Il caso di Massimo Bossetti è chiuso finché non ci sarà l’appello, ma resta uno dei casi di cronaca più discussi e dibattuti degli ultimi dieci anni. Dopo la sentenza che ha condannato all’ergastolo in questi giorni – ha raccontato il legale della difesa, Claudio Salvagni – Bossetti è in totale crisi, si sente vittima di una ingiustizia e annichilito, anche se “determinato ad andare avanti per combattere la sua battaglia fino alla fine”. Un frammento dell’intervista dell’avvocato a Radio Cusano Campus è stato poco sottolineato ma segnala come la difesa intera del muratore di Mapello accusato di aver ucciso Yara Gambirasio si sia basata ad un certo punto anche sulla presunta vittima di un circuito mediatico completamente contro Bossetti. «quella di Massimo era una condanna annunciata, giunta al termine di un processo di primo grado dove è stato smontato tutto l’impianto accusatorio. Sono curioso di leggere le motivazioni di questa sentenza». Secondo Salvagni il giudice e il pm ha «alzato le mani dicendo che la scienza deve fare un passo indietro perché non si è in grado di dare tutte le risposte».
A distanza di qualche giorno dalla condanna all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti continua ad essere “disperato, annichilito”. Questa è la descrizione che ne fa l’avvocato Claudio Salvagni ai microfoni Radio Cusano Campus. Il suo assistito è “determinato ad andare avanti per combattere la sua battaglia fino alla fine”, riferisce il legale, sottolineando che l’ergastolo è una “pena di morte mascherata”. Non ci sarebbe infatti secondo Salvagni la possibilità di recuperare il condannato, un errore giudiziario soprattutto se si considera, a suo dire, che il processo si è basato solo su indizi e non su prove effettive. Non si arrende ancora quindi la difesa di Massimo Bossetti, pronto a scendere in campo su eventuali piste alternative che potrà individuare il consulente Ezio Denti, già chiamato in aula più volte come perito di parte. “Alcune piste”, riferisce sempre Salvagni, “non sono state a nostro parere sufficientemente valorizzate. Vanno completate le indagini e verificate tante altre cose”. Una condanna annunciata quindi secondo la difesa, che si riserva il diritto di visionare i motivi che hanno portato verso questo tipo di sentenza. Sottolinea infine l’avvocato di Massimo Bossetti che in fase processuale le tesi dell’accusa sono state tutte smontate e che alla fine anche il pm Letizia Ruggeri ha dovuto ammettere che la scienza non sia in grado di dare tutte le risposte che riguardano alcuni punti oscuri dell’omicidio di Yara Gambirasio.