Dopo la conferma del suicidio di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne che si sarebbe tolta la vita lo scorso martedì a Milano, in Piazza Napoli, la Procura avrebbe aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti. Lo rivela Ansa.it che specifica come l’iscrizione rappresenti un fatto tecnico utile al fine di portare avanti le indagini sulla morte della donna che appare ancora contornata da numerose ombre. Sebbene l’autopsia abbia rivelato il decesso in seguito a strangolamento per impiccagione, le indagini starebbero proseguendo e per tale ragione sarebbero stati richiesti anche gli esami tossicologici, del Dna e l’analisi delle riprese delle telecamere della zona, poco distante dall’abitazione della vittima. La famiglia continua a non credere affatto alla tesi del suicidio, nonostante non siano stati evidenziati segni di lesioni o colluttazione da parte di terzi.



Dopo la tragica notizia della morte di Carlotta Benusiglio, la stilista milanese di 37 anni, la famiglia dovrà ora affrontare una nuova notizia drammatica. I risultati dell’autopsia, infatti, avrebbero confermato la tesi del suicidio, come riportato pochi minuti fa dall’agenzia di stampa AskaNews. In base agli esami medico legali, dunque, non sarebbero emersi segni di violenza né altri elementi che possano far ipotizzare una morte diversa dal suicidio. A provocare il decesso di Carlotta, quindi, sarebbe stato uno strangolamento autoindotto. Sebbene l’ipotesi più accreditata sia quella del suicidio, gli inquirenti proseguono le indagini sulla morte di Carlotta Benusiglio in quanto resterebbero da chiarire alcuni aspetti ancora poco chiari, tra cui la posizione in cui sarebbe stato rinvenuto il cadavere. La donna si sarebbe impiccata ad un albero in Piazza Napoli a Milano ma i suoi piedi toccavano terra al momento del ritrovamento.



Mentre proseguono le indagini sulla morte misteriosa di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne trovata senza vita in Piazza Napoli a Milano lo scorso primo giugno, la famiglia continua a non credere alla tesi del suicidio. Le perplessità su questa pista, come riporta oggi FattiItaliani.it sarebbero state avanzate sin da subito dalle persone vicine a Carlotta. Intanto gli inquirenti scavano nel privato della donna senza tralasciare la sua relazione amorosa caratterizzata da frequenti violenze, in attesa dei risultati dell’autopsia attesi per oggi e che potrebbero chiarire le vere cause del decesso. La sorella Giorgia, nota per il suo impegno in prima linea contro l’abuso di droghe, ha usato Facebook ed il suo blog per ringraziare quanti finora sono stati vicini alla sua famiglia, allegando una foto che la ritrae insieme a Carlotta. “Ringrazio veramente tutti dell’affetto e della vicinanza in un momento così difficile a cui non riesco a trovare un senso”, ha scritto Giorgia. “Ringrazio i media per la volontà con cui cercano la verità anche se fino a che non sapremo cosa è veramente successo a mia sorella Carlotta credo sia opportuno restare in silenzio, spero possiate comprendere”. La ragazza ha quindi ringraziato direttamente gli inquirenti prima di chiosare: “Per noi è il tempo del dolore”. Clicca qui per vedere la foto e leggere i commenti.



Il caso di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata ad un albero in piazza Napoli a Milano, è sempre più immersa nel mistero: la donna trovata morta due giorni fa viene sempre meno ritenuta autrice di un gesto suicida e si indaga sulla complessa vita privata che la vedeva vittima di numerose violenze, così come riporta anche La Stampa oggi, da parte del fidanzato. Mentre si cerca altro sulla sua vita, ha parlato al Giorno l’amica della sorella Giorgia, fondatrice di Cuore e Parole Onlus, Paol Brodoloni, che ha lavorato proprio con Giorgia Benusiglio in progetti per la prevenzione dalle dipendenze. «Carlotta non l’ho mai conosciuta, ma conosco benissimo la sorella Giorgia. Sono vicino alla famiglia in questa situazione tragica: bisogna riuscire a capire l’origine del disagio, sempre che si tratti di suicidio. Mi pare strano che la vittima di un disagio così forte possa essersi tolta la vita in un giardinetto». Per la donna che ha aiutato la sorella di Carlotta nel momento peggiore della sua vita, finora, il giallo è tutt’altro che chiaro: «Soprattutto, come è possibile che sia successo tutto questo, con la propria sorella che vive grazie alla morte di un’altra persona?. Senza poi dimenticare la sofferenza a cui condanna la famiglia, la madre e la sorella». il riferimento è al fatto che Giorgia è stata salvata da un trapianto di fegato.

Avverrà oggi l’autopsia del corpo di Carlotta Benusiglio, la giovane stilista di 37 anni ritrovata morta in piazza Napoli di Milano in circostanze misteriose. La donna è stata ritrovata appena ad un albero della piazza, impiccata con una sciarpa ad un ramo che dista da terra appena 1.90. E’ questo uno dei tanti elementi che hanno messo in guardia le autorità sulla possibilità che Carlotta Benusiglio non si sia realmente suicidata. A confermare il sospetto, riporta TgCom24, sono alcune tracce di sangue ritrovate in casa, il letto disfatto, la radio accesa ad alto volume. Inoltre mancavano 4 pastiglie dal blister di ansiolitici, alcuni particolari che non corrisponderebbero ad una persona che vuole uccidersi. Il principale punto su cui stanno indagando gli agenti di Porta Genova è la relazione amorosa che Carlotta Benusiglio aveva da due anni e che spesso, negli ultimi mesi, l’aveva portata al pronto soccorso. Un rapporto fatto di urla, come testimonia una vicina di casa, tanto che più volte è dovuta intevenire la Polizia. “Un paio di volte in quest’ultimo mese”, riferisce la testimone sempre a TgCom24, “so che litigavano, però poi erano sempre insieme“. Carlotta Benusiglio infatti era finita stata ricoverata al pronto soccorso per lesioni, secondo i referti, e nello scorso febbraio era scattata anche una denuncia nei confronti del fidanzato. L’uomo è stato interrogato dagli inquirenti, come persona informata dei fatti. La sorella di Carlotta, Giorgia Benusiglio, diventata “famosa” per una pastiglia di ecstasy che l’ha ridotta quasi in fin di vita, non ritiene possibile che si possa trattare di suicidio. L’aveva vista poco tempo prima felice, di ritorno dal matrimonio di un’amica in cui si era divertita molto. “Era una persona sana”, riferisce Giorgia, “aveva una vita davanti. Avevamo un mondo, migliaia di cose da fare. Non lo avrebbe mai fatto“. La famiglia ha chiesto rispetto per il proprio dolore e quella pagina che Giorgia aggiornava ogni giorno per sostenere ed aiutare i giovani a non commettere il suo stesso errore del passato, è rimasta in silenzio. Solo oggi la ragazza ha scritto un breve post sulla pagina Facebook, riportando una foto di famiglia ed una scritta “ciao Carlotta”.