Il giallo di Gloria Rosboch è stato affrontato anche oggi nel corso della trasmissione Pomeriggio 5 condotta da Barbara d’Urso. Ancora una volta si è voluto ricordare la professoressa scomparsa ripercorrendo la giornata che ha visto in prima linea i colleghi della donna ed i suoi studenti, presenti nel corso della commemorazione durante la quale è stata intitolata l’aula insegnanti della scuola di Castellamonte alla memoria della professoressa Rosboch. Nel corso dell’inaugurazione della targa, erano presenti anche gli anziani genitori. Il padre Ettore ha commentato alle telecamere del programma: “Emozionante, fin troppo”. A parlare nel corso della puntata ed in collegamento proprio dalla scuola nella quale Gloria aveva insegnato, è stata una collega, che ha commentato: “Sicuramente è stato piacevole per noi e per i ragazzi ricordarla, con questa piccola festa, perché il ricordo è sempre vivo. Era sempre disponibile e attenta, ed è stato bello pensare a lei in questo modo”.



Nel giallo di Gloria Rosboch, resta ancora centrale la posizione di Caterina Abbattista, la donna in carcere con l’accusa di concorso in omicidio sebbene continui a definirsi innocente ed estranea al delitto. La mamma di Gabriele Defilippi, sempre più provata dalla vita in carcere, nei giorni scorsi avrebbe ottenuto l’ennesimo “no” di fronte all’istanza di scarcerazione avanzata dalla sua difesa. Per il gip di Ivrea, infatti, ci sarebbero ancora “gravi indizi di reità”, come riporta il Quotidiano del Canavese. Ad incastrarla sarebbero state le parole del figlio minore durante l’incidente probatorio delle passate settimane al quale avrebbe preso parte, “tenuto conto dei risultati dei tabulati telefonici relativi all’uso del suo telefono, alla mancanza di spiegazione in ordine all’allontanamento dal luogo di lavoro, documentato dalla cella attivata di Montalenghe, nonché degli spostamenti nella mattinata, ricostruiti sulla base dei tabulati telefonici e dei contatti intercorsi quella mattina con Obert”. Per il gip, dunque, la Abbattista avrebbe avuto comunque un ruolo nel delitto della povera professoressa Rosboch, uccisa quasi cinque mesi fa.



La madre di Gloria Rosboch, la signora Marisa Mores, in questi giorni ha vissuto momenti di grande commozione che hanno in parte mitigato la rabbia nei confronti delle tre persone attualmente in carcere e che hanno contribuito a portarle via l’unica figlia. Nel giorno in cui Caterina Abbattista riceveva la conferma della sua permanenza in carcere in seguito alla decisione del gip che ha respinto l’istanza di scarcerazione, veniva inaugurata un’aula insegnanti della scuola di Castellamonte nella quale la professoressa insegnava francese. Intervistata da Pomeriggio 5, nei giorni scorsi, la madre della vittima ha infierito ancora una volta contro i tre principali protagonisti del giallo, ovvero l’ex studente 22enne Gabriele Defilippi, il suo ex amante Roberto Obert e la madre del primo, Caterina Abbattista: “Sono delle bestie devono rimanere in carcere”, ha ribadito la donna, soddisfatta della decisione relativa a Caterina, accusata di concorso in omicidio.



Fa ancora molto discutere il caso di Gloria Rosboch, l’omicidio della professoressa 49enne di Castellammonte, in provincia di Torino. La donna è stata uccisa a metà gennaio scorso e il suo corpo è stato trovato dopo circa un mese. Del delitto sono accusati l’ex alunno Gabriele Defilippi, presunto autore anche di una truffa di 187mila euro ai danni della sua ex docente, e il suo amico ed ex amante Roberto Obert. Non si sa bene però ancora chi dei due abbia materialmente ucciso Gloria Rosboch perché finora si sono accusati a vicenda. Una terza persona sarebbe poi coinvolta nella vicenda: si tratta della madre di Gabriele Defilippi, Caterina Abbattista. Anche lei è in carcere e in questi ultimi giorni le indagini si starebbero concentrando su di lei. La Abbattista, attraverso i suoi legali, ha presentato già due volte richiesta di scarcerazione o in alternativa di domiciliari. E per due volte la richiesta è stata rifiutata. Al vaglio degli inquirenti sono gli spostamenti della donna il giorno della morte di Gloria Rosboch per capire se e in che modo sia coinvolta nell’omicidio.

Nei giorni scorsi sono stati due gli eventi che hanno riportato l’attenzione sulla morte di Gloria Rosboch. Da una parte la conferma della scarcerazione di Caterina Abbattista su cui gli italiani si sono interrogati a lungo, soprattutto in seguito alla testimonianza del figlio tredicenne. Dall’altra ritorna di nuovo, di diritto, in vetta alla cronaca proprio la professoressa di Castellamonte. Al di là dei suoi presunti assassini –Gabriele DeFilippi e Roberto Obert-, oltre le vicende che li riguardano, Gloria Rosboch è e rimane molto di più e merita un posto di primo piano sul delitto che prima di tutti gli altri la riguarda. La scuola media in cui insegnava francese ha voluto rendere indelebile la sua memoria, grazie ad una targa affissa al di fuori dell’aula insegnanti. Sono stati molti gli studenti, gli insegnanti e le figure rilevanti del paesino ad intervenire nella giornata, ognuno dedicando qualche parola riguardo a tutta la vicenda. Presente, oltre i genitori ed il sindaco, anche il Procuratore Capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, che ha sottolineato come sia stata “un’inchiesta agghiacciante“, riporta una notizia Ansa, “ma per fortuna le cose dal punto di vista investigativo, sono andate bene. Ho conosciuto Gloria solo attraverso le sue lettere e ho scoperto come fosse una persona pura, candida e ingenua“. Sono queste le parole che, a detta di tutti quelli che l’hanno conosciuta, caratterizzano di più la personalità di Gloria Rosboch. Significativo l’intervento anche del parroco del paese, don Angelo Bianchi, che ha sottolineato come a questo mondo si sia persa l’umanità, ovvero scegliere e saper vedere i valori nelle persone, anche quelli che non si scorgono a prima vita. Si unisce al suo appello, come riporta un servizio de La Sentinella del Canavese, l’avvocato Pierfrancesco Caniglia che ha voluto rivolgersi direttamente agli alunni presenti il 1° giugno scorso, lanciando un appello che alla fine la stessa Gloria Rosboch, con la propria esistenza, ha comunicato fino al momento della morte: “è brutto un mondo in cui l’ingenuità diventa una colpa. E’ brutto non potersi fidare di una persona. Rendete questa Terra, ognuno nel suo piccolo come faceva Gloria Rosboch, un posto migliore. Lavorando, fidandosi degli altri. Fate tutti voi ogni giorno qualcosa per essere migliori“.