“Mi sono rivolta a voi nel momento più difficile della mia vita, ero terrorizzata e nella disperazione totale. Non sapevo ancora la verità sulla mia bambina ed era quello che cercavo da voi. Ma invece di supporto e incoraggiamento, mi avete suggerito di ucciderla. Vi ho detto il suo nome e voi ci avete chiesto se capivamo il basso livello della qualità della vita di un bambino con la sindrome di Down. Il periodo più difficile della mia vita è stato reso insopportabile perché non mi avete mai detto la verità: mia figlia era perfetta”. Con queste parole Courtney Baker ha scritto una lettera aperta ai medici che le dicevano di abortire, resa pubblica dal sito americano Abc News. Courtney ha portato avanti la gravidanza, la bambina è Down, ma lei scrive che contrariamente a quanto dicevano i dottori, cioè il basso livello qualitativo della vita di un Down, lei ha innalzato il livello qualitativo della vita di loro genitori: “Lei ci ha donato un significato e una gioia che sono impossibili da descrivere, ci ha regalato i sorrisi più grandi e i baci più dolci che si possano immaginare, ci ha aperto gli occhi alla bellezza più vera e all’amore più puro”. E’ risaputo da sempre infatti che i bambini con la sindrome di Down sanno esprimere una affettività più vivace e grande delle persone cosiddette “normali”. Con la sua lettera, dice la donna, spera di aiutare i medici a “vedere la bellezza e l’amore anche attraverso una ecografia”. Io spero, ha detto ancora, che alla prossima mamma che ha in ventre un figlio Down, impariate a dirle: vostro figlio è perfetto”. Al sito Abc News la donna ha detto anche: “Spero che quei dottori possano vedere mia figlia, lei è la prova che i bambini con bisogni speciali sono importanti e possono cambiare il mondo, come mia figlia sta facendo proprio adesso”.



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