Il caso di Rosario Livatino, il giudice siciliano ucciso dalla Mafia nel lontano 21 settembre 1991 da un comando omicida, vive un’impennata in queste ultime ore per via delle importanti parole pronunciate da uno dei killer che faceva parte del commando mafioso, Gaetano Puzzangaro. Si è pentito il killer, parlando dal carcere dove è rinchiuso per il terribile omicidio del “giudice ragazzino” ucciso dalla Mafia nella stagione delle Stragi nella Valle dei Templi. Il nome di Puzzangaro è finito tra quelli degli ultimi due testimoni che la Postulazione della Causa di beatificazione di Livatino sentirà prima di mandare tutti gli atti in Vaticano. I postulatori andranno nel carcere di Opera per sentire le parole di pentimento dirette di uno degli assassini: un anno fa Puzzangaro aveva scritto una lettera riservata all’Arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro. In questa lettera, riporta l’Ansa, l’uomo chiede perdono a Dio per aver fatto parte di quel commando omicida. Non è il primo dello squadrone mafioso che ha posto fine alla vita di Livatino, il giudice che combatteva contro la mafia: Domenico Pace, ovvero colui che sparò il colpo finale che freddò Rosario Livatino, chiese perdono anni fa dal carcere dopo un lungo e difficile percorso di conversione.