebbero rivelato nello specifico il grande senso di colpa che affliggerebbe l’indagata e che potrebbe derivare proprio dalla sua presunta colpevolezza. La famiglia e la sessualità sono i temi ricorrenti e non è un caso se nel delitto del piccolo Lorys sia entrato un altro aspetto strettamente connesso a questi due temi e tirato in ballo proprio da Veronica Panarello. Stiamo parlando del suocero Andrea Stival, accusato dalla stessa donna di aver ucciso il figlio e di aver avuto con lei una relazione extraconiugale. Tornando ai disegni, in uno Veronica Panarello si ritrae in abito da sposa con le mani dietro la schiena. Il perito in merito ha scritto nella sua analisi: “Ha difficoltà di contatto e un senso di colpa. È passiva, con un atteggiamento di difesa”. Nel così detto “Test della famiglia”, la presunta assassina di Lorys ha disegnato i suoi cari, ma incredibilmente si dimentica di Diego, il figlio minore. Per rimediare, quindi, si disegna con il pancione. “La pressione discontinua del tratto ribadisce la presenza di instabilità emotiva e di ansia. Anche in questo disegno la figura femminile è ritratta senza mani”, ha commentato la psicologa incaricata ad analizzare gli elaborati. Ed ancora, il marito Davide Stival viene ritratto in abito da cerimonia con una cravatta ben in vista che secondo gli esperti rappresenta il simbolo fallico. Infine, nel “Test della felicità” la Panarello si è cimentata nel disegno di un albero circondato da uccelli. Nella relazione si legge in merito: “La presenza di un singolo ramo può essere indice di infantilismo e disarmonia affettiva”.