Padre Graziano, il presunto assassino di Guerrina Piscaglia ed attualmente a processo, con il malore accusato nel corso della passata udienza ha allungato l’attesa in vista del suo interrogatorio. Occorrerà attendere il prossimo primo luglio, meno di una settimana, prima di conoscere quella che secondo la difesa dell’imputato sarà “la verità”. Il malessere che lo ha colpito e che secondo il suo avvocato è stato dovuto ad un innalzamento della pressione, come riporta Il Corriere di Arezzo non sarebbe stato documentato con la presenza di un certificato, né è stato chiamato il medico nel corso dell’udienza. A detta di QuinewsArezzo.it, il pm Dioni avrebbe mostrato alcuni dubbi sulle reali condizioni di salute del sacerdote, ma alla fine la Corte d’Assise ha concesso a Padre Graziano e ai suoi legali altro tempo prima di affrontare l’esame dal quale dipende gran parte dell’esito finale del processo a carico del presunto assassino di Guerrina Piscaglia.



Dopo lo slittamento dell’interrogatorio a carico di Padre Graziano, nell’ambito dell’inchiesta sul delitto di Guerrina Piscaglia di cui è accusato, l’attesa è per la prossima udienza fissata a venerdì primo luglio. In quella data non mancherà il fuoco di domande incrociate alle quali il religioso sarà chiamato a rispondere e che riguarderanno i due punti salienti del caso, nonché i due principali indizi contro di lui. Parliamo di zio Francesco, la fantomatica figura che potrebbe essere un mero depistaggio, come sostenuto dal pm e del cellulare della donna scomparsa l’1 maggio di due anni fa da Ca’ Raffaello. Dopo aver fatto perdere per sempre le sue tracce, infatti, il cellulare di Guerrina sembrava seguire le tracce del frate congolese, come confermato dalle celle telefoniche che ora lo incastrerebbero. Padre Graziano, dal canto suo, avrebbe sempre smentito questa accusa e sarà interessante scoprire cosa dirà nel corso dell’interrogatorio su questo aspetto. Davvero il prete non è mai entrato in possesso del cellulare di Guerrina?



Lo slittamento dell’interrogatorio in Assise a carico di Padre Graziano, presunto assassino di Guerrina Piscaglia, dovuto ad un malessere avuto nel corso della passata udienza, non cambia il programma iniziale. Saranno due, infatti, i punti cruciali sui quali si concentreranno le domande del pm e delle varie parti. La data fissata per l’interrogatorio è quella di venerdì 1 luglio, quando Padre Graziano lascerà nuovamente il convento romano nel quale sta scontando i domiciliari per presentarsi in aula ad Arezzo insieme alla sua difesa. Le domande si concentreranno nello specifico sull’emblematica quanto misteriosa figura di Zio Francesco, l’uomo che a detta del religioso congolese accompagnò Guerrina Piscaglia nella fuga. Eppure, l’unico ad averlo visto e l’unico ad averne parlato è stato proprio il frate di origini congolesi. In merito a Zio Francesco, tuttavia, il pm avrebbe pochi dubbi in quanto sarebbe convinto della sua inesistenza. Perché, allora, Padre Graziano avrebbe dovuto inventarsi una cosa simile? Il dubbio è che possa averlo fatto per il solo scopo di depistare le indagini.



Doveva svolgersi il 24 giugno scorso l’udienza della Corte d’Assise di Firenze che avrebbe portato sul banco dei testimoni Padre Graziano, accusato dell’omicidio di Guerrina Piscaglia. E’ stato tuttavia un buco nell’acqua, dato che il religioso ha presentato un forte malore durante la notte, protratto poi anche la mattina decisiva. Una pressione alta che a detta dell’avvocato difensore Riziero Angeletti alle telecamere di Quarto Grado prevedeva 150 di minima, non tale però da imporre a Padre Graziano di non volersi presentare. Il parroco infatti ha voluto comunque essere ascoltato dalla Corte, ma solo per richiedere un rinvio a giudizio. Il Presidente Saverio Tafuro ha acconsentito alla richiesta di annullamento della sua testimonianza, prevedendo uno slittamento fino all’1 luglio prossimo. Sarà quindi quella la giornata in cui Padre Graziano, sempre se non manifesterà un aggravio della salute, si presenterà a tutti gli effetti di fronte alla Corte d’Assise. E’ stata forte la delusione quindi per i presenti, a partire da Mirco Alessandrini, il marito di Guerrina, per il nulla di fatto su una vicenda che dura ormai da due anni. Si parla comunque di una tempistica piuttosto lunga e che porterà la conclusione del dibattimento attorno al mese di novembre. Padre Graziano ha dichiarato di essere pronto a rispondere alle diverse domande ed a raccontare tutta la verità, soprattutto per quanto riguarda la fantomatica figura di Zio Francesco, responsabile a detta del religioso dell’allontanamento volontario di Guerrina Piscaglia. Un particolare che stona, come già hanno fatto le diverse versioni del parroco, sul rapporto reale che aveva con la donna, evidenziati anche in numerosi messaggi. Incisivo lo scambio che avvenne proprio quel 1 maggio di due anni fa, ovvero quando Guerrina scrisse “”vengo cucino il coniglio e facciamo l’amore”, a cui Padre Graziano rispose “vieni la porta della canonica è aperta”. Eppure secondo il religioso fra di loro non c’era altro che amicizia, smentita dalle numerose voci dei paesani e sempre dal fitto scambio di telefonate. “Ritengo che sia un gran bugiardo”, afferma Mirco Alessandrino, ribadendo di non essersi accorto in nessuno momento che Guerrina fosse scontenta del loro matrimonio o che avesse una relazione con Padre Graziano. Secondo il marito della vittima, piuttosto, è possibile che il religioso abbia illuso in qualche modo la donna, promettendole una vita diversa. I passi successivi alla presunta scomparsa di Guerrina sono tutti da verificare, soprattutto il particolare del cellulare dI Guerrina Piscaglia. Subito dopo il 1 maggio, si accende infatti 5 volte, agganciando in tutte le occasioni una cella particolare del paesino in cui si rileva anche il telefono di Padre Graziano. Un dato che dimostra la presenza di entrambi i cellulari nel medesimo luogo e tentativo, secondo l’accusa, del parroco di depistare le indagini fin dal loro inizio. Clicca qui per vedere l’intervista del marito di Guerrina Piscaglia a Quarto Grado