La notizia è stata condivisa sul profilo Twitter di Pokemon Go e, pertanto, è ufficiale: l’app che utilizza la realtà aumentata dedicata ai mostriciattoli tascabili figli di Nintendo è arrivata sugli app store dei tedeschi. La notizia ha suscitato commenti di giubilo anche nel nostro paese. L’approdo in Germania, infatti, sembrerebbe il primo passo per una distribuzione europea dell’applicazione che già è un grande successo anche nel nostro Paese, tra coloro i quali hanno optato per il download secondo metodi non proprio leciti. Ad ogni modo l’attesa sembra essere giunta alla fine e anche gli Italiani, al mare quest’estate, potranno dedicarsi al relax giocando sul proprio smartphone senza avere la coscienza sporcata da un’azione decisamente contraria a quanto disposto dalla legge. Gli allenatori italiani si stanno già adoperando per essere aggiornati sulla data di lancio e per unire le loro forze dedicandosi con tutto l’impegno possibile al gioco che ha già fatto il giro del mondo.



Per Pokemon Go, oltre al successo globale che sta conquistando minuto dopo minuto grazie ala sua “realtà aumentata” tra le più innovative degli ultimi anni di app e tecnologia iper legata a smartphone e tablet, arrivano i primi problemi e anche le conseguenti prime soluzioni. Dopo la denuncia di alcuni blogger americani di problemi importanti legati agli account Google che venivano “spiati” dalle licenze di Pokemon Go sul proprio smartphone. La società di Niantic dà notizia di aver risolto con il primo aggiornamento questo bug che dava noi e problemi a livello di sicurezza: Pokemon Go si aggiorna ora – anche se solo in Nuova Zelanda, Stati Uniti e Australia – e potrà presentare meno bug rispetto a Google e i suoi servizi. Ora il gioco stesso ringrazia, una volta entrati e scaricato il file, tutti gli utenti che hanno segnalato i problemi e hanno così migliorato la nuova app, tra le più attese e chiacchierate degli ultimi tempi. Da ora, come annuncia il portale esperto Macynet, l’accesso tramite Google avverrà soltanto con ID utente ed email, le uniche info utili per poter fare il login e l’account di Pokemo Go. Se lo avete già fatto nel periodo pre-soluzione bug, allora non resta che revocare il primo ed effettuare un nuovo login.



Che il ritorno dei simpatici mostriciattoli con Pokemon Go, nuovo videogioco di casa Nintendo, avesse creato scompiglio fra milioni di appassionati era già un dato di fatto da diversi giorni. Eppure la notizia sconvolgente non è tanto che si parli di un probabile incidente mortale, causato dalla distrazione di chi invece di pensare alla guida guardava Pokemon Go. A preoccupare gli utenti dei social sono le tecniche sempre più affinate di far sembrare la bufala come vera, di creare particolari all’interno della falsa notizia così realistici da mettere sempre chi legge nella condizione di chiedersi, almeno per qualche istante, se sia vero o meno. In questo caso il sedicente scontro automobilistico è stato supportato dal profilo social Pokemon Next che ha riportato non solo i fatti ma anche che l’hashtag #donotpokemongoanddrive (non giocare a Pokemon Go mentre guidi, ndr), ma anche il nome dell’interessato, Lamar Hickson, e quello dell’ufficiale che si sta occupando del caso, Frederick Jones. In aggiunta, a scanso di equivoci, anche un’immagine che immortala il maxi tamponamento. Come sempre pagine come Debunking.com rispondono immediatamente alle preoccupazioni di chi vuole sapere subito se la notizia è vera o un falso, nonostante il sito che ha pubblicato la notizia questa volta sia dichiaratamente satirico. Nei Termini e Condizioni di Cartelpress.com gli autori hanno infatti specificato che si tratta di un sito ironico di Huzlers.com, mentre la foto incriminata riguarda un incidente di Denver avvenuto nel 2014. Anche in questo caso, come in quello delle più gettonate “morti vip”, si fa leva sul trend del momento per scatenare il tam tam mediatico, nonostante l’intento degli autori fosse, per una volta, quello di provocare una sana risata.



La mania dei mostriciattoli di casa Nintendo sta per invadere anche il suolo italiano: Pokémon Go rappresenta infatti una delle più grandi attese del momento per tutti i gamers nazionali. Non è raro che un evento di questa portata provochi anche la fuoriuscita di sedicenti notizie fantasiose che puntino il dito verso il creatore del videogame o il gioco oppure ancora qualunque fan. Ecco perché in questi ultimi giorni gli Istruttori appassionati, armati della loro poké-ball, si sono imbattuti su una scoperta capace di sconvolgere le menti più tenaci. I rumors che girano sul web riportano infatti la notizia che Pokémon Go sarebbe  anticristiano e che il creatore ha voluto dare al gioco proprio questo indirizzo per punire i suoi genitori, estremamente religiosi. Ovviamente si tratta di una notizia fasulla, ma la motivazione è quanto mai interessante. A rivelarlo è il sito Snopes.com, che tranquillizza gli utenti e futuri tali sul fatto che non c’è nulla di vero. La bufala è stata manipolata da una finta intervista a Sathoshi Tajiri, il creatore di Pokémon Go, in cui si parlava della possibilità che il game fosse anti cristiano. Il passo successivo, nel classico tam tam del telefono senza fili, è stravolgere tutto e dare non solo la notizia come vera, ma anche aggiungere il particolare che addirittura si sconfinerebbe nel satanismo. Questo fake a sua volta risale ad un’altra intervista fasulla a Tajiri, ad opera del sito umoristico Play4Real nel 2012. Nell’intervento, il creatore riferisce che i Pokémon “sono essenzialmente la risposta corretta nei confronti della vita, non il cristianesimo. Tutto ciò che viene presentato nel gioco va in contrasto con quello in cui credono i cristiani. Alcuni hanno detto che il gioco promuove il voodoo e la magia, e sono d’accordo, nel senso che ci sono molte cose che accadono in natura e che sono inspiegabili”. In un paragrafo successivo, Tajiri riferisce anche di capire perché alcuni hanno bollato il gioco come sostenitore del satanismo. La verità è che Taijiri ha invece parlato dei Pokémon con il Time Magazine nel 1999, in cui comunque non ha nominato né il satanismo né il cristianesimo, ma si è concentrato sulle origini del gioco e sul suo design unico.