Si è acceso il dibattito negli Stati Uniti per la decisione della Corte Suprema di bocciare la legge di accesso all’aborto del Texas. Una vittoria per i sostenitori del diritto all’aborto, ma non mancano pareri contrari. «Quando uno Stato limita fortemente l’accesso a procedure di sicurezza e legali, le donne in condizioni disperate finiscono per ricorrere a professionisti senza licenza, mettendo così a rischio la loro salute e la propria sicurezza», il commento del giudice Ruth Bader Ginsburg, riportato dalla CNN. La sentenza avrà ripercussioni anche sulle elezioni presidenziali e Hillary Clinton ha reagito con entusiasmo alla decisione dell’Alta Corte degli Usa, elogiando la sentenza: «E’ una vittoria per le donne in Texas e in tutta l’America», scrive su Twitter la candidata in pectore del Partito Democratico americano. La decisione era molto attesa: era stata definita la più importante in materia di aborto negli ultimi vent’anni. Clicca qui per il tweet di Hillary Clinton.
Per la prima volta dal 2007 la Corte Suprema degli Stati Uniti si pronuncia sull’aborto e lo fa decidendo di respingere la leggere varata nel 2013 dallo stato del Texas. Si tratta di un grande successo per il movimento che si batte per il diritto all’aborto, visto che quella del Texes è una delle leggi sull’aborto più severe degli Stati Uniti a causa delle sue restrizioni. Le norme presenti sono state giudicate illegittime da cinque giudici costituzionali su otto. Nel provvedimento erano previste norme molto restrittive sulle cliniche a cui affidarsi per l’interruzione della gravidanza: stabiliva standard decisamente più severi rispetto al passato e introduceva come sanzione la chiusura della struttura. E, infatti, questa legge ha già portato alla chiusura di molte cliniche che non erano in linea con i nuovi criteri. La decisione odierna dell’Alta Corte degli Stati Uniti ha scongiurato, dunque, il rischio di una revisione dei principi costituzionali che regolano l’aborto.