In attesa di importanti risvolti nel caso di Roberta Ragusa, il settimanale “Giallo” nell’ultimo numero ha riportato le inquietanti dichiarazioni della cognata di Antonio Logli, Alberta Baldaccini, confidate agli inquirenti. Dopo aver parlato della personalità di Logli, ritenuto dalla stessa “una persona molto scaltra, abile ad ingannare il prossimo”, la cognata avrebbe rivelato un particolare che ancora oggi rappresenterebbe un importante indizio: “Saputo della scomparsa di Roberta, il giorno dopo siamo tornati a casa. Ho avuto modo di vedere Antonio e ho notato che sulla tempia sinistra aveva un graffio. Non gli ho chiesto come se lo fosse procurato”. In merito al graffio, sarebbe nato un vero e proprio giallo in quanto in diverse occasioni il marito di Roberta Ragusa fornì varie versioni. Qual è la verità?

Nei giorni scorsi sarebbero emersi alcuni clamorosi elementi in merito al giallo di Roberta Ragusa, portati alla luce dal giornalista del Corriere della Sera, Fabrizio Peronaci. Tra questi anche il mistero della tomba a cielo aperto ritrovata nel boschetto nel quale alcuni mesi dopo la scomparsa della mamma di San Giuliano sarebbe divampato un incendio. Si tratterebbe di un inquietante sepolcro con un croce in legno, le cui foto erano visibili sulla pagina Facebook del giornalista. Qualche giorno fa, lo stesso Peronaci ha voluto aggiornare i suoi utenti su una clamorosa novità: la distruzione della tomba. “E’ successo. C’era da scommetterci, dannazione! E adesso non c’è il rischio che importanti prove siano andate disperse?”, si è chiesto il giornalista. Quattro giorni dopo la segnalazione dell’inquietante presenza nel boschetto, il testimone Luigi Murò era stato convocato in caserma e qui un ufficiale gli avrebbe annunciato un imminente sopralluogo. “Non serve più. O perlomeno potrà essere utile, ma per altro scopo: indagare su quanto accaduto negli ultimi due giorni, presumibilmente con il favore delle tenebre”, scrive il giornalista. “La misteriosa sepoltura, come risulta chiaramente dalla foto allegata (a destra), è infatti stata smantellata, distrutta. Qualcuno deve essere intervenuto con una pala, scavando e capovolgendo le zolle. La grezza croce (foto a sinistra) è sparita. Erbacce e radici sono state sradicate. Le domande a questo punto si affastellano. Chi è l’autore dell’azione? Si tratta di un personaggio coinvolto nel caso Ragusa? Aveva qualcosa da nascondere? E ancora, soprattutto: nella terra rivoltata sono rintracciabili tracce di qualsiasi genere, biologico o non, utili ai fini dell’inchiesta giudiziaria ancora in corso sulla fine di Roberta?”. Clicca qui per leggere l’intero post Facebook e vedere la foto.

Da alcuni mesi si è tornati a parlare con una certa insistenza del caso di Roberta Ragusa, la donna misteriosamente scomparsa da Gello di San Giuliano Terme nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012. Nuove indiscrezioni, possibili prove, testimonianze e piste ancora inesplorate erano state prese in esame dal giornalista del “Corriere della Sera”, Fabrizio Peronaci, nel corso del suo personale lavoro condiviso sulla sua pagina Facebook. Ora, una nuova indiscrezione sarebbe emersa tramite le pagine del settimanale “Giallo”. Come sappiamo, il marito della donna svanita nel nulla, Antonio Logli, è accusato di aver ucciso volontariamente Roberta Ragusa e di averne poi soppresso il cadavere. Secondo gli inquirenti, alla base del presunto omicidio ci sarebbe la scoperta del tutto casuale da parte della donna e mamma di San Giuliano, della doppia vita di Logli, diviso tra il ruolo di marito e quello di amante. Roberta Ragusa avrebbe scoperto l’identità della donna che avrebbe fatto perdere la testa al marito, ovvero l’amica ed ex baby sitter dei suoi due figli, Sara Calzolaio. Questa scoperta, secondo le carte dell’inchiesta, avrebbe sconvolto la Ragusa al punto tale da scatenare una furibonda lite con Antonio Logli, culminata nel delitto. Il settimanale diretto da Andrea Biavardi, tuttavia, avrebbe di recente rivelato un nuovo inquietante dettaglio che farebbe riferimento ad una testimonianza rilasciata agli inquirenti il giorno successivo alla scomparsa di Roberta Ragusa, da parte di una sua amica, Benedetta. La teste, nel corso di un interrogatorio in procura nel ruolo di persona informata dei fatti avrebbe rivelato che la Ragusa fosse a conoscenza dei tradimenti del marito senza però averle mai rivelato il nome dell’amante. Roberta Ragusa le avrebbe poi confidato una frase detta a Logli in piena rabbia. Si sarebbe trattato di una sorta di ultimatum: “Se non lasci la tua amante ti rovino”, gli avrebbe detto. La deposizione della confidente della donna scomparsa, attualmente agli atti, potrebbe contribuire alla ricostruzione del movente del presunto omicidio. Si ricorda infatti che proprio Antonio Logli, sin dalle prime battute delle indagini, non nascose il timore di poter avere problemi economici in caso di divorzio dalla moglie, motivo per cui l’avrebbe uccisa. A proposito di Antonio Logli, il quotidiano “La Nazione” avrebbe già rivelato il periodo in cui si svolgerà la nuova udienza preliminare a carico dell’uomo. Il mese indicato è quello di ottobre, sebbene non si conosca ancora il giorno esatto. A confermare il periodo nel quale Logli tornerà nuovamente in tribunale è stato lo stesso giudice Elsa Iadaresta.