Dopo gli esiti negativi delle ultime ricerche del corpo di Isabella Noventa, è cresciuta la rabbia del fratello della vittima, Paolo che anche nelle ultime ore ha seguito con attenzione le mosse di polizia, Guardia di Finanza e cani molecolari. “Sono mesi che cerchiamo il corpo di mia sorella senza avere la minima collaborazione di quei tre, e io, mia mamma, e tutta la mia famiglia siamo sempre più stanchi e arrabbiati”, ha commentato il fratello di Isabella al quotidiano Il Mattino di Padova. Il riferimento è chiaramente ai tre indagati ed in carcere per il delitto della donna: Freddy, Debora Sorgato e Manuela Cacco. Il ritrovamento del cadavere della povera Isabella Noventa, oltre a ridare un po’ di “sollievo” alla sua famiglia rappresenterebbe una accelerata fondamentale al corso delle indagini. Nonostante l’esito negativo delle ultime operazioni, il fratello Paolo Noventa ha commentato: “Continueremo a cercare senza sosta. L’unica cosa che in questo periodo mi rincuora è la vicinanza della gente che mi ferma per strada e mi dà forza e conforto”.
Il caso sul delitto di Isabella Noventa continua a portare con sé rabbia e silenzi. Anche l’ennesimo avvio delle operazioni di ricerca del corpo della segretaria di Albignasego uccisa oltre cinque mesi fa, non avrebbe portato ad alcun esito positivo. E’ quanto trapela dal quotidiano Il Mattino di Padova, che rivela le informazioni relative alle nuove ricerche incentrate sul corpo di Isabella, per il cui omicidio restano in carcere i due fratelli Sorgato, Freddy e Debora, e l’ex tabaccaia veneziana, Manuela Cacco. Nelle passate ore, la polizia, con l’aiuto delle squadre cinofile e della Guardia di Finanza avrebbe setacciato due zone finora mai prese in esame. Si tratta dei campi poco distanti dalla villetta di Freddy Sorgato e di un boschetto lungo il fiume Brenta, a San Vito di Vigonza. Anche in questo caso, però, le ricerche non avrebbero portato ad alcun esito apprezzabile e questo avrebbe aumentato la rabbia presso la famiglia della vittima in merito al cui delitto mancherebbe ancora il corpo e l’arma, oltre che un vero e proprio movente. L’intera Via Sabbioni sarebbe stata analizzata da cima a fondo, perlustrando anche le canalette, i campi di grano ed i piccoli corsi d’acqua. Sono questi i luoghi indicati dal vicino di casa, il pensionato supertestimone che aveva ammesso di aver visto Freddy aggirarsi con fare sospetto circa una settimana prima della scomparsa di Isabella Noventa. Nulla di fatto anche a San Vito di Vigonza, nella zona lungo il fiume, proprio sotto al cavalcavia dell’autostrada ed indicata da Paolo Noventa, fratello della vittima, ritenendola compatibile con i tempi di percorrenza di Freddy e Debora Sorgato la notte del delitto.