Amore Criminale oggi torna a parlare del Delitto di Motta Visconti, dove Carlo Lissi eliminò senza pietà la moglie Cristina Omes e i due figli di 5 anni e 20 mesi, sgozzandoli tutti e cercando poi degli alibi per risultare da un’altra parte durante l’omicidio. Inizialmente non indagato, alla fine è stato processato e condannato alla pena massima, l’ergastolo: un caso quelli di Motta Visconti che ha choccato in tanti per via dell’efferatezza del delitto e soprattutto dopo la perizia psichiatrica rivelata durante il processo e resa poi pubblicamente. Carlo Lissi venne analizzato a lungo dallo psichiatra Giacomo Mongodi prima di arrivare ad una formulazione finale che fornì la conferma di una condanna che era nell’aria. L’esperto ha approfondito tra fine 2015 e inizio gennaio 2016 la personalità del killer ed emerse che tutto quanto avvenuto non era da imputare ad un raptus di follia, ma connesso tutto con estrema lucidità. «Carlo Lissi non è infermo di mente, ma narciso, infantile, dipendente e antisociale. Non ha mai mostrato sincero pentimento, un manipolatore in delirio di onnipotenza», come riporta La Provincia Pavese.
Il triplice delitto di Motta Visconti avvenuto nel giugno 2014 sarà la storia principale narrata nel corso della nuova puntata di stasera di “Amore Criminale”, la trasmissione di Rai 3 condotta da Barbara De Rossi e che si sposta eccezionalmente al giovedì in occasione degli ultimi appuntamenti. Cristina Omes, donne e mamma di 38 anni, insieme ai suoi bambini, Giulia e Gabriele, rispettivamente di 5 anni e 20 mesi furono trovati morti nella loro abitazione a Motta Visconti, nel Milanese, la notte del 14 giugno 2014. La scoperta fu fatta dal marito Carlo Lissi, che asserì di aver trovato il corpo della moglie in soggiorno, mentre quello della figlia in camera e quello del piccolo di quasi due anni nella stanza da letto dei genitori. Le tre vittime furono sgozzate e del terribile delitto fu accusato – e condannato di recente all’ergastolo – proprio il marito Carlo Lissi, sconvolgendo l’intero paese di Motta dove i coniugi erano molto stimati ed amati. La coppia era sposata da sei anni e nessuno della sua famiglia, nei momenti successivi al terribile delitto, fu colto dal sospetto che potesse essere stato proprio il marito e padre dei due bambini ad essere coinvolto nella strage. Dall’inizio, infatti, anche in seguito alla mancanza di dubbi sul rapporto tra Cristina ed il marito Carlo, la famiglia aveva ipotizzato che potesse essersi trattato di una rapina dagli esiti drammatici. Secondo le testimonianze dei vicini, tuttavia, la sera del delitto intorno alle 23:00 si sarebbero udite alcune grida prima del silenzio e dopo circa 30 minuti Carlo Lissi sarebbe uscito di casa per raggiungere un gruppo di amici con i quali vedere la partita dell’Italia facendo ritorno solo a notte fonda. Il delitto di Motta Visconti e che sarà ripercorso durante la nuova puntata della trasmissione “Amore Criminale” ha alla base quella che dall’esterno appariva come una famiglia perfetta. Nessun sospetto sul marito di Cristina, come sostenuto dopo il tragico ritrovamento da un’amica di famiglia, che a “Il Giorno” commentava: “Erano una famiglia felice e alle feste di compleanno Carlo giocava sempre con i bambini. È un ragazzo d’oro”. Eppure, proprio quell’uomo, marito e padre di due bambini, condannato all’ergastolo lo scorso gennaio, si sentiva “soffocare” dalle troppe responsabilità al punto da decidere di “eliminare” per sempre il suo problema, macchiandosi così di un triplice omicidio tra i più efferati. Dopo la sentenza di condanna alla pena massima, la madre di Cristina e nonna di Giulia e Gabriele ha manifestato tutta la sua soddisfazione, come riportato qualche mese fa da “TgCom24”: “Sono soddisfatta, lui è stato malvagio con chi gli voleva bene”.