Il clamore sulle differenze di DNA fra Emanuela Orlandi e la madre Maria Pezzano ha avuto finalmente una risposta. A rivelarlo è BlitzQuotidiano, grazie al giornalista Pino Nicotri che svela l’arcano: effettivamente Emanuela Orlandi si trovava in Inghilterra, ma si tratta di un caso di omonimia e di una vittima di tre anni più giovane. Il punto cruciale è che gli atti non riportano in alcun modo il perché le tracce genetiche di Maria Pezzano fossero diverse da quelle di Emanuela, limitandosi a riportare semplicemente che si escludeva un rapporto di parentela. Fu il magistrato Simona Maisto a richiedere di condurre le analisi, ma la mancanza di motivazioni ed approfondimenti ha scatenato un ulteriore mistero all’interno del giallo. Anche le due date di nascita diverse delle due Emanuela Orlandi (la più giovane nacque l’8 novembre del 1971) aveva fatto pensare i più che si trattasse piuttosto di un errore di trascrizione, mentre la verità è un’altra. In base ad alcuni particolari degli atti, ovvero la consegna dei risultati genetici avvenuta nel luglio del 2011, deve essere interpretata a partire da un’altra ottica. Nel giugno di quello stesso anno, Luigi Gastrini “rivelò” in diretta televisiva ed in presenza del fratello della vittima, Pietro Orlandi, di essere stato presente al momento del rapimento di Emanuela, ad opera di agenti segreti inglesi. Ad avvalorare la sua tesi era la notizia che il padre di Pietro ed Emanuela Orlandi trafficava già dall’83, anno della scomparsa della giovane, in soldi sporchi per una banca che in realtà vide la luce 13 anni più tardi. 



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