Sarà il primario di cardiochirurgia dell’ospedale San Raffaele a operare Silvio Berlusconi: necessario infatti sostituire la valvola aortica. E’ quanto comunicato nel bollettino sanitario reso noto poco fa. L’intervento si terrà la prossima settimana, in tutto quattro ore di durata. Stamattina la portavoce di Forza Italia aveva detto che Berlusconi sarebbe tornato a casa in serata perché non necessitava di alcun intervento, invece i responsabili dell’ospedale hanno detto l’opposto. clicca su questo link per le notizie approfondite
Nella giornata di mercoledì 8 giugno 2016, si è svolta la consueta Udienza Generale di Papa Francesco. Il discorso del pontefice tocca come al solito tantissimi temi. Lo stesso Papa Francesco ha iniziato il suo intervento salutando un gruppo di coppie che celebrano il cinquantesimo anniversario di matrimonio. Il primo pensiero del papa è stato il valore della consacrazione del sacramento del matrimonio, che sembra oggi molto difficile da far durare tutti quegli anni: lo stesso Pontefice spiega che è proprio quello il vino buono della famiglia, un’unione solida e duratura che getta i pilastri per i nuovi accoliti del popolo di Dio. Un esempio da seguire ed una testimonianza che deve servire da modello alle giovani coppie di sposi novelli, che sono quasi sempre al centro dei pensieri del papa.
Il commento del giorno si è soffermato poi sul primo miracolo di Gesù, e su quelli che l’evangelista Giovanni definisce come segni: i miracoli del Figlio dell’Altissimo non sono fatti per mostrare le prodezze di cui Egli è capace, né per ammonire la folla sulla potenza del Padre, ma solo per mostrare loro il Suo immenso amore. In particolare, alle nozze di Cana, dove avviene il primo miracolo del Cristo, sono presenti tutti i Discepoli, chiamati da Lui come se fossero la Sua famiglia: questo è il senso dell’operato di Cristo, riunire attorno a sé un popolo che gioisce delle stesse cose felici e si rattrista delle stesse disgrazie come se fosse una famiglia legata dal sangue, e invece è una famiglia per scelta, per amore. Gesù che celebra le nozze di Cana è sposo dell’amore di Dio e del Suo popolo, e spera che la vita cristiana sia esattamente il ritratto di un innamoramento senza fine tra Dio e i suoi figli.
Successivamente, papa Francesco ha voluto concentrarsi sull’affermazione di Maria alle nozze di Cana, che lamentava la mancanza di vino. chi è distante dalla Chiesa potrebbe obiettare che quest’espressione è un po’ strana pronunciata da una donna, per di più Madre del Figlio di Dio, e invece qui sta la sostanza di una vita vissuta nell’amore e nella misericordia come è stata quella di Maria. Il vino non è necessario per vivere, quella è l’acqua, ma rappresenta un elemento di abbondanza e festosità da tirare fuori nelle grandi occasioni, come appunto un matrimonio Se la natura del buon cristiano impone di essere morigerati nelle proprie passioni, l’amore che Gesù insegna è anche quello che sa godere a pieno delle feste e dei momenti felici, e un banchetto senza vino è un banchetto goduto a metà. Che si brindi allora, alla salute di un amore che dev’essere eterno, come quello tra Dio e l’Uomo e quello tra Gesù e i suoi Apostoli. Riprendendo la metafora iniziale, dunque, Francesco fa capire che la ricetta segreta per arrivare a 50 anni di matrimonio è essere il vino di una famiglia, rappresentare la gioia che danno l’abbondanza e i momenti felici: solo così si potrà essere d’esempio per i propri figli e per tutta la comunità cristiana. Prendendo le mosse da questo concetto, Francesco ci ricorda ancora un episodio avvenuto alle nozze di Cana, ovvero Maria che esorta i servitori, gli sposi e gli astanti a fare qualsiasi cosa Gesù comandasse loro. Questo, secondo il pontefice, non è un comando valido soltanto nella contingenza di quella parabola, ma è un monito che i fedeli di Dio devono seguire tutti i giorni: qualsiasi cosa che Gesù vi dica, voi seguitela senza timore, per quanto vi sembri strana o contraria ai vostri desideri. Dio, infatti, ed il Cristo con lui, sanno già ciò che è stato, ciò che è ma soprattutto ciò che sarà, e sono in grado di ricompensare il buon fedele che ha seguito la loro via senza opporre resistenza.
La conclusione del Vangelo di Giovanni commentata da Francesco è ancora motivo di riflessione sul vincolo dei legami matrimoniali: a Cana Gesù ha celebrato doppie nozze, quelle tra gli sposi e quelle tra sé e il Suo popolo, entrambe cementate e rafforzate dalla potenza dello Spirito Santo e dall’amore di Dio. Servire il Signore ogni giorno, secondo papa Bergoglio, è un onore e un vanto, un compito che va portato avanti con piena fiducia nelle capacità dell’Altissimo: questo, però, non vuol dire che Dio uccide il nostro libero arbitrio, bensì che un cuore pieno d’amore e puro agli occhi di Dio verrà sempre ricompensato alla fine dei tempi. I saluti finali, come di consueto, sono andati alle numerose diocesi e gruppi presenti nella piazza, e si sono svolti in francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, arabo, polacco e slovacco. I saluti ai pellegrini italiani sono stati in particolare rivolti all’Azione Cattolica Italiana, con la sua iniziativa di preghiera “Un minuto per la pace”.