Con il passare delle ore emergerebbero le numerose versioni sul delitto di Sara Di Pietrantonio avanzate da Vincenzo Paduano, suo ex fidanzato il quale avrebbe aggredito, strangolato e poi dato alle fiamme la giovane, nella notte tra il 28 ed il 29 maggio in zona Magliana, a Roma. A fornire le parole della guardia giurata 27enne che si sarebbe macchiata dell’atroce omicidio, è stato Blitz Quotidiano, riprendendo il settimanale Giallo: “Facevo il turno di notte. Verso le 2 sono uscito per andare con una prostituta”. Sarebbe stata questa la prima versione fornita dal giovane agli inquirenti, nel vano tentativo di crearsi un alibi. Dopo essere stato inchiodato dai filmati delle telecamere, Paduano avrebbe cambiato versione asserendo: “Abbiamo cominciato a litigare e io ho tirato fuori una bottiglietta di alcol che avevo portato. L’ho spruzzato nell’auto, anche addosso a Sara. Ma volevo solo spaventarla. Quando è scappata ho deciso di rincorrerla. Eravamo vicinissimi. Poi non so bene che cosa è successo. Mi sono acceso una sigaretta e lei ha preso fuoco”. Ancora una versione differente, poi, in presenza del giudice delle indagini preliminari, come rivela il settimanale di Andrea Biavardi. Pur non sapendo giustificare l’atto, contesta la premeditazione asserendo: “Non l’ho fatto apposta. Non era mia intenzione”.
Dopo la confessione del delitto di Sara Di Pietrantonio, l’ex fidanzato 27enne Vincenzo Paduano ha cominciato a far emergere altri particolari raccapriccianti sull’omicidio della Magliana, così come è stato definito per la zona – periferia di Roma – nella quale si è tragicamente consumato. A riportare le ultime novità su uno dei casi più inquietanti degli ultimi anni è il sito Blitz Quotidiano che riporta quanto reso noto dal settimanale Giallo. Paduano avrebbe raccontato agli inquirenti di aver assistito alla fiammata dopo aver dato fuoco all’ex fidanzata e di essersi quindi allontanato. Dalla ricostruzione da lui stesso avanzata, dunque, avrebbe appiccato il fuoco alla povera 22enne, quindi si sarebbe allontanato dal luogo del delitto senza la minima intenzione di prestare soccorso. “Eravamo vicini. C’è stata una fiammata. Me ne sono andato”: sarebbero state queste le parole dell’assassino reo confesso agli inquirenti, riportate oggi dal settimanale. Le sue parole troverebbero riscontro anche nel provvedimento del fermo emesso dal giudice e nel quale si legge: “È certo che quando il corpo di Sara ha preso fuoco, Paduano si è allontanato senza prestare soccorso alla vittima e senza, dunque, neppure tentare di spegnere le fiamme”.
Alcuni dettagli sull’omicidio di Sara Di Pietrantonio appaiono ancora non chiari. Secondo l’autopsia la ragazza era già morta ancora prima che il suo ex fidanzato, Vincenzo Paduano, le desse fuoco. Questo è quanto riporta una notizia Ansa e su cui si concentrerà anche la puntata di questa sera di Chi l’ha visto, con un’analisi dei documenti e delle testimonianze. A partire dalla bottiglietta d’alcool che Paduano, reo confesso per l’omicidio di Sara, avrebbe usato per compiere la tragedia. La conferma del fatto che la vittima fosse già morta prima delle fiamme è data dalle recenti analisi di polmoni e sangue. La giovane infatti è stata strangolata, come evidenziato dai consulenti richiesti dalla Procura di Roma, ed è proprio questo che fa cadere la “giustificazione” di Vincenzo Paduano che invece in fase d’arresto aveva affermato di non aver agito con l’intento di uccidere Sara. Nelle sue mire c’era in realtà l’auto del nuovo fidanzato e le fiamme sono arrivate alla vittima per un tragico incidente. Stando a queste ultime rivelazioni la confessione non regge ed a breve il giovane di 27 anni dovrà ritornare di nuovo di fronte al gip. Vacilla anche la mancanza di premeditazione che in precedenza era stata fatta cadere dal gip Paolo Della Monica. Uno degli elementi controversi di tutta la vicenda. Sara Di Pietrantonio infatti subiva diverse molestie, aggressioni, pedinamenti e molto altro da mesi, da parte di quell’ex fidanzato che non si voleva rassegnare ad averla persa. Eppure, riporta La Stampa, ancora la ragazza credeva alle parole di Paduano, quando le diceva che sarebbe cambiato e che non le avrebbe più fatto del male. Per la maggior parte della famiglia la tragedia si sarebbe potuta evitare, proprio per la violenza crescente che aveva dimostrato Paduano ultimamente. Un’altra zia invece ha affermato che il vigilante era solo geloso e che mai avrebbe potuto farle del male. Le amiche di danza di Sara Di Pietrantonio però sapevano. Sapevano di quelle “molestie morali che spesso sono peggio di quelle fisiche”, erano a conoscenza del fatto che Sara non ce la facesse più, ma anche che continuava a giustificarlo. La ragazza infatti aveva subito poco tempo fa uno scatto violento da parte di Vincenzo Paduano, ma non aveva voluto sporgere denuncia. Sara non voleva creargli problemi e continuava a ripetersi, come riferiscono gli amici, “gli passerà”. E invece non è stato così.