Il caso del parroco accusato di tortura, don Franco Reverberi, torna nuovamente centrale nella cronaca nostrana. Il religioso che oggi opera nella parrocchia di un piccolo centro nella provincia di Parma, a Enzano di Sorbolo, è stato accusato dalle autorità argentine di aver assistito a torture di dissidenti sotto il regime di Jorge Videla senza far nulla per impedirle, ma anzi partecipandovi attivamente. A tal proposito sarebbero state raccolte diverse testimonianze di prigionieri politici che hanno raccontato la presenza di un prete che agiva insieme ai militari perpetrando indicibili torture. Si trattava di don Franco Reverberi? Il parroco, dopo il ritorno della democrazia decise di rientrare nella provincia di Parma, ma nel 2012, come ricorda Repubblica.it, l’Argentina chiese l’estradizione di don Franco per “crimini contro l’umanità”, tuttavia negata dal Tribunale d’Appello di Bologna nel 2013. Don Franco Reverberi aveva sempre respinto le accuse ed anche la sua difesa aveva contestato la presenza del religioso a San Rafael nel 1976. A portare alla sentenza del Tribunale, tuttavia, sarebbe il fatto che nel nostro Paese non esiste il reato di tortura nel codice penale, motivo per il quale non avrebbe potuto estradare il sacerdote Oltreoceano. A scendere in campo impugnando il caso di don Franco Reverberi, presunto “prete torturatore”, è stata l’Associazione Antigone, in prima linea contro ogni forma di tortura e che tramite il suo presidente, Patrizio Gonnella, ha contestato l’assenza in Italia di una legge definendo il nostro Paese “il paradiso giudiziario dei torturatori nostrani e internazionali”. Gonnella avrebbe poi avanzato una proposta a tutti i cittadini di Enzano di Sorbolo affinché si “astenessero dall’andare a messa nella parrocchia di Sant’Andrea” nella quale opera il presunto prete accusato di torture. “Non sappiamo se don Franco Reverberi sia colpevole o meno. Non è dato saperlo perché nel suo caso, come in tutti i casi di tortura, in Italia, non c’è spazio giudiziario per l’accertamento della verità”, ha precisato Gonnella, invitando allo “sciopero della messa” da parte dei fedeli. Un “risarcimento simbolico alle vittime della tortura, visto che il risarcimento giudiziario non è possibile in Italia”, ha chiosato Gonnella. Don Franco Reverberi, intanto, resterebbe ricercato dall’Interpol per “Imposicion de tormentos”, ovvero torture. E’ davvero colpevole?



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