Del caso di Trifone Ragone e Teresa Costanza, la coppia di fidanzati uccisa a Pordenone oltre un anno fa, se ne è occupata di recente la trasmissione di Rete 4, Quarto Grado. Ospiti del programma, nell’ultima puntata, sono stati i genitori delle due vittime che hanno puntato il dito contro Giosuè Ruotolo, presunto assassino del militare e della sua fidanzata ma anche contro Rosaria Patrone, indagata a piede libero di favoreggiamento. Secondo i legali della famiglia di Trifone Ragone, la colpevolezza di Giosuè Ruotolo sarebbe più che evidente, soprattutto dalle sue dichiarazioni. A prendere la parola nel corso di Quarto Grado è stata in particolare l’avvocato Serena Gasperini la quale ha sottolineato come nel primo interrogatorio Ruotolo avesse negato di aver mai litigato con l’ex commilitone Trifone per motivi economici. Il presunto assassino avrebbe poi negato di essere stato presente nelle vicinanze del luogo del delitto la sera del 17 marzo 2015. Il movente che avrebbe spinto Giosuè ad uccidere Trifone e Teresa, infine, sarebbe da rintracciare nella sua paura di perdere il ruolo di prestigio all’interno della caserma in quanto ai suoi occhi, Trifone rappresentava un rivale, in grado di minare la sua carriera militare.
Nel corso dell’ultima puntata di Quarto Grado, si è tornati a parlare del giallo di Pordenone, in riferimento al duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. I due fidanzati sono stati uccisi con alcuni colpi di pistola la sera del 17 marzo 2015 mentre si trovavano nel parcheggio del Palasport di Pordenone e del loro omicidio è accusato ed in carcere Giosuè Ruotolo. Militare 26enne, ex commilitone di Trifone con il quale aveva condiviso per un periodo (prima del suo fidanzamento con Teresa) anche un appartamento, Giosuè continua a definirsi innocente rispetto alle gravi accuse che gli sono state mosse. Nel corso della puntata di Quarto Grado, come ribadisce anche Il Gazzettino, le mamme di Trifone e Teresa, hanno voluto lanciare un ultimo accorato appello affinché chi sa la verità possa finalmente raccontarla agli inquirenti e dare giustizia ai due fidanzati uccisi. Le due donne, nello specifico, si sarebbero rivolte a Giosuè Ruotolo ma anche alla sua fidanzata, Rosaria Patrone. Quest’ultima è indagata a piede libero di favoreggiamento, dopo essere stata per un breve periodo ai domiciliari e sarebbe accusata di aver istigato il fidanzato ad uccidere Trifone e Teresa. A lei, l’appello dei genitori delle due vittime affinché possa finalmente raccontare la verità su quanto accaduto ai due fidanzati uccisi. Le famiglie del militare pugliese e della sua fidanzata siciliana sono certe che le prove raccolte in oltre un anno di indagini da parte degli inquirenti siano più che attendibili e sulla base di ciò accusano apertamente Giosuè Ruotolo, presunto responsabile del duplice delitto di Pordenone, con la complicità della fidanzata Rosaria. Come riporta Crimeblog.it nel commentare la scorsa puntata di Quarto Grado, contro il militare di Somma Vesuviana attualmente nel carcere di Belluno dallo scorso marzo, ci sarebbe un fotogramma che sottolineerebbe la sua presenza negli attimi del delitto proprio intorno all’area nella quale transitava il runner, principale testimone.