La tragica morte di Beau Solomon, lo studente americano di appena 19 anni giunto a Roma per seguire alcune settimane di studi, è anticipata dagli ultimi momenti shock prima di cadere nel Tevere. Massimo Galioto, il senzatetto 41enne accusato di aver spinto il giovane nel fiume resta in carcere, ma sulla vicenda cala un alone di mistero in riferimento ai reali motivi della morte di Beau Solomon. A riportare la presunta ricostruzione di quanto avvenuto la notte dello scorso 2 luglio, è stato il quotidiano Il Messaggero: Beau Solomon sarebbe stato spintonato, poi colpito con un calcio ed una pietra prima di venire spaventato da un cane di grossa taglia. Lo studente 19enne avrebbe quindi indietreggiato perdendo l’equilibrio e cadendo rovinosamente nel Tevere, nel cui acque sarebbe scomparso prima di essere ritrovato ormai senza vita. Tante le domande al momento aperte: qualcuno ha fatto scagliare il cane contro Solomon? Su questo aspetto, Massimo Galioto in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi avrebbe fatto sapere tramite il suo legale, l’avvocato Michele Vindelli, che il cane era legato accanto alla sua tenda. A sostegno della sua tesi, anche il racconto degli altri amici punkabbestia che hanno ribadito come l’animale solitamente venisse tenuto al guinzaglio, soprattutto di notte. Proprio gli amici di Massimo Galioto potrebbero finire nel mirino della Procura che indaga sulla morte del 19enne. Nel frattempo, il lavoro del pm Monteleone si basa nel cercare di individuare altre eventuali responsabilità. Dopo la convalida del fermo del senzatetto 41enne, durante la quale Galioto si è avvalso della facoltà di non rispondere, lo stesso ha presentato istanza di riesame chiedendo un nuovo interrogatorio. Servirà a chiarire la sua posizione e soprattutto il giallo sulla morte di Beau Solomon?