Dopo la morte di Beau Solomon, lungo il Tevere la situazione era rimasta quasi del tutto inalterata con la presenza costante di senzatetto e baraccopoli. A dimostrazione di ciò, anche il collegamento di ieri pomeriggio con la trasmissione di Rai 1, Estate in Diretta, che aveva evidenziato la continuazione di uno stato di degrado. La morte dello studente americano, dunque, aveva riaperto un’altra piaga della Capitale tanto da far intervenire il Codacons che aveva richiesto un intervento urgente. Questa mattina, alla presenza del sindaco Virginia Raggi, si è dato il via alla bonifica della banchina del fiume, ormai dimora fissa di punkabbestia, tra cui anche di Massimo Galioto e della fidanzata Alessia. Si è proceduti così allo sgombero delle baraccopoli e alla pulizia dell’area. L’azione è stata condotta con ampio dispiegamento di forze dell’ordine, come riporta La Repubblica online. Nonostante questo, tuttavia, restano i dubbi da parte degli operatori incaricati della pulizia del Lungotevere, i quali hanno dichiarato: “Lo fecero anche per le elezioni precedenti”.
Il giallo sulla morte di Beau Solomon è stato affrontato anche ieri nell’ambito della trasmissione Estate in Diretta che ha visto in collegamento da Roma la mamma di Federico Carnicci, l’altro giovane che potrebbe essere morto nelle stesse modalità dello studente americano. Al centro dei due casi potrebbe esserci sempre l’azione di Massimo Galioto, il senzatetto attualmente in carcere. Ad intervenire e commentare le somiglianze tra le due morti, è stata la criminologa Roberta Bruzzone, che ha dichiarato: “Indubbiamente l’ipotesi è suggestiva ma attualmente è fondata perché ci sono delle circostanze, delle modalità ed anche una conoscenza tragicamente comune che rappresenta un potenziale filo conduttore tra le due morti. Credo che sia più che legittimo da parte dei familiari approfondire questo aspetto perché in effetti Carnicci fa una fine molto simile a quella di Beau Solomon e guarda caso è collegato anche lui a Massimo Galioto”. Ci sarebbe realmente, dunque, un legame tra le due morti? Alla luce di ciò la famiglia del ragazzo toscano morto un anno fa nel Tevere avrebbe chiesto la riapertura delle indagini, archiviate lo scorso aprile.
La morte di Beau Solomon, il ragazzo 19enne giunto in Italia lo scorso 30 giugno, poche ore prima del suo tragico destino, potrebbe non essere un caso isolato. E’ quanto trapela da Il Messaggero nella sua versione online che avanza la pista della banda del ponte. Non sarebbe la prima volta, infatti, che i punkabbestia in zona Ponte Sisto provino ad approcciare giovani stranieri con la promessa di fumo e alcol a basso prezzo. Basta qualche parola in inglese prima della discesa, lungo la scalinata che porta alla banchina del Tevere. Ed è qui che scatterebbe la truffa messa in atto dalla banda che mira a turisti e studenti stranieri e della quale farebbe parte anche il senzatetto 41enne ora in carcere, Massimo Galioto. “In un batter d’occhio si ritrovano soli e senza un soldo in tasca”, scrive il quotidiano. “Non denunciano perché sono stranieri e perché spesso sono alla ricerca di divertimenti illegali”. Ed è esattamente quanto accaduto a Beau Solomon e, un anno esatto prima, al ragazzo toscano Federico Carnicci. Ma non solo: secondo Il Messaggero le indagini avrebbero ora preso di mira altri cinque casi.
Sul caso di Beau Solomon, il caso del ragazzo americano morto nel Tevere e per il quale è accusato di omicidio e arrestato il senzatetto Massimo Galioto, potrebbe nascondere un altro retroscena, come svelano i colleghi del Messaggero questa mattina. Potrebbe essere questa la sequenza dei fatti, attraverso le teorie raccolte dagli inquirenti: spintonato, colpito con un calcio e con una pietra e spaventato da un cane di grossa taglia dei alcuni punkabbestia: in questo modo sarebbe morto Beau Solomon, indietreggiando e perdendo l’equilibrio, finendo dentro al Tevere. Non è chiaro chi abbia liberato il grosso cane che si è scagliato contro il ragazzo americano, anche perché i punkabbestia presenti anche loro sul lungo Tevere, raccontano come il cane di norma sia legato al guinzaglio durante la notte. Si indaga continuamente per cercare di arrivare alla verità, anche per capire se effettivamente Galeotto c’entra qualcosa oppure no con la tragica morte dei Beau.
Si continua ad indagare sulla morte di Beau Solomon, lo studente americano di 19 anni annegato nel Tevere dopo una colluttazione avuta con il senzatetto 41enne Massimo Galioto. Il presunto assassino, da tempo vive sulle rive del fiume che attraversa la Capitale e da alcuni giorni in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Si attendono nelle prossime ore novità in merito al punkabbestia il quale, dopo essersi inizialmente avvalso della facoltà di non rispondere in presenza del giudice, in occasione dell’udienza di convalida del fermo, avrebbe reso nota la sua volontà di parlare con il pm. Quella di Beau Solomon resta al momento una morte costellata da numerosi misteri. Non è ancora chiara la dinamica esatta di quanto avvenuto lo scorso 2 luglio e, secondo Il Messaggero, non è escluso che la Procura possa presto risentire gli amici di Galioto, attualmente sotto la lente di ingrandimento. La tragedia dello studente 19enne avrebbe riportato alla luce un altro caso, quello di Federico Carnicci, 27enne toscano morto in circostanze molto simili lo scorso anno. Anche in quel caso (archiviato lo scorso aprile) potrebbe esserci l’ombra di Massimo Galioto? “Se le indagini fossero state più accurate, forse si sarebbe potuta evitare una seconda morte nel Tevere”, ha denunciato la madre di Carnicci sulle pagine del settimanale Giallo, come riportato da Leggo.it. Sarebbero tanti gli aspetti in comune tra la morte di Beau Solomon e quella del ragazzo italiano, al punto da spingere la famiglia di Federico a chiedere la riapertura delle indagini. Oltre ad essere annegati nel Tevere ad un anno esatto di distanza, ci sarebbero altri dettagli che accomunerebbero i due casi tragici: entrambi i corpi sarebbero stati rinvenuti tra Ponte Marconi e Ponte Mazzini. Ciò che però avrebbe reso ancora più inquietante la somiglianza tra le due morti entrambe misteriose, sarebbe la presenza di Galioto e della sua fidanzata, Alessia Pennacchioli, insieme alle vittime. La stessa Alessia, nelle ultime ore tramite la sua pagina Facebook avrebbe attaccato pesantemente tutti coloro “che pensano male” di lei e di “Max”.