Le nuove ricerche del corpo di Isabella Noventa che si sono svolte nei giorni scorsi, ancora una volta hanno portato a risultati negativi. Come scrive CronacaeDossier.it, ci si domanda a questo punto fino a quando andranno avanti le operazioni, alla luce dei luoghi già analizzati e dei silenzi di Freddy, Debora Sorgato e Manuela Cacco. Gli inquirenti, tuttavia, sarebbero intenzionati a proseguire ma lo sarebbe ancora di più la famiglia della segretaria uccisa, in modo particolare il fratello Paolo, da sempre in prima linea sin dalla scomparsa di Isabella. Al quotidiano Il Mattino di Padova avrebbe dichiarato nei giorni scorsi l’intenzione di continuare “a cercare senza sosta”. L’unico aspetto positivo di tutta questa triste vicenda sarebbe “vicinanza della gente che mi ferma per strada e mi dà forza e conforto”.
Mentre si attendono novità sul delitto di Isabella Noventa, il fratello della vittima, Paolo, negli ultimi giorni destinati alla ricerca del corpo ha puntato nuovamente il dito contro i Sorgato e Manuela Cacco. I tre arrestati, a detta del fratello di Isabella, con la loro mancata collaborazione avrebbero contribuito ad allungare i tempi ed a non permettere ad oggi il ritrovamento del cadavere della segretaria uccisa. “A mano a mano che passa il tempo la rabbia monta sempre di più”, ha commentato Paolo Noventa a Il Mattino di Padova, evidenziando come il maggiore dolore sia proprio quello della mamma, l’anziana signora Ofelia, la quale spera almeno nel ritrovamento del corpo della figlia così da avere una tomba su cui piangere. In realtà, semmai il cadavere di Isabella Noventa venisse ritrovato, questo darebbe un importanti impulso al corso delle indagini poiché andrebbe anche a dare informazioni in più sulle dinamiche del delitto e sull’arma usata.
Il caso di Isabella Noventa resta avvolto da un fitto mistero anche e soprattutto a causa dei silenzi delle persone coinvolte. Freddy Sorgato finora avrebbe scritto solo una lettera a Manuela Cacco – l’unica del trio ad aver parlato con gli inquirenti -, ma si sarebbe sempre avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm. Lo stesso ha fatto la sorella Debora, la quale a sua volta avrebbe scritto ben due missive dirette alla trasmissione tv Pomeriggio 5 nelle quali ribadiva la mancanza del figlio ed il desiderio di tornare a prendersi cura di lui. E’ stata questa la giustificazione contenuta nell’istanza di scarcerazione presentata direttamente dalla Sorgato ma che sarebbe stata bocciata dal gip, intravedendo nella sua posizione gravi indizi di colpevolezza. Ad aggravare ora la posizione della sospettata numero uno (anche alla luce delle confessioni di Manuela Cacco che rivelò, secondo un racconto della stessa sorella di Freddy, come ad uccidere sia stata proprio lei), sarebbe ora una nuova testimonianza shock dell’ex compagno, il maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Verde. La testimonianza che potrebbe incastrare ulteriormente alle sue responsabilità Debora è stata riportata dal settimanale “Giallo”. L’uomo avrebbe asserito, nel corso del suo interrogatorio: “Quindici giorni prima che Isabella Noventa venisse uccisa, fu la stessa Debora a chiedermi dei miei turni di lavoro e a informarsi su quando avrei fatto il mio turno di notte. Io le risposi che sarei stato di servizio venerdì 15 gennaio, dalle 19 all’1 di notte”. La testimonianza del maresciallo Verde è ritenuta di enorme importanza in quanto andrebbe a consolidare la tesi della premeditazione come già emerso dalle indagini che procedono senza sosta sebbene il corpo di Isabella Noventa non sia emerso neppure dopo le operazioni di ricerca compiute negli ultimi giorni.