In attesa di conoscere quale sarà il destino di Caterina Abbattista, nell’ambito dell’inchiesta sul delitto di Gloria Rosboch, il sito CronacaeDossier.it ha evidenziato quale potrebbe essere la prova a suo favore. Una cella telefonica, infatti, potrebbe permettere alla mamma di Gabriele Defilippi di uscire dal carcere ma non dall’intero caso Rosboch che, come sappiamo, include anche la precedente truffa ai danni della professoressa di Castellamonte. Secondo la difesa della donna, la rete dati del cellulare si agganciò alla cella di Montalenghe, ma la rete voce sarebbe sempre rimasta agganciata a quella di Ivrea. Se ciò venisse confermato, potrebbe rappresentare un punto a favore della Abbattista che uscirebbe di scena nell’ambito del delitto di Gloria Rosboch messo a punto dal figlio Gabriele e dal suo complice ed ex amante Roberto Obert. Ancora da chiarire invece la sua posizione nell’adescamento delle vittime da parte di Gabriele Defilippi e nelle richieste di denaro perpetrate.



In merito al caso di Gloria Rosboch, sono ore di attesa per una delle tre persone in carcere con l’accusa di concorso in omicidio. Si tratta della 45enne Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi, il ragazzo che insieme all’ex amante e complice Roberto Obert si sarebbe macchiato del delitto della professoressa di Castellamonte. Era attesa per lo scorso venerdì, infatti, l’ordinanza del giudice Chinaglia, del Tribunale del Riesame, chiamato ad esprimersi sulla nuova istanza di scarcerazione per la Abbattista. Una decisione importante, che come riporta il quotidiano locale, La Sentinella del Canavese, potrebbe giungere nelle prossime ore insieme alle motivazioni che hanno spinto il Riesame a pronunciarsi a favore o contro la scarcerazione della madre di Gabriele Defilippi. Il termine massimo entro cui l’ordinanza doveva essere depositata per legge, dunque, è già scaduto. L’udienza si era svolta lo scorso lunedì, in apertura della nuova settimana, per la durata di circa un’ora e mezza. Il giudice era stato chiamato a prendere la sua decisione che segnerà il destino di Caterina Abbattista ma che delineerà anche il suo ruolo nel delitto di Gloria Rosboch, dopo aver analizzato prove documentali già note e dopo una approfondita consulenza da parte della difesa della donna, che sottolinea come nel giorno del delitto di Gloria Rosboch la Abbattista si trovasse ad Ivrea e non altrove, come invece ribadisce l’accusa, secondo la quale la donna era lontana dal luogo di lavoro. Ricordiamo che il primo tentativo avanzato dagli avvocati Erica Gilardino e Matteo Grognardi e mirato alla scarcerazione o, in subordine, agli arresti domiciliari in favore della loro assistita, era stato respinto. Da qui era seguito il ricorso in Appello. Le ulteriori informazioni sul destino di Caterina Abbattista potrebbero giungere in apertura di nuova settimana, confermando la sua linea difensiva rispetto alla presunta estraneità in relazione all’omicidio di Gloria Rosboch, avvenuto lo scorso 13 gennaio.

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