L’indagine sulla morte di Beau Solomon, lo studente 19enne annegato nel Tevere nei giorni scorsi dopo una lite con Massimo Galioto al culmine della quale il senzatetto lo avrebbe spinto nel fiume, potrebbe rivelarsi ancora molto lunga. Lo rivela il Corriere.it, che riporta le parole dell’avvocato difensore del senzatetto 41enne arrestato per l’omicidio di Beau Solomon. Ancora tanti, a sua detta, gli aspetti da chiarire, come quello relativo al portafoglio dello studente americano: “Il portafoglio gli era già stato rubato altrove, bisogna capire cosa ci facesse lì sotto”, ha commentato l’avvocato Vincelli. “Galioto dice che i tre parlavano a voce alta, i cani hanno cominciato ad abbaiare e hanno svegliato Massimo e gli altri. Da qui la lite con i quattro, non solo con Galioto”, ha aggiunto il legale. Nei giorni scorsi sarebbe stato interrogato anche un amico del presunto assassino, mentre gli interrogatori si estenderanno ad altre persone nei prossimi giorni. Intanto sarebbero stati identificati i due ragazzi misteriosi che erano in compagnia di Beau, ma le sorprese nel giallo potrebbero non essere finite.

Non reggerebbero le versioni discordanti della fidanzata di Massimo Galioto, il 41enne senzatetto accusato di aver spinto giù nel Tevere il 19enne Beau Solomon. Alessia Pernacchioli, secondo Galioto presente con lui la sera della lite con Beau, ai microfoni dei cronisti avrebbe dato diverse versioni su quanto realmente accaduto per poi ritrattare. Intanto su Facebook la fidanzata di Galioto verrebbe continuamente attaccata dai suoi stessi contatti. Questa mattina ha scritto nuovamente informando i suoi utenti di essere presso il Tribunale romano, presumibilmente nel tentativo di poter accordare un colloquio con il fidanzato in carcere. Tra i commenti, tuttavia, non sono mancati gli insulti proprio sulle sue versioni finora rese note ma anche sulla morte (archiviata lo scorso aprile) di un altro ragazzo, Federico Carnicci, avvenuta in circostanze simili a quella di Beau Solomon. “Poi spiega pure a tutti che fine hanno fatto polacchi e non che erano li con voi eh… perche c erano minimo minimo una decina di persone sotto al quel ponte…”, ha commentato un utente indignato. Clicca qui per leggere lo stato e i commenti.

Massimo Galioto, arrestato per la morte dello studente 19enne Beau Solomon, continua a definirsi innocente e ad asserire di non aver spinto nessuno nel Tevere. A sua detta, come riporta Il Corriere online riprendendo le dichiarazioni dell’avvocato di Galioto, ci sarebbero persone a lui vicine e che lo avrebbero ingiustamente accusato. “Dal filmato che abbiamo visto non si vede Galioto spingere Solomon nel fiume. Quindi potrebbe essere stato chiunque si trovasse lì in quel momento”, ha tagliato corto la sua difesa che ora punta su un esame approfondito del video in questione. “Bisognerà infatti calcolare le distanze fra una persona e l’altra, e soprattutto chi si trovasse più vicino a Solomon. A me è sembrato che Galioto fosse anzi piuttosto defilato rispetto alla vittima”, ha poi aggiunto l’avvocato del senzatetto 41enne ora in carcere. Le versioni avanzate dalla Procura e dalla difesa sarebbero differenti anche su un altro aspetto, ovvero sul fatto che Beau Solomon sia sceso sulla banchina senza forzature, in compagnia di due giovani con i quali avrebbe parlato anche davanti alle tende dei punkabbestia prima di allontanarsi.

Potrebbe già oggi essere sentito dal pm Massimo Galioto, il senzatetto 41enne attualmente in carcere con l’accusa di aver ucciso Beau Solomon, giovane studente americano 19enne giunto in Italia per seguire un corso di alcune settimane. Il ragazzo, che in terra madre era divenuto una sorta di “eroe” per essere riuscito a combattere, uscendone da vincente, la guerra contro il cancro, era arrivato nella Capitale poche ore prima di essere coinvolto in quella che secondo gli inquirenti è stata una rissa dagli esiti drammatici. Galioto avrebbe infatti gettato nel Tevere Beau, il quale sarebbe morto per annegamento solo in seguito alla caduta. Lo scorso giovedì, di fronte al gip Maria Agrimi, Massimo Galioto si era avvalso della facoltà di non rispondere continuando a dichiararsi innocente rispetto alle gravi accuse e sostenendo di “essere stato messo in mezzo da altri”, come riporta AskaNews. L’avvocato Michele Vincelli, difensore del presunto assassino di Beau Solomon, ha dichiarato: “Insieme a lui, quella notte, sulla banchina c’erano altre tre persone, Galioto continua a sostenere che è innocente”.

Potrebbero esserci ulteriori novità nel caso di Beau Solomon, lo studente americano 19enne morto nel Tevere dopo essere stato spinto, secondo l’accusa, dal senzatetto Massimo Galioto, il 41enne ora in carcere. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’udienza di convalida del fermo avvenuta al cospetto del gip, ora Galioto potrebbe decidere di parlare. Per tale ragione, come emerge dal Corriere.it, il suo avvocato difensore chiederà al pm un nuovo interrogatorio proprio in apertura di settimana. Lo stesso quotidiano avrebbe rivelato un cambio di posizione di Massimo Galioto, presunto assassino di Beau Solomon, il quale ora avrebbe attaccato non solo i suoi compagni e la fidanzata Alessia Pennacchioli, ma anche la madre di Federico Carnicci, il ragazzo 27enne toscano morto in circostanze molto simili lo scorso anno sebbene il suo caso sia stato archiviato. La famiglia di Carnicci aveva chiesto nei giorni scorsi la riapertura delle indagini temendo che possa esserci anche dietro la morte del giovane l’ombra di Galioto. In merito, il suo avvocato Michele Vincelli avrebbe fatto sapere la possibile intenzione del punkabbestia di querelare la donna. In riferimento alle persone che ora sarebbero state accusate da Galioto, secondo il suo legale occorrerebbe fare chiarezza sulle loro testimonianze poiché, a sua detta, avrebbero accusato ingiustamente il suo assistito: “Lui non ha spinto nessuno in acqua”, avrebbe ribadito in merito. La linea difensiva, dunque, sarebbe proprio questa, sostenuta da uno dei video delle telecamere di sorveglianza della zona che immortala la lite tra il clochard e Beau Solomon ma non il momento in cui Galioto avrebbe spinto il 19enne nelle acque del fiume Tevere. Restano ancora alcuni aspetti oscuri nell’intera vicenda, come si comprende dalla stessa ricostruzione della Procura che sarebbe del tutto opposta rispetto alla difesa di Galioto. L’esame approfondito del video potrebbe rappresentare il principale appiglio dell’avvocato Vincelli grazie al quale potrebbe tentare di dimostrare l’innocenza di Massimo Galioto rispetto alle accuse di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.