In seguito all’autopsia eseguita sul corpo senza vita di Carlotta Benusiglio, procedono le indagini sulla morte della stilista di 37 anni che si sarebbe impiccata ad un albero nei pressi della sua abitazione a Milano. Secondo quanto riportato da MilanoToday.it, la morte della donna sarebbe stata provocata da uno “strangolamento suicidario”, sebbene siano tanti i coni d’ombra che caratterizzano l’intera vicenda. L’autopsia è stata eseguita lo scorso sabato ed a rendere noti i primi esiti è stato il pm di Milano, Antonio Cristillo, secondo il quale al momento non ci sarebbero elementi che possano autorizzare la morte di Carlotta sia stata provocata da un’altra mano. Si attendono ancora gli esiti di altri importanti esami, tra cui le perizie tossicologiche e genetiche. Ciò che appare certo, è l’assenza di “ferite o segni di violenza” sul corpo di Carlotta Benusiglio. Al momento, dunque, pur non escludendo alcuna pista si procede alla luce dell’apertura di un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti.
La tesi del suicidio di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne trovata impiccata in piazza Napoli a Milano alcuni giorni fa, continua a non convincere. I primi risultati dell’autopsia non lascerebbero molti dubbi eppure tutti, dalla famiglia all’intero quartiere, fino agli stessi investigatori, sono certi che dietro la morte di Carlotta vi sia dell’altro. “Repubblica.it” ha intervistato la donna che per prima ha visto il corpo della stilista appeso all’albero con una sciarpa, sebbene i piedi toccassero terra, dando così subito l’allarme. La stessa donna era stata probabilmente anche l’ultima a vederla la sera prima del ritrovamento, mentre saliva a bordo dell’auto di Marco, il suo fidanzato. “L’ho vista per pochi secondi ma sembrava tranquilla, serena. Anche se si sapeva che i due litigavano spesso”, ha rivelato al quotidiano. Alla domanda se crede o meno alla storia del suicidio, la 50enne non ha avuto dubbi: “Qui non ci crede nessuno. Non ci spieghiamo come ci si può legare, senza appoggio, a un ramo che è a due metri da terra”. Tutto il quartiere, dunque, non sarebbe in grado di darsi una spiegazione, eppure in tanti conoscevano Carlotta e Marco. Una coppia che, a detta della donna, era nota per le liti continue. “Qui in quartiere, al bar, nel palazzo della ragazza, Marco e Carlotta erano una coppia conosciuta. Ne abbiamo parlato molto dopo la tragedia. In casa i litigi erano continui, e i condomini si lamentavano anche per le feste e il trambusto nel cortile. Ma loro litigavano anche in strada, discutevano e urlavano. Se lo ricordano in tanti”, ha raccontato.
L’ipotesi che Carlotta Benusiglio si sia suicidata sembrerebbe trovare la conferma dai primi risultati dell’autopsia. Sul corpo della giovane stilista, come riporta Huffington Post, non sarebbero state ritrovate tracce di violenza o di colluttazioni e tutto farebbe pensare quindi ad un impiccaggione volontaria. Rimangono però ancora in essere i dubbi su alcuni particolari della scena del crimine, a partire dal fatto che i piedi di Carlotta Benusiglio toccavano terra quando il corpo è stato trovato. Ma se questi dati farebbero pensare ad una conclusione del caso, dall’altra Giorgia Benusiglio, sorella di Carlotta, rimanda la propria versione dei fatti. Sul proprio blog, Giorgia afferma di non voler credere perché “non riesco, non voglio” che Carlotta si sia potuta uccidere “perché questo è contrario a tutto quello che ho vissuto con lei e che con lei ho condiviso“. Giorgia Benusiglio si rivolge poi ai giornalisti chiedendo di essere “prudenti e di attendere gli esiti dell’autopsia” perché da qui a qualche settimana, quando verranno consegnati, l’ipotesi potrebbe venire smentita. Sono numerosi i commenti dei cittadini che la seguono sui social a mostrarle il proprio affetto e ad incitarla a credere nella verità che presto verrà scoperta. Nel frattempo la famiglia si chiude nel silenzio stampa e non vuole rispondere ai numerosi interrogativi che circondano l’intera vicenda. A partire da ciò che avrebbe fatto Carlotta Benusiglio nelle ultime ore di vita, il motivo che l’ha spinta a lasciare il pc e la radio accesi, quasi come se di lì a poco dovesse rientrare.